One Health
29 Novembre 2023Il 19 novembre a Roma si è svolto un convegno sul tema della leishmaniosi e sulla sua diffusione in Italia, organizzato dal laboratorio di analisi veterinarie CDvet Research insieme a MSD Animal Health
Di Leishmaniosi nel cane, nel gatto e nell’uomo si è parlato nel corso di un convegno svoltosi a Roma il 19 novembre, organizzato da CDvet in collaborazione con MSD Animal Health. Durante la giornata, sono stati analizzati i dati epidemiologici, di incidenza e prevalenza della malattia, insieme all’approccio clinico e alle strategie di prevenzione da mettere in atto, con l’obiettivo di fornire al medico veterinario tutti gli strumenti necessari ad affrontarla con un approccio One Health.
Ogni anno le malattie da vettore causano, infatti, oltre 1 miliardo di casi umani ed 1 milione di morti, rappresentando circa il 17% dei casi totali di malattie trasmissibili, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Una malattia sempre più diffusa
La Leishmaniosi si sta sempre più diffondendo sul territorio nazionale, tanto da essere ormai diventata endemica anche oltre le aree già note come la fascia prealpina, le zone collinari e non costiere del medio versante adriatico (Marche ed Emilia-Romagna) e molte aree collinari delle regioni del Nord Italia (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli).
Questa maggior diffusione è correlata all’innalzamento delle temperature e all’alterazione delle stagioni, con estati più torride e inverni più miti che portano a una sempre maggior presenza di zecche, pulci e flebotomi, ossia quegli insetti che fanno da vettore tra gli animali e l’uomo.
Alcuni mesi fa, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (Izslt) ha segnalato proprio nella provincia di Viterbo la presenza di flebotomi risultati positivi per Leishmania Infantum, l’unica specie autoctona in Europa, facendo così scattare la massima allerta tra Asl, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per i potenziali rischi in caso di trasmissione.
Gli interventi al convegno
Fabrizio Vitale, medico veterinario dirigente presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e responsabile del Centro di Referenza Nazionale per le Leishmaniosi animali (CReNaL), ha introdotto il tema del monitoraggio e della sorveglianza della Leishmaniosi, focalizzandosi sul suo andamento epidemiologico.
Di “prevalenza e diffusione della Leishmaniosi nel cane e nel gatto” ha poi parlato Simona Gabrielli, professore associato di Parassitologia presso l’Università La Sapienza di Roma: dopo una breve introduzione della Leishmaniosi come parassitosi zoonotica, si è soffermata sull’importanza dell’approccio One Health per la sua prevenzione, citando i risultati relativi a due studi epidemiologici svolti in collaborazione tra La Sapienza e CDVet Research.
Laia Solano-Gallego, professore ordinario presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia Animale dell’Università Autonoma di Barcellona, ha illustrato le principali metodiche di laboratorio per una corretta diagnosi dell’infezione da Leishmania nel cane e nel gatto.
Maria Grazia Pennisi, professore ordinario di Clinica Medica Veterinaria presso l’Università di Messina, ha presentato dei casi clinici di gatti affetti da Leishmaniosi e affrontato il tema della gestione del gatto malato.
Gaetano Oliva, professore ordinario di Clinica Medica e direttore dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico dell’Università Federico II di Napoli, ha fatto lo stesso ma per pazienti canini.
“Preservare la salute globale è possibile solo con la collaborazione multidisciplinare dei diversi settori coinvolti” ha affermato in conclusione Daniele Ghezzi, responsabile marketing della divisione Companion Animals di MSD Animal Health Italia. “L’approccio collaborativo del One Health, che si fonda sul legame indissolubile tra esseri umani, animali ed ecosistema è la scelta vincente per assicurare il benessere collettivo”.
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