Alert sanitari
13 Settembre 2024Oltre ai casi di Dengue, segnalati anche 6 casi di Zika Virus, 12 di Chikungunya, 42 di infezioni neuro-invasive da TBE e 64 di Toscana Virus. I consigli dell’Istituto superiore di Sanità per ridurre l’esposizione
L’Italia nel 2024, dal 1° gennaio al 10 settembre, ha registrato 412 casi confermati di Dengue, con due casi autoctoni e la maggior parte associati a viaggi all’estero. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), si contano anche 6 casi di Zika Virus, 12 di Chikungunya e 42 infezioni neuro-invasive da TBE. I 64 casi confermati di Toscana Virus sono tutti autoctoni. La prevenzione rimane la principale difesa contro la diffusione delle arbovirosi, con l’invito dell’Istituto a ridurre l’esposizione alle zanzare tramite l’uso di repellenti e misure ambientali.
Dal 1° gennaio al 10 settembre 2024, l’Iss ha confermato che in Italia sono stati registrati:
● 412 casi confermati di Dengue, di cui 410 associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, con un’età mediana di 40 anni, il 48% di sesso maschile e nessun decesso;
● 6 casi confermati di Zika Virus, tutti associati a viaggio all’estero, con un’età mediana di 49 anni, il 50% di sesso maschile e nessun decesso;
● 12 casi confermati di Chikungunya, anche questi tutti associati a viaggi all’estero, un’età mediana di 49 anni, il 50% di sesso maschile e nessun decesso;
● 42 casi confermati di infezione neuro-invasiva – TBE, di cui 40 casi autoctoni e solo 2 associati a viaggio all’estero, un’età mediana di 54 anni, il 69% di sesso maschile e nessun decesso;
● infine, 64 casi confermati di Toscana Virus tutti autoctoni, con un’età mediana di 53 anni, dei quali il 67% di sesso maschile e nessun decesso.
Per Dengue, Zika Virus e Chikungunya si tratta per la quasi totalità di casi importati.
Per quanto riguarda i dati sulla sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus, l’ultimo aggiornamento risale al 5 settembre e riporta che i casi nell’uomo segnalati in Italia sono saliti a 296, con 11 decessi dall’inizio della sorveglianza, partita a maggio.
Come ricorda l’Istituto, al momento il principale strumento di prevenzione contro la diffusione delle arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla trasmissione. Per quanto riguarda le zanzare, in particolare, si consiglia di proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente:
● usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto;
● usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati;
● svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili;
● cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali;
● svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate.
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