Alert sanitari
07 Giugno 2024Dal 3 al 6 giugno a Stintino, in Sardegna, si è riunito un gruppo di esperti internazionali per discutere le strategie di prevenzione delle malattie zoonotiche emergenti e riemergenti
Dal 3 al 6 giugno 2024, presso il Museo della Tonnara di Stintino (Sassari), si è tenuto il Trans-Mediterranean Zoonosis Prevention Surveillance Network, un evento organizzato in collaborazione dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari e dal Gruppo di Ecologia ed Epidemiologia della Lancaster Medical School dell’Università di Lancaster, che ha visto la partecipazione di oltre 20 esperti internazionali provenienti da 10 Stati. L’obiettivo: creare una collaborazione per prevenire e monitorare le malattie zoonotiche su larga scala, fornendo informazioni essenziali per adottare misure preventive.
L’evento
Dal 3 al 6 Giugno 2024 presso il Museo della Tonnara di Stintino si è svolto il Trans-Mediterranean Zoonosis Prevention Surveillance Network Workshop, sviluppato grazie alla collaborazione di alcuni docenti del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Sassari e dal Gruppo di Ecologia ed Epidemiologia della Lancaster Medical School dell’Università di Lancaster. Grazie al patrocinio del Museo, della World Association for the Advancement of Veterinary Parasitology (WAAVP), della Società Italiana di Parassitologia (SOIPA) e di Sardegna Turismo, a Stintino si sono ritrovati 20 esperti internazionali provenienti da 10 nazioni, in particolare Algeria, Colombia, Francia, Italia, Pakistan, Irlanda del Nord, Inghilterra, Egitto, Israele, Sud Africa, e Senegal.
Gli obiettivi del progetto sono la realizzazione di una review sulle principali malattie infettive e parassitarie emergenti e riemergenti, insieme alla creazione di un osservatorio internazionale di prevenzione e sorveglianza delle malattie da vettori, che consenta di monitorare l’intero bacino del Mediterraneo.
Gli interventi
Tutti gli esperti presenti hanno convenuto sull’esistenza di un impatto prodotto dai cambiamenti climatici sui vettori, soprattutto zanzare, pappataci e zecche. Tra l’altro, molte delle malattie di cui si è parlato in ambito zootecnico in Sardegna (Blue Tongue, malattia emorragica del cervo, febbre del Nilo) sono proprio malattie trasmesse da vettori.
Il cambio delle temperature medie sta rendendo inospitali gli habitat tradizionalmente abitati da questi insetti, provocandone uno spostamento; in alcuni casi, invece, il cambiamento climatico rende più favorevoli habitat che prima potevano essere definiti temperati e che ora si stanno “tropicalizzando”.
“Dato che non riusciamo a ridurre le emissioni per mantenere la temperatura globale di 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali, le malattie infettive sensibili al clima stanno aumentando così come i loro intervalli di distribuzione e le stagioni di trasmissione. In particolare, le malattie trasmesse da vettori sono altamente sensibili ai cambiamenti climatici. In base a questi dati, i modelli ci indicano un’espansione delle aree adatte alle malattie trasmesse da vettori in Europa” ha dichiarato Camila Gonzalez Rosas, direttrice del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Universidad de Los Andes, in Colombia.
“L’Europa e l’Africa sono collegate attraverso le rotte migratorie degli uccelli, degli animali, e ovviamente degli esseri umani che continueranno a dare origine all’emergenza e alla riemergenza di malattie trasmesse da vettori e zoonosi” ha commentato Marietjie Venter, della Scuola di Medicina dell’Università del Witwatersrand (Johannesburg, Sud Africa).
TAG: ARTROPODI, CAMBIAMENTO CLIMATICO, PARASSITI, PARASSITOSI, PREVENZIONE, ZANZARE, ZECCHE, ZOONOSISe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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