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16 Settembre 2025Per il quinto anno l’iniziativa europea punta a informare i cittadini sulla sicurezza alimentare e in particolare sull’uso degli additivi, sfatando falsi miti e promuovendo scelte consapevoli
Arriva in Italia una nuova edizione di Safe2Eat, la campagna europea sulla sicurezza alimentare promossa dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in collaborazione con il Ministero della Salute. Per il quinto anno consecutivo, l’iniziativa torna a sensibilizzare i cittadini sui temi chiave legati al cibo sicuro: dopo i focus su focolai e tossinfezioni di origine vegetale, l’edizione 2025 concentra l’attenzione sugli additivi alimentari, spiegandone funzione, controlli e standard di sicurezza.
L’Efsa e il Ministero della Salute rilanciano la campagna Safe2Eat con l’obiettivo di far crescere la fiducia dei consumatori nella sicurezza alimentare e guidarli verso scelte più consapevoli.
Dopo aver approfondito i focolai di tossinfezione legati ad alimenti vegetali (Anoa), da settembre l’attenzione si sposta sugli additivi alimentari, sostanze aggiunte agli alimenti per migliorare la conservazione, il gusto, l’aspetto o la stabilità del prodotto, spiegando come vengono controllati e utilizzati in sicurezza.
Prima di essere autorizzati all’uso, spiegano gli esperti, gli additivi alimentari sono sottoposti a una rigorosa valutazione da parte dell’Efsa e successivamente approvati dalla Commissione Europea.
In Italia, il rispetto di queste norme viene verificato dal Ministero della Salute attraverso il Piano Nazionale Additivi Alimentari (2020-2024), che prevede controlli ufficiali su oltre 1.800 campioni l’anno, con una percentuale media di non conformità vicina all’1%.
“Tutti gli additivi alimentari sono sottoposti a valutazione per accertare che possano essere consumati in sicurezza” spiega Camilla Smeraldi, tossicologa presso l’Efsa. “I consumatori possono essere certi che queste sostanze soddisfano rigorose norme di sicurezza”.
Ogni additivo alimentare ha una propria “carta d'identità”: deve sempre essere indicato in etichetta da una sigla composta dalla lettera “E” seguita da un numero. Alcuni sono sostanze naturali, come la vitamina C (E 300) e la pectina (E 440), presenti nella frutta, la lecitina contenuta nel tuorlo d’uovo (E 322) o il licopene nei pomodori (E 160d); altri additivi possono derivare da fonti animali, come l’acido carminico (E 120), che si estrae da piccoli molluschi, o essere sintetizzati chimicamente (es. E 123/amaranto, E 160d(i)/licopene sintetico).
Gli additivi si distinguono poi per funzione: i coloranti (E 100-E 199), i conservanti (E 200-E 299), gli antiossidanti e i correttori di acidità (E 300-E 399).
Secondo un’indagine Ipsos condotta sulla campagna Safe2Eat 2024, per i consumatori il sapore è il fattore più importante (56%), seguito al secondo posto dal costo (50%) e, successivamente, dalla durata di conservazione (37%). Ma le scelte alimentari si evolvono: oggi il 40% degli intervistati tiene attivamente conto della sicurezza alimentare quando fa acquisti, rispetto al 35% del pubblico in generale.
Indipendentemente dai fattori che ne influenzano le scelte, gli europei possono fidarsi del fatto che il cibo sulla loro tavola soddisfa alcuni degli standard di sicurezza più elevati al mondo.
La campagna, attiva fino a metà novembre, invita tutti i cittadini a partecipare attraverso il sito ufficiale e i social, con l’hashtag #Safe2EatEU.
CITATI: CAMILLA SMERALDISe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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