One Health
28 Marzo 2024 Nella mattinata di giovedì 28 marzo, è stato presentato al Senato, su iniziativa del Senatore Zaffini, il nuovo progetto di Boehringer Ingelheim ed Edra che punta a promuovere approcci virtuosi e individuare i professionisti della salute che agiscono secondo un approccio One Health
Il Progetto One Health Ambassador, realizzato da Boehringer Ingelheim ed Edra, è stato presentato oggi presso la Sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica, su iniziativa del Senatore Francesco Zaffini, Presidente della 10° Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale. Si tratta di un percorso che ha l’obiettivo di valorizzare e trasformare medici di famiglia, medici veterinari e farmacisti in informatori di prossimità sui temi della salute globale.
Il progetto
Si tratta di una vera e propria “chiamata all’azione” per tutti i professionisti sanitari che nella pratica di ogni giorno si distinguono per impegno e attenzione nei confronti della salute globale. Un Comitato scientifico indipendente e autorevole di esperti, costituito dalle principali associazioni e società scientifiche del sistema salute, identificherà gli operatori sanitari – tra medici di medicina generale, medici veterinari e farmacisti – che agiscono in modo virtuoso e replicabile, individuando dei punti di riferimento per la diffusione della visione One Health e assegnando loro il riconoscimento di One Health Ambassador.
L’obiettivo del progetto, a cui farà seguito un rapporto conclusivo, è far interagire tra loro le tre diverse professioni per prevenire potenziali future epidemie grazie a corretti comportamenti e, in prospettiva, costruire una ricerca epidemiologica integrata su uomo, animali e ambiente. L’approccio One Health, infatti, prevede una visione olistica, una prospettiva integrata e multidisciplinare, che ha ormai trovato l’appoggio della comunità scientifica e sta sempre più ottenendo il riconoscimento delle istituzioni come strategia fondamentale per affrontare le sfide sanitarie.
Gli interventi
Nel corso della conferenza hanno preso la parola alcuni dei principali stakeholder del settore sanitario nazionale, esponenti dal mondo delle farmacie, dei veterinari e dei Medici di Medicina generale. Tutti hanno convenuto sulla necessità di rendere sistemico l’approccio One Health, in una visione futura in cui il Progetto One Health Ambassador potrà rappresentare un primo passo per attivare una reale collaborazione interprofessionale e sinergica.
Il senatore Giovanni Satta, membro della 10a Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale ha sottolineato che: “l’argomento è molto importante ed è quello della salute in una logica One Health che vuol dire tutela dell’ambiente, prevenzione primaria e secondaria, sicurezza alimentare e tutela della salute anche nei suoi aspetti di prevenzione nei confronti di nuove ondate pandemiche e di profilassi adeguatamente trasmessa alla nostra rete del servizio sanitario nazionale”.
Morena Sangiovanni, Presidente del gruppo Boehringer Ingelheim Italia, ha raccontato da dove nasce l’iniziativa: “Siamo in un Paese in cui il numero di animali domestici è in costante aumento, al primo posto in Europa. La frequenza con cui gli italiani condividono le loro vite con uno o più animali domestici cresce all’avanzare dell’età, tra le donne e tra i residenti delle aree extra-urbane, dati che si confermano da Nord a Sud. Questa fotografia del Paese conferma l’importanza, anche terapeutica, della convivenza con gli animali da compagnia, e ci spinge ad accendere i fari sulla crescente attenzione da porre al benessere animale, affinché si abbia anche quello delle famiglie e delle persone che li ospitano. L’approccio One Health mira concretamente a questo e noi come azienda impegnata in ambito salute umana e animale, lo sappiamo bene. In questo senso farmacista, medico veterinario e medico di medicina generale giocano un ruolo fondamentale, nello scambio di informazioni tra loro e con la comunità. Noi di Boehringer Ingelheim abbiamo deciso di lanciare One Health Ambassador consapevoli che uno dei primi punti su cui investire è accrescere consapevolezza e informazione corretta sul tema, sia verso i professionisti sanitari che verso la comunità in generale, per responsabilizzarli ad un contributo attivo”.
“Su questa terra, ci siamo noi, gli animali e l’ambiente” ha dichiarato Stefano Vella, Docente di Salute Globale all’Università Cattolica di Roma. “Se curiamo i tre aspetti, certo possiamo vivere meglio. E la pandemia lo ha dimostrato. Ci ha colti completamente impreparati. Lo spillover, ovvero il passaggio di virus e altri agenti patogeni, dagli animali all’uomo è qualcosa che era già successo e non è detto che non risucceda. Anzi è molto probabile che riaccada. One Health è un concetto che dobbiamo avere a cuore perché ci protegge sia come vita, sia per prepararci a un evento simile al Covid”. “Gli spillover, i mutamenti genetici con cui i virus si trasformano e riescono ad infettare anche l’uomo avvengono continuamente” ha spiegato il professore, che lavora al The Pandemic Fund, un progetto della World Bank e della Who per preparare i sistemi sanitari nazionali a farsi trovare più preparati rispetto alla pandemia di Covid del 2020. “Gli allevamenti intensivi, il trasporto di merci su larga scala, sono all’ordine del giorno. L’approccio One Health è oggi più adeguato a prepararsi al nuovo rischio pandemico”.
Antonio Gaudioso, membro del cda di Edra, ha quindi ricordato come nel proprio recente riordino il Ministero della Salute abbia modificato il nome del Dipartimento Prevenzione trasformandolo in One Health e dotandolo di una Direzione Generale sugli Stili di Vita. Inoltre, ha sottolineato, l’ambiente sarà tra i temi prioritari legati al G7 a presidenza italiana.
“Fino ad oggi il tema One Health è rimasto legato a un dibattito al livello delle istituzioni” ha detto Gaudioso. “Con questo progetto intendiamo calare l’argomento nella vita di tutti i giorni iniziando a coinvolgere le categorie direttamente interessate: i medici di famiglia, le farmacie e i veterinari, con l’obiettivo di coinvolgerli nel diffondere una corretta informazione sia ai cittadini, sia ai professionisti. È necessario avviare collaborazioni multidisciplinari e azioni congiunte e trasversali per promuovere l’approccio One Health, indispensabile per far fronte alle sfide presenti e future, ma anche rispondere alle crescenti esigenze di salute interconnesse attraverso la sinergia tra i cardini della sanità territoriale. Valorizzare le best practice e le esperienze virtuose dei professionisti sul territorio è utile per promuovere il concetto per cui la collaborazione interdisciplinare può contribuire a sviluppare strategie integrate ed efficaci per ridurre l’impatto dei rischi attuali ed emergenti”.
Le farmacie possono inserirsi in questo contesto, come ha sottolineato nel suo intervento Marco Cossolo, Presidente Federfarma: “C’è una grande attenzione al mondo animale e alle cure degli animali di affezione e la relazione tra il farmacista e il care giver dell’animale è molto importante da punto di vista dell’educazione. Su questo si possono implementare campagne di informazione insieme ai medici veterinari. Altro aspetto che ci compete è la gestione dello smaltimento dei farmaci, che diventano rifiuti altamente inquinanti, dai farmaci scaduti a quelli che si possono destinare enti di beneficenza. Come pure il recupero degli erogatori e dispositivi respiratori in plastica esausti”.
Vladimiro Grieco, Presidente Fenagifar, ha ricordato le iniziative che vedono coinvolti i farmacisti: “Come Fenagifar abbiamo portato avanti due progetti a livello nazionale. Uno sull’antimicrobico resistenza in cui abbiamo condotto uno studio epidemiologico che ha raccolto in un mese 15.000 dati sulla cittadinanza con circa 1.100 tamponi per lo streptococco che sarà pubblicato. Grazie a questi studi fatti di concerto con i medici è possibile ridurre l’uso non corretto di antibiotici del 70%. Abbiamo portato avanti anche il progetto Farmambiente che insegna al farmacista come attraversare la transizione ecologica nel migliore dei modi fornendo le competenze di base per diventare educatori sanitari e per il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti”.
Eugenio Leopardi, Presidente Utifar, ha sottolineato quanto sia importante che il One Health diventi una visione di tutti i professionisti della salute e delle istituzioni: “Il farmacista è a contatto tutti i giorni con il cittadino e ogni contatto può essere trasformato in messaggi da concordare in una sede tecnica e da condividere. In questo contesto la formazione è un elemento fondamentale”.
“I veterinari da quando esistono sono nella sanità, a differenza di altri Paesi in cui la medicina veterinaria è presso il comparto agricolo e non sanitario” ha ricordato Gaetana Ferri, Consigliere Fnovi. “Sono sempre stati geneticamente portati alla One Health, curando e prevenendo le malattie degli animali, come nel caso dei piani storici di eradicazione delle malattie trasmissibili all’uomo, in primis tubercolosi e brucellosi. E ancora, interagiscono anche con la parte di sanità umana nel momento in cui fanno prevenzione”. Ferri ha proseguito elencato dati riguardo agli animali: “In Italia ci sono 65 milioni di animali da compagnia e oltre 400mila aziende che producono alimenti, con un export che supera i 50 miliardi. I veterinari sono anche parte della reputazione dell’agroalimentare italiano”. Ha quindi ricordato l’importanza della rete degli II.ZZ.SS. e dei medicini veterinari che lavorano nelle aziende, tutelando il benessere degli animali e controllando l’uso degli antibiotici. Di questi, Ferri ha sottolineato i progressi ottenuti: “L’ultimo rapporto dell’Unione Europea sull’uso antibiotici in veterinaria (Esvac) ha certificato un calo di oltre il 50% nel consumo negli allevamenti italiani, superiore alla media Ue”.
Infine, ha voluto citare quattro ambiti in cui occorrerà anche in futuro sempre più continuare a lavorare: la prevenzione delle nuove malattie; il settore dell’oncologia, dove Fnovi con il Centro di referenza oncologia comparata di Genova e Lilt indaga i fattori di rischio condivisi da umani e animali da compagnia; l’antibiotico-resistenza; la questione salute-ambiente, ovvero la valutazione dei dati derivanti dall’osservazione dei residui dei contaminanti ambientali.
Marco Melosi, Presidente Anmvi, ha ricordato la campagna Chiedi al Vet e ha aggiunto che “l’Italia ha superato la Francia come numero di animali che vivono nelle abitazioni”, sottolineando il rapporto sempre più stretto che si verifica in diverse situazioni, come nel caso degli Interventi assistiti ai pazienti più fragili. Per questo motivo, dunque, occorre fare sempre più attenzione, perché “condividiamo spazi con specie diverse da noi” e “più del 70% delle malattie infettive degli ultimi anni sono zoonosi”.
Per Aldo Grasselli, Segretario nazionale SIVeMP, “la medicina veterinaria è costantemente su tutti i fronti che riguardano l’agricoltura, la zootecnia, l’alimentazione e la convivenza uomo-animali”. Grasselli ha voluto precisare la rilevanza in ottica One Health del mondo selvatico: “il 90% della massa animale non è governata dall’uomo, ma vive libera e selvatica” e comporta problemi, come quello attualissimo della crisi della suinicoltura. “Serve una sorveglianza epidemiologica degli ambienti selvatici per capire se si stanno sviluppando condizioni di trasmissione degli agenti patogeni tra gli animali che possono portare allo sviluppo di nuove pandemie”.
Infine, anche i Medici hanno sottolineato i passi avanti fatti, in particolare Silvestro Scotti, segretario Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), che ha ricordato come prima del Covid il sindacato stesse lavorando a “Fimmg Green” per diffondere una formazione One Health tra i giovani medici e tra i veterani; una proposta caldeggiata anche da Manuela Petino, rappresentante del Segretariato Giovani Medici. Un altro tema importante è il coinvolgimento dei medici nei progetti di salvaguardia ambientale: Scotti ha riferito che Fimmg e Federfarma in Friuli-Venezia Giulia pensano di realizzare una raccolta specifica dei blister di farmaci scaduti che, fatti da plastiche pregiate ed alluminate, potrebbero essere recuperati con accordi ad hoc con i soggetti che organizzano le raccolte differenziate. Alessandro Rossi, Presidente Simg (Società Italiana di Medicina generale), auspica invece sistemi informatici interconnessi tra le tre categorie.
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