Gatti
26 Novembre 2024Quali vaccini somministrare ai gattini e quali ai gatti adulti? Lo spiega la prof.ssa Paola Dall’Ara nell’ultima edizione del volume “Vaccini e vaccinazioni degli animali da compagnia”, aggiornata secondo le linee guida Wsava 2024
Così come avviene per i cani, anche i gatti che vivono nei rifugi sono esposti al rischio di contrarre delle malattie. Come intervenire? Quali vaccini somministrare ai gattini e quali ai gatti adulti? La professoressa Paola Dall’Ara nella nuova edizione del volume Vaccini e vaccinazioni degli animali da compagnia spiega come intervenire – e come vaccinare – gli animali domestici che vivono in condizioni particolari come allevamenti, canili/gattili, pensioni, degenze ospedaliere, esposizioni e mostre.
Un gattile è una struttura chiusa dotata di più stanze, tra cui generalmente un’infermeria e una cucina, a volte provvista anche di una o più parti all’aperto recintate dove i gatti possono circolare liberamente, ma non uscire o scappare. In alcuni casi i gatti sono confinati in gabbia.
Il gattile ospita gatti abbandonati e randagi ma con abitudini domestiche, gatti ceduti dai proprietari (per morte, malattia o problemi personali), gatti smarriti in attesa di ritrovare il proprietario e gatti incidentati o gravemente malati per i quali non è possibile risalire al proprietario. Le funzioni di un gattile sono il sostentamento, la cura e il ricovero temporaneo delle varie tipologie di gatti, fino a una loro adozione.
Le potenziali conseguenze dell’ingresso di un’infezione in un gattile rendono necessaria l’attuazione di un definito programma vaccinale. Se al momento dell’entrata di un gatto adulto in un gattile la documentazione relativa alla vaccinazione è inequivocabile, non c’è ragione di rivaccinare l’animale contro FPV, mentre per FHV-1 e FCV può avere senso richiamare l’immunità.
I gatti che entrano nei gattili possono essere sieropositivi per alcune malattie infettive prevenibili mediante vaccinazione core, soprattutto FPV e FCV, e quindi essere verosimilmente protetti. Testare gli animali per valutare la reale copertura anticorpale potrebbe rappresentare una valida alternativa a una vaccinazione “alla cieca”. La vaccinazione per altri patogeni respiratori (Chlamydia felis, Bordetella bronchiseptica dove disponibile, non in Italia) ha un valore limitato.
Tutti questi vaccini devono essere somministrati all’entrata nella struttura, in modo da evitare l’esposizione degli animali sani a eventuali infezioni; inoltre, la strategia di vaccinare tutti gli animali non solo dà protezione all’individuo ma fornisce anche una buona immunità di popolazione. Potrebbe avere un ruolo utile la vaccinazione per le dermatofitosi da Microsporum canis, in quanto queste si diffondono facilmente quando molti animali vivono a stretto contatto.
Nella tabella qui sotto sono riportati i protocolli vaccinali consigliati per i gattini che entrano in un gattile.
Per i gattini, somministrare una dose di vaccini core (panleucopenia, herpesvirosi, calicivirosi) all’entrata (subito prima o subito dopo) e continuare con dosi ripetute ogni 3 settimane fino alle 16-18 settimane di età, fino a 20 settimane (5 mesi) secondo le ultime linee guida Wsava 2024 (se il gattino è ancora in gattile); in caso di sospetta epidemia, l’intervallo vaccinale può scendere a 2 settimane. In condizioni di non emergenza, i gattini possono essere vaccinati a partire dalle 6-8 settimane di età (ricordando comunque che tutti i vaccini felini oggi disponibili in Italia sono registrati per gattini a partire dalle 8-9 settimane di età); in caso di epidemia (soprattutto di panleucopenia), però, è possibile anticipare la vaccinazione a 4 settimane di età (uso in deroga). Ovviamente a queste età (4 e 6 settimane) gli MDA, se presenti, possono interferire con la vaccinazione, ma molto spesso le informazioni sull’assunzione di colostro di questi gattini sono del tutto assenti e quindi ci si trova a dover lavorare alla cieca. Quando disponibili (non in Italia), i vaccini per FHV-1 e FCV a somministrazione IN sono preferiti per l’esordio rapido dell’immunità, ma purtroppo eventuali starnuti dopo la somministrazione IN del vaccino sono indistinguibili da quelli della malattia respiratoria. La vaccinazione per la rabbia dipende dalla normativa locale. Le linee guida Wsava non raccomandano l’uso di altri vaccini, mentre le linee guida ABCD e AAFP consigliano la vaccinazione per FeLV esclusivamente se c’è la possibilità di contatto con altri gatti.
Nella Tabella qui sotto sono riportati i protocolli vaccinali consigliati per i gatti adulti che entrano in un gattile.
Per i gatti adulti somministrare una dose di vaccini core (panleucopenia, herpesvirosi, calicivirosi) all’entrata (subito prima o subito dopo) e ripetere dopo 3 settimane; in caso di sospetta epidemia, l’intervallo vaccinale può scendere a 2 settimane. Quando disponibili (non in Italia), i vaccini per FHV-1 e FCV a somministrazione IN sono preferiti per l’esordio rapido dell’immunità, ma purtroppo eventuali starnuti dopo la somministrazione IN del vaccino sono indistinguibili da quelli della malattia respiratoria. La vaccinazione per la rabbia dipende dalla normativa locale. Anche in questo caso, le linee guida Wsava non raccomandano l’uso di altri vaccini, mentre le linee guida ABCD e AAFP consigliano la vaccinazione per FeLV esclusivamente se c’è la possibilità di contatto con altri gatti.
Per saperne di più su come scegliere i vaccini e quali variabili considerare leggi Vaccini e vaccinazioni degli animali da compagnia (Edizioni Edra). Lo stesso argomento è stato trattato anche in un’intervista all’autrice, in questo articolo e in quest’altro.
A cura di Grazia Lapaglia
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