Alert sanitari
16 Settembre 2024La Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani corregge le dichiarazioni del prof. Matteo Bassetti ribadendo che cavalli e uomini sono ospiti a fondo cieco. Intanto, l’Italia registra 331 casi totali dall’inizio della sorveglianza
La Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (Fnvoi) ha inviato una nota al professor Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova e Professore Ordinario di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Genova, per chiarire che cavalli e uomini, seppur colpiti dal virus West Nile, non rappresentano una fonte di contagio per altri animali o persone. Nel frattempo, l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha registrato 35 nuovi casi di West Nile in Italia e due decessi, portando il totale a 331 casi dall’inizio della sorveglianza nel maggio 2024.
La Fnovi con una nota riservata inviata all’attenzione del prof. Matteo Bassetti, ha tenuto a far chiarezza rispetto alle dichiarazioni riportate da Rai NewsTGR Campania sulla malattia West Nile, che si sta diffondendo soprattutto in provincia di Salerno.
La malattia non arriva all’uomo tramite contatto con il cavallo, bensì, entrambi rappresentano ospiti a “fondo cieco” e, anche da positivi, non sono una fonte di infezione per altri uomini o animali. Infatti, il virus West Nile, un Flavivirus, in natura compie un ciclo endemico che prevede l’infezione di zanzare ornitofile (Culex modestus e Culex pipiens) infettate durante un pasto di sangue su uccelli viremici, questi ultimi considerati ospiti amplificatori o serbatoi.
Il virus West Nile, una volta ingerito dalla zanzara si diffonde e moltiplica nel suo organismo localizzandosi a livello delle ghiandole salivari per poi essere trasmesso a un altro uccello. Le zanzare così infettate, possono pungere ospiti accidentali, come il cavallo, l’uomo ed altri mammiferi (ciclo secondario o ciclo epidemico), che possono manifestare o meno una sintomatologia clinica.
L’essere umano, gli equidi e altri mammiferi sono considerati ospiti accidentali a fondo cieco, dove il virus non raggiunge in circolo concentrazioni sufficientemente elevate da infettare i vettori e, pertanto, il ciclo di trasmissione non riesce a perpetuarsi.
L’ultimo bollettino dell’Iss, valido per la settimana dal 5 all’11 settembre, rileva 35 nuovi casi umani di West Nile Virus in Italia. In totale, dall’inizio della sorveglianza a maggio 2024, salgono così a 331 i casi segnalati nel Paese (erano 296 nel precedente bollettino),
Di questi, 191 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (12 Piemonte, 6 Lombardia, 33 Veneto, 5 Friuli-Venezia Giulia, 116 Emilia-Romagna, 7 Campania, 2 Puglia, 2 Calabria, 1 Sardegna, 2 casi importati dagli Stati Uniti e 5 dall’Albania), 42 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (2 Piemonte, 9 Lombardia, 11 Veneto, 2 Friuli-Venezia Giulia, 16 Emilia-Romagna, 1 Abruzzo, 1 Campania), 98 casi di febbre (3 Piemonte, 3 Lombardia, 59 Veneto, 2 Friuli-Venezia Giulia, 28 Emilia-Romagna, 1 Calabria, 1 caso importato da Oman e 1 dal Marocco).
Tra i casi confermati sono stati notificati 13 decessi (3 Piemonte, 1 Lombardia, 5 Veneto, 1 Friuli Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, 1 Calabria).
Salgono invece a 43 (+2) le Province con dimostrata circolazione di West Nile Virus appartenenti a 11 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna.
Nello periodo è stato confermato anche un caso di Usutu virus in Provincia di Modena.
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