Professione
13 Luglio 2023 La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha reso nota la relazione stilata per l’anno 2022, sull’attività dei posti di controllo frontalieri e degli uffici veterinari per gli adempimenti comunitari.
Come ogni anno, il Ministero della Salute, tramite la DGSAF, pubblica i dati relativi ai posti di controllo e agli uffici veterinari dislocati alle frontiere. Nel 2022, l’attività di controllo svolta dai PCF ha riguardato 40.932 partite di animali, prodotti di origine animale e mangimi di origine animale e 187.807 partite di alimenti e mangimi di origine vegetale e di materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA) da oltre 100 Paesi terzi. I prodotti della pesca con 28.284 partite (69,1%) rappresentano il gruppo merceologico più numeroso seguito dai mangimi e integratori con 3.446 partite (8,4%), dalle carni con 2.784 partite (6,8%), dagli animali vivi con 1.928 partite (4,7%). Le partite di animali vivi importate (1.928) possono essere distinte, in due grossi gruppi merceologici: animali di interesse agricolo-zootecnico e altri animali quali pesci tropicali/ornamentali, animali da affezione, animali da laboratorio, invertebrati ecc. Gli animali vivi non agricolo-zootecnici 1.910 partite rappresentano quindi il 99,1% delle partite di animali vivi.
PCF, i controlli
Il piano prevede che, ove ritenuto opportuno, ai controlli fisici si affianchino anche quelli di laboratorio. Tra i controlli speciali ricordiamo quello sulle carni del Brasile, in seguito allo scandalo denominato carne fraca emerso nel paese nel 2016-20172 e il controllo, armonizzato a livello UE, sulla resistenza agli antimicrobici di batteri zoonotici e commensali che ha coinvolto direttamente i P.C.F. oltre ai servizi sanitari territoriali.
PCF, i respingimenti
Nel 2022 sono state respinte 150 partite di merci pari allo 0,4% circa delle partite presentate all’importazione. La percentuale è di poco superiore a quella dell’anno precedente (0,2%). Più nello specifico: il 64,7% è conseguito a controlli documentali sfavorevoli, il 20,7% a controlli fisici sfavorevoli, il 3,3% a controlli di laboratorio sfavorevoli, lo 0% è avvenuto a seguito di controlli d’identità sfavorevoli e l’11,3% restante per altri motivi.
UVAC, le segnalazioni
In relazione alle partite di animali e merci provenienti dagli altri Stati membri dell’Unione europea, nel 2022, sono state segnalate agli UVAC 2.337.995 partite di animali e di prodotti di origine animale. Su queste gli U.V.A.C. hanno disposto controllo documentale e fisico per 6.139 partite e su 3.075 di esse sono stati effettuati controlli di laboratorio. Il 40,7% delle partite è rappresentato da prodotti della pesca (951.117 partite), il 25,3% da latte, derivati e altri prodotti di origine animale (o.a.) destinati al consumo umano (591.526), il 21,1% da carni (493.086 partite), il 10,2% da altri prodotti di origine animale non destinati al consumo umano (238.174 partite), il 2,7% da animali vivi (64.092 partite). Considerando le carni, i maggiori quantitativi introdotti (come numero di partite e come quantitativi totali) dagli altri Paesi membri riguardano le carni bovine e suine. Le partite di prodotti della pesca segnalate agli UVAC sono l’1,3% in meno rispetto a quelle dell’anno precedente e sono costituite soprattutto da prodotti ittici, molluschi e prodotti della pesca preparati Delle 591.526 partite di latte, derivati ed altri prodotti commestibili, il 74% è rappresentato da derivati del latte, mentre il 19,3% da latte. Per quanto riguarda le 64.092 partite di animali vivi l’interesse verte quasi esclusivamente sugli animali del settore agricolo-zootecnico quali bovini, suini, ovi-caprini, mentre gli altri animali quali i pesci vivi, gli invertebrati rappresentano una quota minore e marginale (11.807 partite) del commercio intra-UE di animali vivi. Il podio del maggior numero di partite spedite se lo accaparrano la Germania con 446.367 partite (19,1%), seguita dalla Francia con 386.317 partite (16,5%), e la Spagna, con 360.330 partite (15,4%). I bovini, con 49.094 partite per un totale di 1.328.639 capi continuano a rappresentare la specie di maggior importanza. Seguono i suini, con 4.104 partite per un totale di 1.289.353 capi, gli ovini con 2.008 partite per un totale di 722.107 capi, il pollame con 1.855 partite per un totale di più di 68 milioni di capi e gli equini con 2.131 partite per un totale di 17.566 capi.
UVAC, i controlli
Nell’anno 2022 sono state sottoposte a controlli documentali e fisici n. 6.139 partite pari allo 0,26% delle partite introdotte dai Paesi UE. La percentuale dei controlli più elevata riguarda additivi per mangimi e premiscele di additivi per mangimi (6,86%) e gli ovini (6,52%), ma è piuttosto alta anche sugli equidi (5,68%), sul pollame (5,61%), sugli altri animali vivi (5,44%) e sui suini (5,34%). La percentuale complessiva dei controlli, pari allo 0,26%, ha avuto un decremento rispetto all’anno 2021 (0,29%). Per quanto riguarda gli animali vivi, la percentuale di esami di laboratorio risulta più alta per gli equidi con il 76,03%, per gli ovini con il 61,07%, per i suini con il 47,03% e per i bovini con il 36,96%. Complessivamente si segnala un lieve incremento delle partite di animali sottoposte ad esami di laboratorio che è passato da 614 nel 2021 a 645 nel 2022.
UVAC, residui e controlli speciali
Una parte consistente dei controlli di laboratorio sugli animali è stata eseguita in conformità al piano nazionale residui 2022 previsto dalla Direttiva 96/23/CE; infatti, in seguito a un audit condotto dalla Commissione in Italia nel 2018 sul controllo dei residui e contaminanti, i bovini, suini, equini e ovi- caprini provenienti da altri paesi UE, certificati all’origine per la macellazione e destinati direttamente a stabilimenti di macellazione italiani, devono essere inclusi nel programma di campionamenti stabilito dal piano nazionale residui. Nell’ambito dei controlli speciali l’attenzione si è focalizzata essenzialmente sul Programma di campionamento per la ricerca del virus della peste suina africana nella carne refrigerata e congelata di cinghiale spedita da altri Stati membri.
UVAC i respingimenti
Complessivamente le partite oggetto di respingimento sono state 11 che, pari allo 0,18% del totale partite controllate, valore inferiore a quella riscontrata nel 2021 (0,36%). I respingimenti hanno riguardato in particolare le carni preparate (4 partite) e le carni di pollame (3partite). In base alla tipologia, i respingimenti sono risultati per il 45,45% di origine cartolare (assenza o gravi irregolarità nei certificati sanitari), per il 18,19% dovuti a non corrispondenza tra merce e documenti di accompagnamento (esame fisico e di identità sfavorevoli) e per il 36,36% conseguenti ad irregolarità riscontrate per esami di laboratorio sfavorevoli (salmonella).
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