One Health
31 Luglio 2025Il terzo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità segnala la diffusione in 31 province di 10 regioni italiane. Fondamentale la prevenzione, con la sorveglianza veterinaria al centro della strategia One Health

In Italia i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo sono passati in una sola settimana da 32 a 89, con 8 decessi registrati. I dati emergono dal terzo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che evidenzia la circolazione del virus in 31 province di 10 Regioni. Pur escludendo una situazione di allarme, gli esperti raccomandano la massima attenzione e l’adozione di misure preventive per limitare la diffusione della malattia, che si trasmette esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette.
Il terzo bollettino dell’ISS aggiornato al 30 luglio 2025 segnala:
● 40 casi nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania);
● 2 casi asintomatici in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania);
● 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna);
● 1 caso asintomatico (Campania);
● 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania).
La letalità calcolata sulle forme neuro-invasive finora segnalate è al momento del 20%, un dato in linea con il 2018 (20%) e più elevato rispetto al 2024 (14%). Il WNV è stato rilevato in 31 province di 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.
Negli anni precedenti sono stati riscontrati:
● 2024: 484 casi (266 neuro-invasivi), 36 decessi
● 2023: 394 casi (195 neuro-invasivi), 32 decessi
● 2022: 728 casi (330 neuro-invasivi), 51 decessi
“Stiamo monitorando la situazione con molta attenzione insieme al Ministero, della Salute, alle Regioni e agli Istituti zooprofilattici” ha dichiarato Anna Teresa Palamara, Direttrice del Dipartimento malattie infettive ISS. “Oggi non siamo in una situazione di allarme, il virus non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso punture di zanzare. Tutte le misure preventive sono in campo, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni. È fondamentale che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione, da quelle per evitare la proliferazione delle zanzare a quelle personali per proteggersi dalle punture. E ricordiamo anche che in caso di febbre superiore a 38° si deve contattare il proprio medico”.
Dal 1° gennaio al 29 luglio 2025al sistema di sorveglianza nazionale risultano:
● Dengue: 98 casi confermati (95 importati, 3 autoctoni, età mediana 41 anni, 55% di sesso maschile, nessun decesso);
● Chikungunya: 32 casi (30 importati, 2 autoctoni, 46,5 anni, 53% di sesso maschile, nessun decesso);
● Zika virus: 4 casi (tutti importati, nessun decesso);
● TBE (encefalite da zecca): 23 casi (tutti autoctoni, 52 anni, 57% di sesso maschile, nessun decesso);
● Toscana virus: 38 casi (tutti autoctoni, 59,5 anni, 74% di sesso maschile, nessun decesso).
La SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) ha condiviso una brochure in cui sottolinea l’importanza della sorveglianza veterinaria nel contenimento del WNV, in ottica One Health. I servizi veterinari, in questo contesto, svolgono un ruolo strategico su tre fronti:
● monitoraggio entomologico: monitoraggio delle zanzare con trappole e analisi;
● sorveglianza sugli equidi: i cavalli, “sentinelle” cliniche, vengono osservati per sintomi neurologici;
● controllo avifauna: monitoraggio degli uccelli selvatici per tracciare la diffusione del virus.
Questa rete di controllo ha consentito, in alcuni casi, di identificare la circolazione virale anche 9 giorni prima della comparsa del primo caso umano in alcune aree, permettendo di attivare interventi tempestivi: misure di biosicurezza per trapianti e trasfusioni, disinfestazioni mirate, campagne di informazione alla popolazione.
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