Alert sanitari
23 Settembre 2024La Commissione Europea ha votato all’unanimità per dichiarare la Sardegna libera dalla Peste suina africana. Un traguardo storico per l’isola e una speranza per le altre regioni italiane ancora colpite, mentre si allentano le restrizioni anche in Piemonte, Liguria e Calabria
Dopo decenni di lotta e innumerevoli sforzi, la Sardegna è stata finalmente stata dichiarata libera dalla Peste suina africana (Psa), malattia che ha segnato profondamente il settore agricolo e zootecnico dell’isola. La decisione arriva dalla Commissione europea che ha votato all’unanimità per eliminare le ultime misure restrittive. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo da allevatori, medici veterinari e politici locali.
Durante la riunione del Comitato Paff (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed) di Bruxelles, la Commissione europea ha abrogato le ultime misure restrittive che erano ancora in vigore in Sardegna. Dopo quarant’anni, la Regione ha completato il processo di completa eradicazione della malattia, dopo gli importanti progressi raggiunti negli ultimi anni.
“La Regione Sardegna è libera della Peste suina, è un risultato davvero straordinario” hanno annunciano in una nota congiunta il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il Ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che fanno sapere come la Commissione Ue si sia espressa all’unanimità anche sull’uscita dalle zone di restrizione di alcuni territori delle regioni Piemonte, Calabria e Liguria.
“Il Governo ha messo in campo il massimo impegno, anche in termini di risorse, per combattere il virus e sostenere gli allevatori” hanno dichiarato i Ministri, mentre il Commissario straordinario alla Psa, nonché Direttore generale della Salute animale del Ministero, Giovanni Filippini ha aggiunto: “È una buona notizia per gli allevatori e l’applicazione delle corrette strategie dimostra come sia possibile ottenere dei risultati. Dobbiamo continuare a lavorare nelle altre zone interessate dal virus per contrastare la diffusione della peste suina africana con l’obiettivo di una completa eradicazione”.
“Il fatto che l’Unione europea abbia formalmente riconosciuto la Sardegna come libera da Psa è un risultato incoraggiante, che testimonia l’efficacia delle strategie finora messe in atto dal Governo, insieme alla struttura commissariale e soprattutto agli allevatori italiani” ha commentato il Sottosegretario alla Salute, con delega alla Psa, Marcello Gemmato. “Alla Sardegna si aggiungono anche alcuni territori del Piemonte, della Calabria e della Liguria, che sono stati dichiarati altrettanto indenni dalla Psa, grazie all’impegno costante di tutti i soggetti coinvolti e alle risorse messe a disposizione dall’esecutivo”.
Daniela Mulas, Dirigente Veterinario della Regione Sardegna e Vicepresidente Fnovi, ha ringraziato tutti i Medici Veterinari che hanno contribuito all’impresa.
“Da cittadina della Sardegna, medico veterinario, voglio esprimere un sentito ringraziamento ai colleghi medici veterinari che hanno lavorato duramente per questo storico successo, in sintonia e stretta collaborazione con le altre istituzioni, gli allevatori, i cacciatori, gli amministratori locali, le comunità, i cittadini comuni” ha commentato Mulas.
“In tutti questi anni, il maggiore ostacolo all’eradicazione della Psa è stata (oltre alla indisponibilità di un vaccino) la presenza di numerosi suini allevati illegalmente in alcune aree della Sardegna, che hanno rappresentato per decenni il più importante serbatoio della malattia”.
“Di fronte a questa situazione i precedenti sforzi per risolvere il problema erano regolarmente falliti, e in moltissimi ritenevano l’eradicazione impossibile da realizzare. La svolta – ha piegato la Vicepresidente – è avvenuta nel 2014, quando il Consiglio Regionale ha approvato la proposta di legge della Giunta Pigliaru che ha istituito l’Unità di Progetto (L.R. 34/2014) (UdP)”.
“Questo team di esperti e di alti dirigenti del ‘sistema regione’, con il supporto politico della Giunta e del Consiglio, è stato il vero protagonista dell’eradicazione: nel giro di soli 4 anni ha portato alla totale scomparsa del virus ‘sardo’ (di genotipo I) che non è stato più riscontrato dopo l’aprile 2019. Questo grazie al lavoro svolto sinergicamente da numerosi attori, istituzionali e non, che hanno concretizzato una strategia, supportata pienamente dalle autorità regionali di governo, che ha incluso non solo le attività di abbattimento di circa 6 mila suini tenuti illegalmente allo stato brado, ma anche un forte rafforzamento delle attività di controllo sanitario sui suini domestici e sui cinghiali, nonché di formazione degli operatori (allevatori, cacciatori) e di comunicazione rivolta a tutta la popolazione, affinché vi fosse il massimo consenso attorno alle misure intraprese, talvolta impopolari” ha chiosato Mulas.
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