Farmaci
17 Giugno 2025Dopo il via libera all’uso veterinario del Remdesivir, la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani insiste per rendere disponibile il GS-441524, farmaco salvavita contro il coronavirus felino
La Peritonite Infettiva Felina (FIP) rappresenta una delle sfide più gravi in medicina veterinaria, con un tasso di mortalità del 96% nei casi non trattati. Grazie alla pressione esercitata da Fnovi, Anmvi e associazioni ambientaliste, il Remdesivir è stato finalmente autorizzato anche per uso veterinario, esclusivamente per il trattamento della FIP, con una circolare recentemente firmata dal Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ma l’obiettivo per la Federazione resta chiaro: rendere accessibile in Italia il GS-441524, un antivirale più pratico nella cura della malattia.
Causata dal coronavirus felino (FCoV), la FIP è una malattia multisistemica letale al 96% dei casi. L’introduzione di farmaci antivirali come il Remdesivir e il GS-441524 ha cambiato le prospettive terapeutiche, con tassi di guarigione vicini al 100%. Tuttavia, il trattamento con Remdesivir comporta costi elevati e difficoltà logistiche, rendendo ancora più urgente la disponibilità del GS-441524, che offre maggiori vantaggi in termini di praticità e accessibilità.
Il trattamento terapeutico raccomandato ha una durata di 12 settimane, è sicuro e gli effetti collaterali sono trascurabili. Il Remdesivir è un profarmaco che, una volta somministrato al gatto, viene convertito in GS-441524, il principio attivo che inibisce la replicazione virale. Attualmente, è disponibile in Paesi come Usa, Australia, Giappone e nell’Unione Europea.
La letteratura internazionale suggerisce l’uso del Remdesivir per via endovenosa nella fase acuta della malattia o in gatti che non si alimentano. Tuttavia, può essere somministrato anche per via sottocutanea e orale, sebbene con efficacia ridotta. I limiti principali sono la via di somministrazione e, soprattutto, il costo elevato, che si aggira intorno ai €600 a fiala. Ciò rende difficile la sua proposta, considerando che un ciclo completo di trattamento può costare tra i €10.000 e i €20.000, anche con somministrazione off-label e l’utilizzo ripetuto della stessa fiala, pratica non autorizzata e di efficacia incerta.
Grazie a una recente circolare, il Remdesivir per uso umano è stato legalizzato per il trattamento della FIP in ambito veterinario, ma Fnovi sottolinea che non basta. Il GS-441524, già approvato in altri Paesi è disponibile in formulazioni orali, più facili da somministrare, e risulta meno oneroso, rendendo la terapia accessibile a un numero maggiore di gatti e proprietari.
Il GS-441524 presenta diversi vantaggi: è disponibile in formulazioni orali (compresse o sciroppo), è autorizzato e in uso in numerosi Paesi del mondo, inclusi USA, Australia, Giappone e Regno Unito, con risultati eccezionali. È estremamente facile da maneggiare e praticamente privo di effetti collaterali.
La Federazione si impegna quindi a promuovere la registrazione del GS-441524 in Italia, non solo per garantire trattamenti legali ed efficaci, ma anche per arginare il commercio illegittimo del farmaco, che comporta rischi legali e sanitari. Si tratta di un passo essenziale per fornire un’alternativa concreta e sicura ai medici veterinari e alle famiglie che affrontano questa devastante malattia.
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