Alimentazione
29 Gennaio 2025Il Ministero della Salute avvia un Tavolo tecnico per valutare misure più efficaci contro i rischi di infezioni da Escherichia coli STEC legati al consumo di latte crudo e derivati. L’obiettivo primario è proteggere la popolazione pediatrica
Il Ministero della Salute ha istituito un Tavolo tecnico per valutare l’efficacia delle attuali misure di prevenzione contro i rischi di infezioni gravi da Escherichia coli STEC (shigatoxin-producing Escherichia coli), legati al consumo di latte crudo e formaggi prodotti con latte non pastorizzato. Il Tavolo, che opererà per tre mesi senza oneri per lo Stato, coinvolge esperti sanitari, medici veterinari e rappresentanti della filiera lattiero-casearia, con l’obiettivo di proteggere in particolare la popolazione pediatrica e migliorare l’informazione ai consumatori.
Mettere in sicurezza i bambini dal rischio di infezioni gravi da Escherichia coli contratte mangiando prodotti derivati da latte crudo. È questo l’obiettivo per cui è stato disposto un tavolo tecnico composto da membri del Ministero della Salute, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e delle associazioni di categoria. Gli esperti avranno il compito di individuare l’etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi.
“L’obiettivo – spiegano il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato – è andare oltre le misure obbligatorie di etichettatura attualmente disposte dall’Unione europea, prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta. Intendiamo così tutelare la popolazione pediatrica nei primi anni di vita e rendere le scelte dei consumatori pienamente consapevoli del rischio di infezione intestinale da ceppi di escherichia coli”.
Il Tavolo avrà una durata di tre mesi e per il suo funzionamento non sono previsti oneri a carico del bilancio dello Stato.
“Un primo passo importante verso le nostre istanze inviate al Ministro della Salute e al sottosegretario Gemmato, nella speranza che anche l’Associazione dei pazienti sia coinvolta nel tavolo” ha commenta Paolo Chiandotto, presidente del Progetto Alice, l’Associazione per la lotta alla sindrome emolitico uremica Ets. “È importante affrontare il tema etichettatura, ma non solo, è necessario affrontare il problema anche a livello di filiera e informare attraverso una campagna di comunicazione i consumatori. È auspicabile che nell’etichetta si faccia differenziazione tra latte crudo, pasta cotta, pasta cruda e latte pastorizzato e, ovviamente, bisogna insegnare ai consumatori che cosa significano questi quattro termini”.
“Serve fare una campagna di informazione sulla problematica – aggiunge l’associazione dei pazienti – bisogna fare cultura su questi tipi di formaggi, fare in modo che le persone siano in grado di distinguere le varie tipologie e con esse i relativi rischi. L’etichettatura non risolve il problema perché, quando quello stesso formaggio viene venduto sfuso in un negozio, anche in quel caso ci vuole un cartello”.
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