Alert sanitari
20 Dicembre 2024Un paziente in Louisiana è stato ricoverato con una forma severa del virus H5N1. Le autorità sanitarie Usa sottolineano che non ci sono prove di trasmissione da persona a persona e che il rischio per la popolazione generale rimane basso, sebbene non inatteso
Gli Stati Uniti hanno registrato il primo caso umano grave di influenza aviaria H5N1 del Paese. Un paziente della Louisiana è stato ricoverato in ospedale con sintomi severi, secondo quanto confermato una settimana fa dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Sebbene il caso sia significativo, i Cdc rassicurano che il rischio complessivo per la salute pubblica rimane basso, senza evidenze di trasmissione interumana. Le indagini epidemiologiche indicano che il paziente è stato esposto a uccelli malati nell’allevamento di un corti e sottolineano la necessità di adottare precauzioni adeguate per chi lavora o vive a contatto con animali potenzialmente infetti. Il bilancio aggiornato da aprile 2024, secondo le autorità sanitarie statunitensi, è di 61 casi umani di influenza aviaria H5 negli Usa.
Venerdì scorso, il Dipartimento della Salute della Louisiana ha dichiarato di aver rilevato il primo caso umano presunto positivo di infezione da influenza aviaria H5N1 nello stato americano. L’individuo, residente nella Louisiana sudoccidentale, è stato ricoverato in ospedale.
Il Dipartimento sta coordinando le indagini epidemiologiche con i Cdc. L’indagine ha accertato che era entrato in contatto con uccelli malati e morti, sospettati di essere infetti dal virus H5N1.
Al 13 dicembre, negli Stati Uniti sono stati segnalati 60 casi umani confermati di H5N1, la maggior parte dei quali è legata all’esposizione a pollame o mucche da latte infette. Finora non si è verificata alcuna trasmissione da persona a persona associata ad alcuno dei casi di influenza aviaria H5N1 segnalati negli Stati Uniti.
I dati parziali del genoma virale del virus dell’influenza aviaria H5N1 che ha infettato il paziente indicano che esso appartiene al genotipo D1.1 correlato ad altri virus D1.1 recentemente rilevati in uccelli selvatici e pollame negli Stati Uniti e in recenti casi umani nella Columbia Britannica, in Canada e nello Stato di Washington.
Questo genotipo di influenza aviaria H5N1 è diverso dal B3.13 rilevato nelle mucche da latte, nei casi umani sporadici in più Stati e in alcuni focolai di pollame negli Stati Uniti. Sono comunque in corso da parte dei Cdc ulteriori sequenziamenti genomici per isolare il virus da campioni clinici del paziente della Louisiana.
Mentre prosegue l’indagine sulla fonte dell’infezione, è stato stabilito che il paziente è stato esposto a uccelli malati e morti in allevamenti di cortile. Questo, fanno notare gli esperti, è anche il primo caso di influenza aviaria H5N1 negli Stati Uniti che collegato all’esposizione a un allevamento di cortile.
“Un caso sporadico di malattia grave da influenza aviaria H5N1 in una persona non è inaspettato”, precisano in una nota i Cdc. “Questo caso non modifica la valutazione complessiva del rischio immediato per la salute pubblica derivante dall’influenza aviaria H5N1, che rimane basso” puntualizzano gli esperti.
In altre parole, si aspettavano che prima o poi ci sarebbe stato un caso più serio degli altri, finora caratterizzati da sintomi lievi.
“L’infezione da virus dell’influenza aviaria A/H5N1 è stata precedentemente associata a gravi malattie umane in altri Paesi nel 2024 e negli anni precedenti, e anche a episodi della malattia che hanno causato morti”. Quello che viene ritenuto importante dall’agenzia Usa è che finora “non è stata rilevata alcuna diffusione da persona a persona dell’influenza aviaria H5”.
Questo caso, continuano gli esperti dei Cdc, “sottolinea che, oltre alle attività commerciali di pollame e latticini interessate, anche gli uccelli selvatici e gli allevamenti di animali da cortile possono essere una fonte di esposizione. Le persone esposte per lavoro o altri motivi ad animali infetti sono a più alto rischio di infezione e dovrebbero seguire le precauzioni raccomandate dai Cdc quando si trovano in prossimità di animali infetti o potenzialmente infetti dal virus dell'influenza aviaria H5N1. Ciò significa che anche i proprietari di allevamenti di animali da cortile, i cacciatori e gli appassionati di uccelli dovrebbero prendere precauzioni”.
Il modo migliore per prevenire l’infezione, fanno notare, è “evitare l’esposizione quando possibile. Gli uccelli infetti rilasciano i virus dell’influenza aviaria A nella saliva, nelle mucose e nelle feci. Altri animali infetti possono rilasciarli nelle secrezioni respiratorie e in altri fluidi corporei (ad esempio, nel latte vaccino non pastorizzato o ‘latte crudo’)”.
Come precauzione generale, “quando possibile, le persone dovrebbero evitare il contatto con animali malati o morti, in particolare uccelli selvatici e pollame”. Per le persone con contatto diretto/stretto con uccelli selvatici o pollame o altri animali malati o morti, è indicato “indossare i dispositivi di protezione individuale (Dpi) consigliati. Gli uccelli selvatici possono essere infettati dai virus dell’influenza aviaria di tipo A anche se non sembrano malati”. Infine, gli esperti dei Cdc raccomandano di non toccare superfici o materiali – ad esempio lettiere – contaminati da saliva, muco o feci animali di uccelli selvatici, domestici o altri animali con infezione da virus dell’influenza aviaria di tipo A confermata o sospetta”.
TAG: CDC, H5N1, INFLUENZA AVIARIA, LOUISIANA, STATI UNITISe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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