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24 Aprile 2025L’Istituto Superiore di Sanità celebra l’anniversario di Giovanni Battista Grassi con un podcast sulla storia della malattia. In aumento i casi importati in Italia, ma resta alta l’attenzione alla prevenzione e alla ricerca

Nel 2023 la malaria ha colpito 263 milioni di persone nel mondo, causando 597.000 decessi, secondo il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who). In Italia, dove la malattia è debellata da anni, si sono registrati 798 casi importati, legati principalmente a viaggi in aree endemiche. In occasione della Giornata Mondiale della Malaria, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) celebra i progressi nella lotta a questa patologia e ricorda Giovanni Battista Grassi, lo scienziato che contribuì a svelarne il meccanismo di trasmissione.
La malaria è una malattia conosciuta fin dall’antichità che ancora oggi rappresenta una minaccia sanitaria per metà della popolazione mondiale. Nel 2023, secondo l’ultimo report della Who, si sono registrati 263 milioni di casi a livello globale e 597.000 decessi. In Italia è ormai debellata, ma si registrano comunque ogni anno alcune centinaia di casi importati: 798 nel solo 2023.
Il 25 aprile di ogni anno si celebra la giornata mondiale per ricordare come questa malattia sia tutt’ora una minaccia per la salute globale, resa ancora più pericolosa dalla mancanza di un vaccino completamente efficace, dalla diffusione di plasmodi resistenti ai farmaci, da zanzare resistenti agli insetticidi e non ultimo dai cambiamenti climatici che fanno guadagnare sempre nuovi territori alle zanzare.
È una malattia strettamente legata anche alla storia italiana, con numerose zone fino a non moltissimi anni fa infestate, e a quella dell’Iss, che fu fondato nel 1934 per pianificare la lotta a questa patologia e che ancora oggi ne porta avanti la sorveglianza, insieme a diverse attività di ricerca.
Quest’anno, inoltre, rappresenta un anniversario importante: cento anni fa, il 4 maggio del 1925, moriva Giovanni Battista Grassi, medico, zoologo e ricercatore il cui contributo è stato fondamentale nello scoprire quale fosse il meccanismo di trasmissione della malattia, chiaro solo alla fine dell’Ottocento.
L’Iss ha dedicato all’iniziativa un nuovo podcast, che ripercorre la storia della malattia e l’attività dell’Istituto, aggiornando anche le pagine di Epicentro e di Issalute dedicate alla patologia.
Nel periodo pre-pandemico 2017-2019, si riscontra una certa stabilità, con un numero medio di 788 casi.
Nel 2020-2021, a causa delle misure restrittive sui viaggi internazionali attuate per contrastare la pandemia di Covid-19, si è osservata una drastica diminuzione delle notifiche di malaria, rispettivamente con un numero medio di casi di 181 e 433.
Nel periodo post-pandemico si evidenzia una lenta ripresa dei casi, con 596 nel 2022 e 798 casi nel 2023. In gran parte (circa 700 nel 2023) si tratta di casi importati che coinvolgono stranieri di ritorno da viaggi nei loro Paesi di origine.
Il motivo del viaggio in aree endemiche per gli Italiani includeva principalmente viaggi per lavoro (46%), seguito da turismo (26%) e volontariato/missione religiosa (19%). Gli stranieri presentano invece come principale motivo brevi viaggi nei loro paesi di origine (80%) (VFRs), mentre per 13% sono al primo ingresso in Italia.
In Italia la malaria è tra le malattie infettive soggette a notifica obbligatoria. Il Ministero della Salute e l’Iss in stretta collaborazione con le strutture locali del Sistema Sanitario Nazionale assicurano un efficiente sistema di sorveglianza di questa malattia seguendo le linee guida riportate sulla Circolare ministeriale dedicata.
Nel 2022, i Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo che hanno riportato la casistica nazionale di malaria sono stati 28, con un totale complessivo di 6.131 casi confermati (0,8 casi per 100.000 abitanti). La Francia ha riportato il maggior numero di casi, seguita da Germania, Spagna, Italia e Belgio. Il 99,8% dei casi sono risultati associati a viaggi in aree endemiche, mentre solo 13 casi sono stati riportati come acquisiti localmente: 7 in Francia, 3 in Germania, 2 in Spagna e 1 in Irlanda.
Solo nell’anno 2023, la situazione nel mondo ha visto:
● 263 milioni, il numero di casi stimati globalmente in 83 Paesi endemici per malaria;
● 597.000, il numero stimato di decessi;
● i bambini di età inferiore a 5 anni hanno rappresentato il 73,7% di tutti i decessi per malaria nel mondo;
● il 94% dei casi – 246 milioni – e il 95% dei decessi – 569 milioni – si è verificato nella Regione africana della Who.
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