Professione
28 Febbraio 2025Fnovi ribadisce la necessità del veterinario aziendale, figura altamente qualificata, con competenze specifiche per la clinica veterinaria, la gestione del farmaco, il benessere animale e la biosicurezza, e un ruolo fondamentale nel sistema Classyfarm e nella gestione delle normative sanitarie zootecniche
La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi) ha partecipato lo scorso 25 febbraio a Roma all’incontro promosso da Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani a Palazzo della Valle, insieme alle rappresentanze dei medici veterinari privati e pubblici e alle organizzazioni agricole e di filiera. Per la Federazione erano presenti il Presidente Gaetano Penocchio, il Consigliere Emilio Bosio e Giovanni Guadagnini, delegato Fnovi in Fve.
I poco più di 1.200 veterinari aziendale sono iscritti all’Elenco Pubblico Nazionale gestito da Fnovi, un numero troppo basso per le circa 350.000 aziende agricole, che mette a rischio la stessa sostenibilità degli allevamenti. All’incontro, la federazione ha sottolineato le priorità di migliorare la definizione delle competenze del veterinario aziendale, promuovere la biosicurezza e garantire la competitività degli allevamenti italiani nel rispetto delle normative nazionali ed europee.
All’incontro sono state esaminati i numerosi aspetti che ancora incidono sulla piena realizzazione delle previsioni contenute nel decreto ministeriale (Decreto Ministeriale, 7 dicembre 2017) che ha istituito la figura del veterinario aziendale con il compito di lavorare all’interno degli allevamenti.
In Italia al momento sono poco più di 1.200 i medici veterinari iscritti all’Elenco Pubblico Nazionale dei Veterinari Aziendali tenuto dalla Fnovi. Questa circostanza viene percepita come una criticità e il coinvolgimento di tutte le parti interessate sottolinea la necessità di affrontare il problema in modo condiviso e strutturato poiché incide direttamente sulla sostenibilità degli allevamenti italiani.
Fnovi ha colto l’occasione per rimarcare la competenza esclusiva e le conoscenze in tema di clinica, di gestione del farmaco e del benessere animale correlati Classyfarm e biosicurezza proprie del ‘veterinario aziendale’ ed ha rimarcato l’importanza dell’operato di professionisti qualificati in funzione della gestione dei premi PAC e dei contributi europei.
La discussione è stata molto articolata con spunti interessanti da parte di tutti gli intervenuti, i quali hanno concordato di voler proseguire il percorso di confronto così avviato per arrivare a un provvedimento ministeriale che aiuti a definire meglio questa figura e le sue funzioni, nell’ottica di superare le necessità tecniche e garantire lo stato sanitario degli allevamenti italiani rendendoli ancora più competitivi.
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