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10 Settembre 2024

Acquacoltura di ricci di mare, un nuovo metodo sostenibile per l’allevamento

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata ha sviluppato un metodo, pubblicato su Nature Sustainability, per raccogliere le uova di riccio di mare, garantendo dei cicli di allevamento più rapidi e sostenibili

di Redazione Vet33


Acquacoltura di ricci di mare, un nuovo metodo sostenibile per l’allevamento

La produzione di caviale di riccio di mare, una prelibatezza mediterranea, non richiederà più l’uccisione di questo animale. Grazie a un metodo innovativo, sviluppato dai ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e pubblicato sul numero di agosto di Nature Sustainability, i ricci possono ora deporre uova in modo ciclico attraverso un processo no-kill, che garantisce un allevamento più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
 

Il nuovo metodo

Una ricerca del laboratorio di Ecologia Sperimentale Acquacoltura dell’Università di Roma Tor Vergata ha sviluppato un metodo che permette una produzione sostenibile di uova di ricci di mare,Fine modulo senza sacrificare questi organismi dall’alto valore economico e ambientale. L’intera gonade, infatti, costituisce il prodotto edibile: estrarlo richiede l’uccisione del riccio. La ricerca è stata pubblicata nella rivista Nature Sustainability di agosto, conquistandone la copertina, a firma di Arnold Rakaj, Luca Grosso, Alessandra Fianchini e Stefano Cataudella
Il nuovo approccio no-kill, denominato raking, si avvale dell’elevata fecondità dei ricci, capaci di produrre milioni di uova per individuo. La produzione è stata sviluppata allevando lotti di femmine di riccio viola, indotte a deporre le uova ciclicamente grazie a un nuovo protocollo di stimolazione messo a punto per l’occasione. A seguito della stimolazione, i ricci producono “un numero prodigioso di uova” che vengono “raccolte e centrifugate, prendendo la consistenza in una pasta cremosa, per l’appunto il caviale”.
Il raking permette allora di indurre ciclicamente l’ovulazione degli stessi ricci ogni 3-4 mesi, consentendo così di ottenere il prodotto attraverso cicli di allevamento molto più brevi rispetto ai circa 3-4 anni necessari con metodi standard.

Un prodotto di qualità

Il caviale di riccio di mare raccolto col nuovo metodo è stato apprezzato dai valutatori in termini di qualità sensoriali ed è stato preferito ai tradizionali prodotti a base di gonadi quando i valutatori sono stati informati sui criteri utilizzati per la sua produzione.
Questo metodo rappresenta un’innovazione chiave per l’allevamento, consentendo ai produttori di superare le principali criticità che vincolano lo sviluppo dell’acquacoltura di questi organismi su scala globale. Rinunciare al sacrificio degli animali per l’estrazione delle loro gonadi significa che non è più necessario sostituire l’intero lotto di allevamento dopo ogni ciclo produttivo. Una tecnica che facilita anche la fornitura di gameti in condizioni controllate per usi biotecnologici al fine di sviluppare nuove ricerche in settori come la biologia cellulare, molecolare e l’ecotossicologia.

CITATI: ALESSANDRA FIANCHINI, ARNOLD RAKAJ, LUCA GROSSO, STEFANO CATAUDELLA
TAG: ACQUACOLTURA, ALIMENTAZIONE, ALLEVAMENTO, CAVIALE, NATURE SUSTAINABILITY, RICCI DI MARE, UNIVERSITà DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA

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