Cambiamento climatico
07 Novembre 2025Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), le temperature superiori alla media stanno consentendo la sopravvivenza delle zanzare anche in autunno avanzato, con possibili implicazioni per la salute pubblica

In Italia, le temperature insolitamente miti di novembre stanno prolungando la presenza delle zanzare in diverse aree del Paese, e se il clima non dovesse cambiare rapidamente, l’attività degli insetti potrebbe durare fino al periodo natalizio. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che avverte: il caldo anomalo sta alterando i cicli di vita delle zanzare e potrebbe aumentare il rischio di trasmissione di virus Dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla v.
In diverse aree del Paese le temperature superiori alla media stagionale stanno modificano i ritmi di vita e riproduzione delle zanzare, prolungandone la presenza oltre il periodo abituale. Secondo quanto segnalato dalla Sima, se il clima dovesse mantenersi mite, l’attività degli insetti potrebbe proseguire fino alle festività di dicembre.
“L’innalzamento delle temperature medie stagionali ha creato le condizioni favorevoli per una alterazione dei cicli di vita e di riproduzione di alcuni insetti” spiega il presidente Sima, Alessandro Miani. “Il caldo, infatti, consente alle uova di zanzara di sopravvivere grazie ad un autunno più mite, e agli animali adulti di rimanere in vita, riprodursi e moltiplicarsi. Un discorso che non vale solo per le tipologie di zanzare più resistenti al freddo, come la giapponese (Aedes japonicus japonicus) o la coreana (Aedes koreicus), presenti soprattutto in alcune zone del nord Italia, ma anche per la diffusissima zanzara comune (Culex pipiens) e la temibile zanzara tigre (Aedes albopictus). Ricordiamo che nel nostro Paese si contano circa 60 specie di zanzare, a fronte delle oltre 3.000 presenti in tutto il mondo”.
Oltre al fastidio legato alle punture, Sima richiama l’attenzione sui possibili rischi sanitari connessi. Alcune specie, infatti, sono vettori di agenti patogeni trasmissibili all’uomo: tra questi DENV, CHIKV e YFV. La possibilità di trasmissione dipende dalla presenza dei virus nei territori interessati e dalle condizioni climatiche che influenzano la sopravvivenza e l’attività degli insetti.
“Un autunno così mite comporta non soltanto disagi per i cittadini, ma anche un aumento dei rischi sanitari” prosegue Miani. Se le temperature non dovessero diminuire rapidamente, “in alcune aree del Paese le zanzare potrebbero continuare a imperversare anche fino a Natale”.
Il cambiamento climatico mostra il suo impatto diretto sulla salute delle persone. Non è più solo una questione ambientale, ma una sfida sanitaria che impone di rafforzare la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione anche in periodi dell’anno un tempo considerati “a rischio zero”.
Gli esperti invitano a non abbassare la guardia e a proseguire con le misure di prevenzione individuale e ambientale, in particolare in aree dove la presenza di vettori è consolidata.
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