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29 Novembre 2024

Peste suina africana, revocata zona di restrizione III nel Piacentino

La Commissione Europea ha rimosso le restrizioni attive nel Piacentino grazie all’efficacia delle misure di prevenzione applicate. L’assessore Mammi: “Risolto in tempi rapidi l’unico focolaio, ora meno vincoli per gli allevamenti”

di Redazione Vet33


Peste suina africana, revocata zona di restrizione III nel Piacentino

La Commissione Europea ha revocato la Zona di restrizione III nel territorio del Piacentino, istituita a luglio 2024 in seguito alla scoperta di un unico focolaio di Peste suina africana (Psa) in Emilia-Romagna. Il virus, che non ha colpito ulteriori allevamenti nella Regione, è stato contenuto grazie a rigide misure di biosicurezza e al controllo dei cinghiali selvatici. “Con la rimozione delle restrizioni, diminuiscono i vincoli per gli allevamenti. Un risultato importante per la filiera” ha dichiarato Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna.
 

Risolto l’unico focolaio in Emilia-Romagna 

In questi giorni la Commissione Ue ha revocato la Zona di restrizione III attivata in Emilia-Romagna, nel Piacentino, come misura di contrasto alla diffusione della Psa. La decisione dà atto dei buoni risultati raggiunti nella regione grazie alle misure di prevenzione realizzati negli allevamenti romagnoli.
La restrizione di tipo III, infatti, viene applicata nei territori dove si riscontrano casi di suini positivi alla Psa in allevamenti domestici; nel Piacentino era scattata a fine luglio 2024 dopo la scoperta di un unico focolaio nella provincia. Ad oggi, sottolinea la Regione, il virus non è presente in alcun allevamento emiliano-romagnolo.

“Con la rimozione della Zona III, diminuiscono le restrizioni per gli allevamenti della zona, tema su cui la Regione si era fortemente impegnata fin da agosto per ottenere deroghe alla movimentazione delle carni e ristori per le aziende interessate. È positivo, inoltre, che dai dati certificati si è potuto riscontrare che nei selvatici il virus non si è esteso ad altre aree, merito delle misure messe in atto per il contenimento dei cinghiali, da cui consegue che le zone di restrizione restano quelle del marzo scorso” ha commentato Alessio Mammi. “Fondamentale – ha continuato l’assessore – la sinergia che si è attivata fin da subito fra i due assessorati regionali alle Politiche per la salute e all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, che ha portato alla costituzione formale sia di un gruppo operativo regionale sia territoriale nelle provincie di Piacenza e Parma, soggette a restrizione, ma anche nelle altre provincie della regione, gruppi a cui vanno i nostri ringraziamenti, così come ai servizi veterinari, per l’attività di sorveglianza e monitoraggio svolta”.

Gli aiuti per gli allevatori

Nel frattempo, proseguono le misure regionali di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus. Fino a dicembre è aperto un nuovo bando per gli interventi di sostegno agli investimenti sulla biosicurezza, che mette a disposizione 1,4 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale, per lavori da realizzare e rendicontare entro l’autunno 2025.
Gli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna, singoli o associati, titolari di stabilimenti o proprietari di suini allevati in stabilimenti o all’aperto allo stato brado e semibrado possono fare richiesta di un contributo, che va da un minimo di 5mila euro a un massimo di 150mila, per una percentuale di sostegno del 70% del costo ammissibile d’investimento.

CITATI: ALESSIO MAMMI
TAG: COMMISSIONE EUROPEA, PESTE SUINA AFRICANA, PIACENTINO, PSA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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