Gatti
02 Maggio 2024Quali sono le peculiarità di un gatto come paziente chirurgico? Quali le caratteristiche fisiche, metaboliche e comportamentali da tenere in considerazione per modificare correttamente un protocollo anestetico? E quali attrezzature non devono mai mancare in sala operatoria?
Nel volume Atlante di chirurgia felina, gli autori – Alberto Barneto Carmona, Salvador Cervantes Sala, Anna Calvet Alemany, Antonio Peña Rodriguez, Llibertat Real Sampietro – medici veterinari esperti di chirurgia felina, trattano tutti i diversi aspetti del gatto come paziente chirurgico. L’edizione italiana è a cura di Guido Pisani, Medico veterinario Specialista Europeo in Chirurgia Veterinaria (Dipl. ECVS), Direttore sanitario del Centro Veterinario di Luni (SP).
Peculiarità del gatto
Il gatto come paziente chirurgico richiede condizioni operative particolari, al pari di quelle adottate per la visita medica generale. Condizioni e materiali adatti alle loro idiosincrasie aiutano a rispondere meglio e più rapidamente alle esigenze perichirurgiche e perianestetiche del paziente felino. I medici veterinari che si occupano di gatti sanno bene che non sono cani di piccola taglia, e in medicina operatoria questa affermazione acquisisce una rilevanza anche maggiore.
Il gatto, infatti, presenta caratteristiche fisiche, metaboliche e comportamentali che impongono specifiche modifiche del protocollo anestetico e di quello chirurgico; inoltre, anche la progettazione della sala operatoria deve rispettare criteri particolari.
Queste caratteristiche e le loro conseguenze sono riassunte nella tabella qui sotto.
Sala operatoria e ambiente chirurgico
L’ambiente in cui si svolgono la sedazione, l’anestesia e il successivo intervento chirurgico di un gatto deve essere tranquillo, privo di rumori e odori (in particolare privo di odori di altri gatti e cani) e con la possibilità di regolare l’intensità della luce e la temperatura.
L’attrezzatura adatta alle dimensioni del gatto dovrebbe sempre comprendere:
● Siringhe di piccolo volume, 1 ml o anche più piccole per gatti e gattini di peso inferiore a 1 kg.
● Tubi endotracheali a bassa pressione con foro di Murphy o tubi sopraglottici
● Sistemi per mantenere il paziente asciutto e caldo, come letti ad aria o ad acqua calda. Anche alcuni sistemi elettrici possono essere adatti, purché si prendano le dovute precauzioni per evitare ustioni. In situazioni come l’igiene dentale o le procedure odontoiatriche, può essere appropriato un foglio da imballaggio ammortizzante (pluriball) per evitare la perdita di calore e proteggere il paziente dall’umidità.
● Spesso il monitoraggio del paziente felino prevede l’uso di pinze per l’elettrocardiografia continua. Per consentire il passaggio dell’impulso elettrico cardiaco si utilizzano sostanze come l’alcol o soluzioni elettrolitiche. Tuttavia, queste sostanze spesso contribuiscono al rapido raffreddamento del paziente. Per evitare questa ulteriore perdita di calore corporeo, è possibile applicare gli elettrodi sui cuscinetti plantari con cerotti asciutti che non necessitano di un liquido per raccogliere adeguatamente l’impulso elettrico cardiaco.
● I gatti, come tutti i pazienti anestetizzati, richiedono la somministrazione di liquidi per via endovenosa per tutta la durata dell’anestesia o della sedazione. A tal fine si possono usare deflussori o regolatori di infusione, ma sempre più spesso si utilizzano pompe da infusione continua per infondere un volume costante a velocità basse come quelle richieste dai pazienti felini, con volumi di errore minimi.
● Infine, anche la scelta del circuito anestetico è importante, poiché i circuiti aperti spesso contribuiscono alla perdita del calore corporeo in quanto richiedono da 2 a 4 volte il volume corrente del gatto per garantire l’assenza di ricircolo, mentre i circuiti semichiusi consentono di ridurre l’effetto ipotermizzante con volumi di ossigeno inferiori, vicini al volume respiratorio corrente del paziente.
Per saperne di più:
https://www.edizioniedra.it/Veterinaria/Atlante_di_chirurgia_felina.aspx
A cura di Grazia Lapaglia
CITATI: ALBERTO BARNETO, ANNA CALVET, ANTONIO PEñA, GUIDO PISANI, LLIBERTAT REAL, SALVADOR CERVANTESSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
09/10/2024
Un’analisi approfondita delle aritmie cardiache negli animali domestici, attraverso l’osservazione dei fattori che contribuiscono al loro sviluppo
09/10/2024
Nell’ultimo mese, decine di tigri e alcuni leoni che si trovavano in cattività nel sud del Paese sono morti, dopo essere risultati positivi al virus dell’influenza aviaria H5N1
A cura di Redazione Vet33
09/10/2024
Il 3 e 4 ottobre si è svolta l’iniziativa globale di Elanco che coinvolge tutti i dipendenti in azioni di volontariato a supporto delle comunità locali. Un contributo concreto per migliorare il...
A cura di Redazione Vet33
09/10/2024
Tre casi di Dengue sono stati segnalati nel Comune di Sesto Fiorentino, in Toscana: due hanno soggiornato a Fano l’ultima settimana di agosto, dove si è sviluppato un focolaio, e il terzo è un...
A cura di Redazione Vet33
©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022