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19 Novembre 2025Confagricoltura Sardegna segnala possibili aperture da Roma e Bruxelles: il Comitato PAFF potrebbe avviare il superamento dei blocchi alle movimentazioni dei bovini dalle aree mai colpite

Arrivano segnali positivi per gli allevatori sardi colpiti dalle restrizioni sulla dermatite nodulare bovina. In vista della riunione del Comitato Paff a Roma e Bruxelles, Confagricoltura Sardegna anticipa possibili novità sul graduale superamento dei divieti di movimentazione dei capi fuori dall’Isola, almeno per le zone mai interessate dai focolai. Un passaggio atteso dal comparto, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti perdite economiche, nonostante una campagna vaccinale che ha superato il 92% degli animali vaccinabili e il 97% delle aziende.
“Da Roma e Bruxelles, dove domani e dopodomani si terrà la riunione del Comitato Paff (Plants, Animals, Food and Feed) dedicato alla gestione della dermatite dei bovini in Italia, Spagna e Francia, giungono potenziali rassicurazioni positive per gli allevatori della Sardegna, con un possibile avvio del superamento dei divieti alle movimentazioni dei capi fuori dall’Isola, per adesso solo in ambito nazionale, a partire dalle aree mai colpite dalla malattia”. Così il Presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras.
“La notizia tanto attesa da un intero comparto in forte sofferenza arriverebbe come risultato delle interlocuzioni formali e informali – prosegue Taras – portate avanti in questi mesi da Confagricoltura con le istituzioni governative e le rappresentanze dell’Unione europea nell’ambito della gestione dello stop alle movimentazioni dei bovini. Un divieto seguito all’emergenza della Dermatite nodulare contagiosa che, per la prima volta da giugno scorso, ha investito diversi territori della nostra regione”.
“Questo possibile traguardo – aggiunge il Presidente dell’associazione – è dovuto alla straordinaria collaborazione che in questi mesi hanno assicurato migliaia di allevatori nel supportare i servizi veterinari durante le vaccinazioni, giunte a oltre il 92% degli animali vaccinabili e sopra il 97% delle aziende, e nell’osservare le prescrizioni di biosicurezza necessarie ad arginare il pericoloso diffondersi della malattia. Un percorso di sacrifici che ha causato, e continua a provocare, enormi perdite finanziarie per il comparto e su cui la politica regionale, in collaborazione con quella governativa, dovrà mettere in campo tutte le energie e le risorse per rilanciare un settore che, nel panorama zootecnico nazionale, si posiziona ai primi posti in termini di eccellenza e salubrità delle carni”.
CITATI: STEFANO TARASSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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