Gatti
11 Luglio 2025Per la prima volta documentata la sopravvivenza di gatti domestici al virus H5N1: la diagnosi precoce e l’uso tempestivo dell’antivirale umano hanno cambiato il decorso della malattia
Due gatti domestici sono sopravvissuti all’influenza aviaria H5N1 grazie a una diagnosi precoce e a un trattamento tempestivo con oseltamivir, l’antivirale comunemente utilizzato negli esseri umani contro l’influenza stagionale. A documentarlo è un team di veterinari e ricercatori statunitensi che ha seguito il caso di quattro felini infettati in California. Uno studio mostra che, se curati tempestivamente, anche i gatti possono guarire da una delle forme più aggressive di influenza aviaria.
A Tulare (California), epicentro delle epidemie di H5N1 ad alta patogenicità tra i bovini, quattro gatti si sono ammalati di influenza aviaria dopo aver bevuto latte infetto. Due sono morti in pochi giorni, mentre gli altri due sono sopravvissuti contro ogni probabilità grazie a una diagnosi tempestiva e a un trattamento antivirale sperimentale, lo stesso utilizzato negli esseri umani contro l’influenza stagionale, l’oseltamivir.
Ora, un team di veterinari e ricercatori di University of Maryland, Cross Street Small Animal Veterinary Hospital e University of Texas Medical Branch (non ancora sottoposta a peer review) ha pubblicato uno studio che dimostra che i gatti domestici contaminati possono sopravvivere.
“Con cure di supporto tempestive – scrivono gli autori della ricerca – e un trattamento antivirale, i gatti possono sopravvivere all’influenza aviaria e possono mantenere alti titoli di anticorpi neutralizzanti contro l’H5N1 per almeno 3-4 mesi dopo la guarigione”.
I quattro felini, appartenenti alla medesima famiglia residente nelle vicinanze di un allevamento di mucche da latte di Tulare, sono stati colpiti dal virus tra la fine di ottobre e la metà di novembre 2024. Gli autori dello studio hanno ricostruito la vicenda.
Il 31 ottobre, gatto numero 2, un maschio a pelo lungo, sterilizzato, di 1 anno e 7 mesi, viene portato in un ospedale veterinario locale. È letargico e si rifiuta di muoversi, pur non avendo febbre. Dalle informazioni raccolte emerge che il felino, di oltre 4,6 kg, in regola con le vaccinazioni, ha accesso sia all’interno che all’esterno dell’abitazione. Trattato con fluidi sottocutanei e un antibiotico ad ampio spettro, mostra minimi segni di miglioramento. Riceve anche uno stimolante dell’appetito, ma due giorni dopo muore.
Durante la visita, la famiglia riferisce che un altro dei loro gatti, gatto 1, si era gravemente ammalato ed era stato portato in un’altra clinica veterinaria locale. Si tratta di un maschio sterilizzato, 1 anno e 5 mesi a pelo corto, vaccinato, che vive solo in casa, senza accesso all’esterno. Diventato improvvisamente letargico viene trasportato d’urgenza al pronto soccorso locale e sottoposto a un esame di diagnostica per immagini al torace e ad analisi del sangue. Il veterinario curante sospetta un’infezione delle vie respiratorie superiori. Dopo essere stato riportato a casa, muore improvvisamente.
Al momento delle visite ai pazienti felini, diversi allevamenti di bovini e avicoli locali sono alle prese con epidemie di influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai). Il veterinario che ha in cura gatto 2, occupandosi anche di questi bovini, ipotizza un legame con H5N1, perché l’abitazione della famiglia è a meno di 1,6 km dalle aziende agricole lattiero-casearie; inoltre, nel nucleo famigliare, il marito lavora nel settore come venditore ambulante di fieno, visitando spesso le aziende.
Nonostante le precauzioni messe in atto, il 6 novembre anche gatto 3, maschio sterilizzato a pelo lungo di 1 anno e 7 mesi, vaccinato, con un peso di oltre 5,1 kg, si ammala. L’animale conduce una vita esclusivamente in casa. I sintomi sono gli stessi: letargia e mancanza di appetito. In questo caso, viene rilevato calo mentale, disidratazione, febbre a 39°C. I medici lo trattano subito con Fans iniettabili e fluidoterapia sottocutanea e, sospettando H5N1, somministrano una dose dell’antivirale oseltamivir (Tamiflu) per via orale ogni 12 ore per 10 giorni.
Il 13 novembre, il gatto viene nuovamente visitato. L’appetito è migliorato e il peso è salito a 5,6 kg. Beve normalmente e l’attività fisica è tornata come prima. Gli viene somministrato un collirio antibiotico e viene dimesso per il follow-up.
Gatto 4, invece, maschio sterilizzato a pelo corto di 4 anni e 11 mesi e un peso di 5,3 kg, vaccinato e tenuto in casa, viene preso in carico dai medici il 7 novembre con gli stessi sintomi e segni di infezione alle vie respiratorie superiori. Con un regime terapeutico simile a quello adottato per gatto 3 – soluzione per via sottocutanea, fans iniettabili e oseltamivir orale – si avvia verso la guarigione.
Il 26 febbraio 2025, ricontattato dai medici veterinari, il proprietario conferma che entrambi i gatti si sono ripresi e stanno bene. Il 13 marzo sono prelevati dai gatti guariti dei campioni di sangue, dai quali risulta che entrambi hanno alti livelli di anticorpi neutralizzanti contro il virus dell'influenza aviaria H5N1 (2.3.4.4b).
TAG: BOVINI, CALIFORNIA, GATTI, H5N1, INFLUENZA AVIARIA, INFLUENZA AVIARIA HPAI, OSELTAMIVIRQuesti risultati, concludono gli autori, “dimostrano che, con cure di supporto tempestive e un trattamento antivirale, l’H5N1 è una malattia che può essere curata nei gatti domestici”.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
15/10/2025
Un focolaio di Bluetongue è stato confermato in provincia di Bolzano, l’ultimo territorio rimasto ancora indenne. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha individuato il sierotipo BTV4,...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Un team di ricerca europeo ha sviluppato nuovi test RT-PCR digitali capaci di identificare il virus dell’influenza aviaria H5N1 e altri virus influenzali con maggiore sensibilità e precisione,...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del proprietario di Bodin, un incrocio giudicato discendente di un American Staffordshire Terrier, razza vietata nel cantone. L’uomo dovrà...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Un residente ha sviluppato i sintomi al rientro da un viaggio all’estero. L’Apss dispone interventi mirati di disinfestazione e invita la cittadinanza a collaborare per prevenire la...
A cura di Redazione Vet33
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022