Gatti
21 Maggio 2025L’onorevole Brambilla, il sottosegretario Gemmato e l’Intergruppo per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente chiedono un intervento urgente di Aifa per consentire ai medici veterinari la prescrizione del farmaco, oggi limitata all’uso ospedaliero

Il farmaco antivirale utilizzato contro il Covid-19 potrebbe rappresentare una svolta per il trattamento della peritonite infettiva felina (FIP), malattia letale per i gatti. Tuttavia, la prescrizione da parte dei medici veterinari è attualmente vietata, limitando il suo utilizzo agli ambienti ospedalieri. Per questo, l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente insieme al Ministero della Salute ha lanciato un appello ad Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, chiedendo di accelerare le procedure per l’autorizzazione d’uso in ambito veterinario.
Il 20 maggio 2025, presso la Camera dei deputati, si è tenuto un incontro promosso dall’Onorevole Michela Brambilla, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per i diritti degli Animali e la tutela dell’Ambiente, per affrontare la problematica dell’autorizzazione all’uso veterinario del remdesivir. Alla discussione hanno partecipato anche il Sottosegretario di Stato per la Salute Marcello Gemmato e il Tenente Colonnello Maruska Strappatelli, Comandante del Nucleo Carabinieri AIFA.
“Oggi diamo una risposta a milioni di famiglie che convivono con un gatto” assicura Brambilla. “C'è una speranza: il remdesivir, usato per la cura del Covid negli umani, è assolutamente efficace anche per guarire i nostri gatti”.
La richiesta è di autorizzare anche nelle farmacie la distribuzione del medicinale, attualmente destinato solo all’uso umano attraverso il canale ospedaliero, così che tramite prescrizione medica potrà essere acquistato e somministrato agli animali.
“In base a un regolamento europeo del 2024, il remdesivir sarà disponibile per gli animali nell’agosto del 2026. Insieme con l’onorevole Brambilla abbiamo lavorato per individuare una soluzione. Il nostro impegno è duplice: cercare di anticipare questa scadenza e comunque, nel frattempo, chiedere di cambiare il canale distributivo, in modo da rendere immediatamente fruibile il farmaco” ha aggiunto il Sottosegretario Gemmato. “Più complesso il discorso per la seconda alternativa terapeutica, il Gs-441524 derivato dal remdesivir, la cui registrazione dovrebbe essere chiesta dall’azienda produttrice cinese, con tempi inevitabilmente lunghi”.
Sull’efficacia del remdesivir contro il coronavirus mutato del gatto, causa della malattia, non ci sono dubbi. Gli studi scientifici hanno dimostrato che funziona nella cura di questa malattia, che conduce alla morte il 96% dei gatti che lo contraggono.
Maruska Strappatelli, Comandante del nucleo Carabinieri Aifa, puntualizza: “Ogni intervento regolatorio che metta fine al mercato illegale sarebbe il benvenuto. Ci consentirebbe di spostare l’interesse della detenzione di un farmaco al momento illegale al tema della corretta dispensazione di un farmaco divenuto legale”.
“Esistono ben pochi farmaci, per l’uomo o veterinari, che hanno questo livello di efficacia, intorno al 93%” ha aggiunto il consigliere Fnovi Giunio Bruto Cherubini, anche lui presente all’incontro. “Come rappresentante Fnovi posso dire che finalmente abbiamo una cura miracolosa per i gatti. Il farmaco è già presente nel mercato italiano sin dai tempi del Covid; però, per legge, noi veterinari italiani non possiamo prescriverlo. Ci sentiamo molto vicini ai proprietari dei gatti e quindi chiediamo che il remdesivir e il Gs-441524 siano a disposizione anche dei gatti”.
In un comunicato, la Federazione ha evidenziato come, allo stato attuale, non sussistano divieti o limitazioni all’impiego del remdesivir in ambito veterinario, in quanto non compreso nell’elenco degli antivirali destinati esclusivamente all’uso umano previsto dal Regolamento di Esecuzione Ue 2022/1255.
Inoltre, non sono attualmente in vigore restrizioni nazionali sull’utilizzo di farmaci umani anti-COVID-19. In considerazione di ciò, Fnovi ha avanzato una proposta: la modifica al più presto del regime prescrittivo del remdesivir, al fine di consentire ai medici veterinari un accesso a questa terapia fondamentale per il trattamento della FIP, evitando così l’utilizzo inappropriato da parti di altri.
Parallelamente, Fnovi ha sollecitato l’autorizzazione quanto prima del remdesivir ad uso veterinario anche in Italia, in linea con quanto già avviene in altri Paesi dell'Unione Europea, sottolineando l’importanza di autorizzare anche la forma orale del GS 441524. Pur auspicando una rapida disponibilità di tali farmaci, Fnovi raccomanda ai medici veterinari un uso prudente e responsabile di entrambi, basato su una corretta diagnosi di FIP e nel rispetto delle future indicazioni terapeutiche e normative.
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