Api
04 Agosto 2022 Genotipi e non clima: ecco cosa rende le api africane più resistenti di quelle europee. Alla Varroa, ma non solo.
L'acaro Varroa destructor, i virus che esso trasmette e il fungo Nosema ceranae, sono tra i principali responsabili della distruzione di colonie di api mellifere. Per verificare se esistano ceppi di api più resistenti di altri a virus e parassiti, è stato condotto uno studio su ceppi africani ed europei. Un’altra variabile tenuta sotto osservazione è stata quella della differenza climatica. Si è quindi proceduto a determinare in 365 colonie di api mellifere (di origine europea o africana nelle regioni subtropicali e temperate del Messico) la presenza e i livelli di parassiti e virus. Varroa, con una frequenza del 95% è stato quello maggiormente riscontrato; Nosema, al contrario, (fermo al 15%) quello meno frequente. Il virus dell'ala deformata (DWV) e il virus delle cellule della regina nera (BQCV) sono stati gli unici virus rilevati a frequenze rispettivamente del 38% e del 66%. Varroa, DWV e BQCV sono stati trovati a livelli più alti nelle colonie di origine europea rispetto alle colonie di origine africana. Tuttavia, non ci sono stati effetti significativi dell'ambiente sul parassitismo o sull'intensità dell'infezione per le colonie di entrambi i genotipi. Pertanto, si è concluso che il ceppo delle api, ma non il clima, influenza la resistenza delle api mellifere a DWV, BQCV e Varroa.
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