Normative
20 Dicembre 2024Il Ministero della Salute intensifica la sorveglianza per contenere l'influenza aviaria ad alta patogenicità, con disposizioni mirate in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia
In risposta ai recenti focolai di H5N1 in Italia, il Ministero della Salute ha emanato nuove misure per prevenire e contenere la diffusione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità. Il Dispositivo Dirigenziale, firmato il 12 dicembre 2024, introduce Zone di Ulteriore Restrizione (ZUR) nelle aree più colpite e sarà in vigore fino al 31 gennaio 2025. Tra le regioni interessate, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, tutte caratterizzate da alta densità di allevamenti avicoli e zone di migrazione degli uccelli selvatici. “È essenziale rafforzare il rilevamento precoce e la sorveglianza per evitare un’epidemia su larga scala” ha dichiarato Giovanni Filippini, Direttore Generale della Sanità Animale.
“Rigorose misure preventive che evitino il diffondersi dell’Influenza aviaria ad alta patogenicità in particolare nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia”. Queste le disposizioni della Direzione Generale della Sanità Animale, dopo i recenti focolai. Le misure interessano i territori in cui coesistono zone di migrazione e sosta di uccelli selvatici portatori di virus influenzali aviari e zone ad elevata densità di stabilimenti avicoli.
Il Dispositivo Dirigenziale, firmato il 12 dicembre dal Direttore Generale Giovanni Filippini, rimarrà in vigore fino al 31 gennaio 2025 istituendo Zone di Ulteriore Restrizione (ZUR) e una Zona di attenzione per influenza aviaria ad alta patogenicità, rispettivamente elencate in allegato al provvedimento. Su tutto il territorio nazionale è disposto il rilevamento precoce dei casi sospetti HPAI negli allevamenti avicoli nazionali.
Per i prelievi e i controlli previsti dal Dispositivo dirigenziale, i Servizi veterinari territorialmente competenti potranno avvalersi del supporto dei Veterinari delle filiere “sotto la loro supervisione”. È ammessa la delega di specifici compiti a veterinari non ufficiali (veterinari aziendali e liberi professionisti) da parte delle Regioni, sentito il Ministero della Salute.
Alle filiere avicole operanti sul territorio delle Regioni con zone ad alto rischio, il Dispositivo richiede di assicurare una separazione funzionale delle attività, del personale e dei mezzi del settore produttivo avicolo tra le Regioni. Vengono, infine, disposte misure per l’attività venatoria e per attività che comportano il contatto con specie aviarie selvatiche.
Il Dispositivo dirigenziale si basa sulle valutazioni della Unità di Crisi Centrale riunitasi ad ottobre, nella quale sono state discusse strategie sanitarie di intervento negli allevamenti avicoli al fine di ridurre i rischi di insorgenza di un’epidemia su larga scala.
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