Animali da Reddito
14 Luglio 2022 Una panoramica delle soluzioni europee utilizzate degli apicoltori per contrastare l’acaro Varroa. I metodi più diffusi e le potenzialità stagionali dei telai trappola.
Gli apicoltori hanno varie opzioni per controllare l'acaro parassita Varroa destructor nelle colonie di api mellifere. Tuttavia, non sono disponibili dati empirici sui metodi applicati nella pratica. Un recente studio realizzato da un team internazionale si è occupato di intervistare 28.409 apicoltori, responsabili di 507.641 colonie in 30 paesi europei riguardo ai metodi di controllo della varroa. E’ emerso che le attività più frequenti implementate dagli allevatori sono state il monitoraggio delle infestazioni da varroa, la rimozione della covata di fuchi (covate maschili), varie applicazioni di acido ossalico e applicazioni di acido formico. L'analisi della corrispondenza e il raggruppamento gerarchico sui componenti principali hanno mostrato che sei opzioni di controllo della Varroa (non necessariamente le più utilizzate) contribuiscono in modo significativo a definire tre distinti cluster di paesi in termini di controllo dell’acaro in Europa. Il cluster I (otto paesi dell'Europa occidentale) è caratterizzato dall'uso di strisce di amitraz. Il cluster II comprende 15 paesi della Scandinavia, dei Paesi baltici e dell'Europa centro-meridionale ed è caratterizzato da trattamenti a lungo termine con acido formico. Il cluster III è caratterizzato dall'uso dominante della fumigazione dell'amitraz ed è formato da sette paesi dell'Europa orientale. Sulla base della stima del numero di colonie nei paesi inclusi, lo studio ha poi estrapolato le proporzioni di colonie trattate con metodi diversi in Europa. Si è così evidenziato che circa il 62% delle colonie in Europa è trattato con amitraz, seguito da acido ossalico per la percentuale successiva più grande di colonie.
Telai trappola
Quanto alla scelta della soluzione ‘meccanica’ dei telai trappola, pratica diffusa e sostenibile dal punto di vista ambientale, uno studio tedesco ha deciso di verificarne efficacia e sostenibilità economica. Uno degli aspetti meno chiari di questo sistema è quanti acari possa trasportare un telaio con una covata maschile, in base alla stagionalità e quanti acari possano essere rimossi in media se questa misura viene eseguita frequentemente. Per dare una risposta, è stato campionato un totale di 262 telai con covata maschile con una proporzione variabile di cellule opercolate (5–100%) provenienti da 18 diversi apiari. Gli acari sono stati eliminati dalla covata raccolta da metà aprile a metà luglio sulla base di un metodo standard per ottenere risultati comparabili. Si è così scoperto che un telaio di una covata maschile trasporta una mediana di 71,5 acari. Ciò vuol dire che, con la rimozione di quattro telai trappola, circa 286 acari possono essere rimossi a stagione per singola colonia. Altro dato interessante è che la conta degli acari è risultata significativamente più alta in giugno e luglio rispetto ad aprile e maggio, anche se non si è trovata correlazione tra il numero di acari e la proporzione di cellule opercolate. Alla luce di questi risultati si è concluso che la rimozione della covata di fuchi è efficace nel ridurre il numero della Varroa destructor. Inoltre, sebbene il conteggio degli acari sia variato, gli autori dello studio sono del parere che l'aumento della dimensione del campione in diverse stagioni e luoghi potrebbe chiarire i modelli di infestazione nella covata di fuchi e, in definitiva, migliorarne la rimozione come strumento integrato di gestione dei parassiti per un pubblico più ampio di apicoltori.
Brodschneider, R., Schlagbauer, J., Arakelyan, I. et al. Spatial clusters of Varroa destructor control strategies in Europe. J Pest Sci (2022). https://doi.org/10.1007/s10340-022-01523-
Richard Odemer,Franziska Odemer,Gerhard Liebig,Doris de Craigher - Temporal increase of Varroa mites in trap frames used for drone brood removal during the honey bee season - https://doi.org/10.1111/jen.13046
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