Alert sanitari
17 Luglio 2024Due pazienti provenienti da Brasile e Cuba sono risultati positivi al virus Oropouche, grazie a un test diagnostico innovativo che è stato sviluppato dall’Ospedale Sacco di Milano. A livello nazionale ora i casi diagnosticati salgono a quattro
Due pazienti, uno proveniente dal Brasile e l’altro da Cuba, sono stati i primi in Lombardia a essere diagnosticati positivi al virus Oropouche. I casi sono stati identificati all’Ospedale Sacco di Milano, grazie a un test diagnostico molecolare sviluppato internamente dall’Unità di Bioemergenze dell’Istituto, diretta dalla dott.ssa Maria Rita Gismondo.
La febbre
Entrambi i pazienti sono stati ricoverati con febbre alta, rusch cutaneo, nausea e dolori muscolari, tutti sintomi di una malattia tropicale che non era mai stata diagnosticata in Lombardia. Si tratta del virus Oropouche, patogeno tipico del Sud America, un arbovirosi che si trasmette attraverso la puntura di un moscerino ancora non identificato sul territorio italiano.
“L’importanza di queste diagnosi effettuate in Italia – ha spiegato la dottoressa Maria Rita Gismondo – è essenziale per monitorare la diffusione del virus. Attualmente la diagnosi è appannaggio dei centri di riferimento per le arbovirosi, come il nostro, e si basano principalmente su tecniche molecolari home-made. Di fronte alla diffusione di virus, anche se non ci sono rischi nel nostro Paese, è sempre importante non sottovalutare i sintomi e i dati epidemiologici e rivolgersi ai laboratori di riferimento”.
Allo stato attuale, il principale vettore del virus è il Culicoides paraensis, presente solo in Sud e Centro Americhe. Considerando però i collegamenti transoceanici e i frequenti spostamenti di merci e persone tra un continente e l’altro, è sempre possibile che possa arrivare in Europa, come è accaduto per Dengue e West Nile.
Per effettuare le due diagnosi, il laboratorio del Sacco ha messo a punto in modo autonomo il test diagnostico, con tecniche molecolari home-made. Si tratta di uno degli ultimi risultati raggiunti dal laboratorio del Sacco, punto di riferimento a livello nazionale per la diagnosi di numerose malattie infettive, dall’Ebola al Coronavirus, guidato dalla professoressa Gismondo.
Questi due casi portano il bilancio nazionale a quota quattro, dopo che nel mese di giugno in Veneto è stato identificato il primo caso europeo di questa malattia, in un giovane viaggiatore preso in carico dall’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), seguito poi da un viaggiatore ricoverato all’Ospedale di Forlì.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
21/05/2025
L’astensione del Governo italiano suscita critiche. Grasselli: un’opportunità mancata per contribuire a una strategia condivisa contro le future emergenze sanitarie globali
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
L’onorevole Brambilla, il sottosegretario Gemmato e l’Intergruppo per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente chiedono un intervento urgente di Aifa per consentire ai medici...
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
La tragedia si è consumata sui monti di Casalattico, dove una mandria ha cercato rifugio sotto gli alberi durante un forte temporale
A cura di Redazione Vet33
21/05/2025
Un lavoratore di un allevamento a Montenegro, epicentro del primo focolaio nel Paese, era stato isolato per sintomi sospetti, ma le analisi escludono il contagio. I test genetici suggeriscono però...
A cura di Redazione Vet33
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022