Alert sanitari
10 Aprile 2025In corso uno studio sperimentale sulla vaccinazione di 5.000 tacchini e il piano per monitorare i bovini contro possibili spillover. Fondi dedicati per una strategia in linea con l’approccio europeo
Il Ministero della Salute ha deciso di adottare un approccio innovativo e preventivo per contrastare l’influenza aviaria, con misure che includono uno studio sperimentale sulla vaccinazione di 5.000 tacchini in due allevamenti e la progettazione di un piano di monitoraggio sui bovini per rilevare precocemente possibili rischi di spillover. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in risposta a un’interrogazione parlamentare, sottolineando come l’Italia si allinei alla strategia europea che punta su prevenzione e vaccinazione per affrontare la diffusione del virus H5N1.
In Commissione Affari Sociali della Camera, il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Antonella Forattini riguardo alle “Iniziative per evitare il diffondersi dei focolai di influenza aviaria”.
“Tra settembre 2024 e marzo 2025 – ha rilevato il Sottosegretario – sono stati complessivamente confermati 56 focolai, che hanno interessato prevalentemente allevamenti di tacchini e galline ovaiole. Per quanto riguarda i territori oggetto dell’interrogazione, segnalo che, a seguito della conferma dei primi focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità in Veneto e in Lombardia, l’Unità di Crisi Centrale, convocata nei primi giorni di ottobre 2024 presso il Ministero della salute, ha disposto l’istituzione di ampie zone di restrizione, comprendenti le aree ad alta densità di allevamenti avicoli”.
“Con nota del Direttore Generale della salute animale del 6 settembre 2024, si è ritenuto necessario che le regioni con zone ad alto rischio A e B adottassero alcune misure minime di prevenzione al fine di ridurre il rischio di introduzione primaria del virus all’interno degli allevamenti avicoli, come ad esempio l’intensificazione della sorveglianza nella popolazione selvatica, l’early detection negli stabilimenti di pollame nei casi di mortalità anomala, il divieto di allevamento all’aperto di pollame, la sospensione della concentrazione di pollame ed altri volatili in cattività in occasione di mercati, mostre, esposizioni ed eventi culturali e il controllo sull’applicazione delle misure gestionali di biosicurezza negli allevamenti avicoli previste dal decreto ministeriale 30 maggio 2023”.
“Inoltre, nelle medesime zone – ha ricordato Gemmato – sono stati regolamentati gli accasamenti dei tacchini da carne, essendo questa la specie più a rischio per la diffusione della malattia. Sono stati, quindi, previsti controlli sulle partite di tacchini, pollastre e galline ovaiole, prima del loro invio al macello”.
Infine, più recentemente, “nell’ottobre dello scorso anno, le regioni Veneto e Lombardia sono state oggetto di audit da parte della Commissione europea che ha riscontrato significativi progressi da parte dell’Italia in termini di biosicurezza negli allevamenti ed efficacia della sorveglianza sia nei ‘domestici’ sia nei ‘selvatici’”.
“La Commissione europea si sta ultimamente orientando verso un approccio più focalizzato verso l’applicazione di misure preventive che repressive nei confronti dell’influenza aviaria ad alta patogenicità, essendo queste ultime ritenute non più condivisibili sia socialmente che economicamente” ha dichiarato il Sottosegretario. “In questa recente strategia rientra anche la vaccinazione. L’Italia è perfettamente in linea con l’approccio europeo. Sono, infatti, lieto di comunicare che di recente questo Governo, per il tramite del Ministero della salute, ha stanziato fondi dedicati volti a consentire di completare lo studio sperimentale che prevede la vaccinazione di circa 5.000 tacchini in due allevamenti. Confidiamo, pertanto, nel buon esito di questa attività di ricerca i cui risultati potrebbero rappresentare una svolta nell’attività di prevenzione”.
Inoltre, “a completamento del quadro delle iniziative poste in essere dal Ministero della salute per contrastare la diffusione del virus H5N1, evidenzio che, alla luce dei recenti focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità registrati nei bovini da latte negli Stati Uniti (oltre 1.000), è allo studio da parte del Centro di referenza nazionale un piano di monitoraggio sui bovini, allo scopo di rilevare precocemente qualsiasi rischio di spillover in queste specie del virus aviaria”.
CITATI: ANTONELLA FORATTINI, MARCELLO GEMMATOSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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