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11 Ottobre 2024La bava di lumaca è una risorsa preziosa per il trattamento della mastite bovina e per la protezione rigenerativa delle colture. Applicazioni innovative e cruelty-free in arrivo grazie a nuove tecnologie
Un prodotto conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà rigenerative sta trovando nuove applicazioni in ambiti insospettabili: la bava di lumaca, già ampiamente utilizzata nella cosmetica umana, è al centro di un progetto di ricerca all’avanguardia per la cura degli animali da latte e la protezione delle colture. A Cherasco, presso l’Istituto Internazionale di Elicicoltura, si lavora allo sviluppo di nuove tecnologie per l’estrazione cruelty-free della bava, che potrebbe ridurre drasticamente l’uso di antibiotici negli allevamenti bovini e migliorare la sostenibilità in agricoltura.
Un innovativo macchinario cruelty-free per l’estrazione della bava è attualmente in fase di brevettazione da parte dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco: permetterà di produrre fino a 60 litri di bava all’ora, con un conseguente significativo abbassamento dei costi.
L’Istituito a Cherasco, il primo gruppo di studio al mondo della bava di lumaca, vede una cooperazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. L’obiettivo è l’utilizzo del siero di lumaca come sigillante mammario naturale per prevenire o trattare la mastite bovina, un’infiammazione della ghiandola mammaria, spesso di origine batterica, che in Italia colpisce tra il 20% e il 40% dei capi di bestiame in molti allevamenti e che attualmente viene curata attraverso profilassi antibiotica influendo sullo stato di salute dell’animale e sui prodotti derivati.
Le proprietà intrinseche della bava di lumaca combinano insieme la funzione protettiva/sigillante con quella antibatterica, nella prospettiva di diminuire sensibilmente l’uso di antibiotici, contribuendo alla salute complessiva della stalla e alla sicurezza alimentare dei prodotti derivati dal loro latte.
“Gli studi condotti nei laboratori della Snail Therapy Company, il ramo dedicato alla lavorazione della preziosa bava delle lumache, in collaborazione con Enti di Ricerca tra cui l’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti e Pescara e l’Universitè Grenoble Alpes (Uga) – spiega Simone Sampò, Direttore dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco – hanno dimostrato come il siero prodotto dalle Chiocciole Metodo Cherasco, frutto di un’innovativa modalità di estrazione cruelty free e certificato Cosmos ICEA, possieda importanti qualità terapeutiche determinate dagli elementi naturali di cui è naturalmente ricco”.
L’allantoina stimola la rigenerazione dell’epidermide, favorisce l’idratazione e migliora l’aspetto delle cicatrici; il collagene assicura l’idratazione del derma e, in sinergia con l’elastina, mantiene la pelle sana riducendo l’invecchiamento cutaneo; l’acido glicolico aiuta l’esfoliazione dello strato superficiale del derma. Il prezioso siero è inoltre ricco di vitamine A, C, E, B1 e B6 dalle proprietà antiossidanti, di amminoacidi e proteine che migliorano l’ossigenazione del derma e di mucopolisaccaridi che migliorano l’idratazione e l’elasticità dei tessuti.
“Convalidare scientificamente l’efficacia della bava di lumaca anche come sigillante mammario e avviare una produzione specifica per questo utilizzo che sia economicamente sostenibile sia per i produttori, che per gli allevatori cui è destinata – prosegue Claudio Ghittino, Direttore Generale dell’Izsplv – è la grande sfida che attende il primo gruppo di lavoro al mondo su questa specifica tematica appena costituitosi a Cherasco, cui il nostro Istituto apporta con convinzione la propria centennale esperienza con l’obiettivo di ridurre al minimo l’utilizzo di farmaci nella cura degli animali”.
L’Istituto Internazionale di Elicicoltura, leader nell’allevamento di chiocciole e promotore del gruppo di ricerca, ha recentemente introdotto nel suo disciplinare il Ciclo Naturale Breve di allevamento che dimezza il tempo di crescita delle chiocciole, consentendo di aumentare significativamente la disponibilità di prodotto.
“Stiamo investendo molto in questo progetto – continua Sampò – è infatti in fase di brevettazione un innovativo macchinario che permetterà di produrre fino a 60 litri di bava all’ora contro gli attuali 6, con un conseguente significativo abbassamento dei costi, rendendo così anche economicamente sostenibile l’utilizzo della bava in zootecnia e agricoltura”.
"Il progetto avviato a Cherasco apre prospettive molto interessanti” prosegue Romano Marabelli, Advisor della Direzione Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (Woah). “Con lo stringente disciplinare di allevamento del Polo Elicicolo di Cherasco la chiocciola allevata risulta addirittura migliore di quella che si trova in natura, grazie alla possibilità di controllarne e aumentarne la sicurezza e la qualità attraverso l’alimentazione. La stessa qualità si ritrova nella bava la cui applicazione in ambito zootecnico e agricolo rappresenta una soluzione win-win sostenibile e all’avanguardia. Il Centro di Elicicoltura di Cherasco ha avuto inoltre la visione – conclude Marabelli – di affidarsi a istituzioni come Izsplv e Unisg che hanno il ruolo di dare solidità scientifica all'intero progetto”.
Dal focus principale della ricerca discendono anche altri due campi di interesse dall'ampio potenziale, oggetto di studi specifici. Le proprietà filmiche, idratanti e protettive, della bava di lumaca applicate per migliorare la resilienza delle colture (viti, produzioni vegetali) contro gli stress ambientali, limitando così l’uso di trattamenti chimici i cui residui, inquinano il terreno e, seppur in minima parte, rimangono nei prodotti finali. L’utilizzo del siero di lumaca nei prodotti alimentari e curativi per piccoli animali da compagnia (pet food), valutandone l’efficacia come gastro protettivo e per la cura del derma nei cani e nei gatti per via delle sue già comprovate (sull’uomo) proprietà rigenerative, idratanti e protettive.
CITATI: CLAUDIO GHITTINO, ROMANO MARABELLI, SIMONE SAMPòSe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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