Gatti
04 Dicembre 2024Dalla diagnosi precoce alla scelta del trattamento, un approfondimento sulle neoplasie cutanee più frequenti nei gatti: tumori basocellulari, fibrosarcomi, carcinomi squamocellulari e altri ancora
Quali sono i tumori cutanei più frequenti nei gatti e come intervenire? L’Atlante di chirurgia felina offre una guida completa alla diagnosi e al trattamento delle principali neoplasie cutanee, dai tumori basocellulari ai melanomi. Il volume descrive le caratteristiche distintive di ciascun tumore, le strategie per una diagnosi accurata e le opzioni terapeutiche più efficaci, incluse chirurgia, radioterapia e farmaci.
Le caratteristiche preminenti dei tumori basocellulari sono le seguenti:
● Rappresentano circa il 20% dei tumori cutanei e il 34% dei tumori epiteliali.
● Di solito colpiscono gatti di mezza età o anziani.
● In genere sono isolati, sodi al tatto (anche se ci sono anche quelli cistici), ben delimitati e localizzati nel derma e nell’epidermide del collo e della testa, sebbene si presentino anche in altre sedi.
● Di solito sono relativamente piccoli, con un diametro di 0,5-2 cm, anche se talvolta possono superare i 10 cm.
● La superficie cutanea può essere ulcerata.
● Spesso sono molto pigmentati e possono quindi essere scambiati a prima vista per melanomi.
● Sono sia benigni sia maligni.
Questi ultimi sono invasivi e non pigmentati, con metastasi ai linfonodi regionali, anche se non è molto comune. Possono essere diagnosticati mediante esame citologico, benché la morfologia cellulare sia variabile. Di solito si tratta di tumori a crescita lenta, non invasivi, che rispondono bene all’escissione completa, che di solito è curativa.
Nei casi di tumori basocellulari maligni, si deve prendere in considerazione l’agoaspirato dei linfonodi regionali per le metastasi e, in caso di escissione incompleta, si può applicare la radioterapia. Per le metastasi è indicato l’uso di carboplatino o doxorubicina.
Di seguito le caratteristiche preminenti di questa neoplasia:
● Rappresenta l’11% dei tumori cutanei. È il più comune tumore epidermico maligno della cute.
● Localmente aggressivo, ma non tende a metastatizzare.
● È un tumore indotto dalla luce solare, più tipico dei gatti anziani con mantello bianco o, in generale, con poco pigmento (nei gatti con mantello bianco il rischio di carcinoma squamocellulare è cinque volte maggiore rispetto a gatti con mantello pigmentato).
● La lesione precancerosa, la dermatite attinica, assomiglia a una lesione ulcerosa dovuta all’eccessivo grattarsi o leccarsi e può avere un decorso cronico.
● Per quanto riguarda la sua distribuzione, il 72% si trova nei padiglioni auricolari; il 15% nel naso; l’8% sulle palpebre; il 5% in altre sedi come il mento, il palato o le labbra.
● Le dimensioni sono molto importanti per la prognosi. È importante intervenire rapidamente.
● Può essere associato al virus dell’immunodeficienza felina (FIV). Viene diagnosticato con l’esame citologico e il piano chirurgico per l’escissione si baserà sulla localizzazione, sull’estensione e la profondità delle lesioni.
Per questa forma, le caratteristiche preminenti sono:
● Rappresentano il 7% circa dei tumori cutanei.
● I mastocitomi felini sono meno comuni e meno gravi rispetto a quelli del cane.
● Esistono due tipi di mastocitoma: cutaneo e viscerale.
● I mastocitomi cutanei sono benigni, desquamativi e facilmente diagnosticabili mediante esame citologico.
● Le sedi più tipiche di presentazione sono il tronco e la testa.
● La maggior parte sono isolati.
● I tumori che non sono stati asportati con margini sufficienti o quelli non resecabili possono essere trattati con radioterapia o lomustina.
Per i melanomi, invece:
● Colpiscono soprattutto i gatti anziani.
● Si tratta di lesioni pigmentate che di solito si localizzano sulla testa e a ogni livello dei padiglioni auricolari (margini, estremità, base).
● I melanomi amelanotici hanno una prognosi peggiore.
● Raramente sono multipli.
● Possono crescere rapidamente e ulcerarsi.
● Sono più comuni nei gatti dal mantello nero o grigio.
● In generale, tutti i melanomi felini, sebbene possano avere un comportamento benigno, devono essere considerati potenzialmente maligni. In questo tipo di tumore, criteri come il tasso di crescita, le caratteristiche istologiche o il tasso di mitosi non sono sempre correlati al comportamento e, pertanto, è più difficile stabilire una prognosi. In generale, si possono considerare la necrosi intratumorale o la presenza di più di 4 mitosi per campo come fattori prognostici negativi.
● I melanomi oculari e orali hanno un comportamento più maligno
Il trattamento di scelta è l’escissione con ampi margini. Possono verificarsi recidive e non sono attualmente disponibili buoni protocolli di terapia adiuvante per i melanomi a comportamento maligno, poiché non sono sensibili alla chemioterapia.
Si può ricorrere alla radioterapia e la risposta all’immunoterapia non è ancora chiara, anche se si sta testando l’efficacia del vaccino contro il melanoma canino (sono in corso studi sui gatti per valutarne la tolleranza).
E ancora, i fibrosarcomi rappresentano il 17% di tutti i casi di tumori cutanei.
Per approfondire l’argomento, leggi l’Atlante di chirurgia felina (Edizioni Edra). L’edizione italiana del volume è curata da Guido Pisani, Medico veterinario e Specialista Europeo in Chirurgia Veterinaria (Dipl. ECVS), Direttore sanitario del Centro Veterinario di Luni (SP).
Di chirurgia felina si è trattato anche in questo articolo, in questo e anche in quest’altro.
A cura di Grazia Lapaglia
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