Alert sanitari
29 Ottobre 2025Lo stop temporaneo deciso da Parigi fino al 4 novembre per contenere i focolai di dermatite nodulare bovina potrebbe ridurre l’arrivo di vitelli da carne destinati all’ingrasso in Italia, la quale produce meno del 50% del proprio fabbisogno

La decisione della Francia di sospendere temporaneamente l’esportazione di bovini vivi per contenere la diffusione della dermatite nodulare bovina (Lsd) rischia di avere pesanti ripercussioni anche in Italia. Il blocco, in vigore fino al 4 novembre, potrebbe causare una contrazione dei capi destinati alla macellazione nella prossima primavera, aggravando la già precaria autosufficienza del Paese, che copre solo la metà del proprio fabbisogno di carne bovina.
La sospensione dell’export, annunciata dal Ministro francese Annie Genevard, ha l’obiettivo di contenere l’epidemia che sta colpendo diversi allevamenti in Francia. Si tratta di una misura straordinaria, adottata dopo che abbattimenti preventivi e campagne vaccinali non sono riusciti a fermare la diffusione del virus.
Secondo Massimiliano Ruggenenti, Presidente del Consorzio lombardo produttori Carne Bovina, “questa sospensione creerà un buco negli approvvigionamenti e renderà ancora più fragile il sistema italiano, che già oggi produce a malapena il 50% della propria carne bovina”.
La Francia rappresenta infatti il principale fornitore di bovini per l’Italia, coprendo circa il 70% del mercato europeo con oltre 900mila vitelli esportati ogni anno.
Dal Paese Oltralpe l’Italia importa soprattutto broutard, vitelli da carne destinati all’ingrasso. La sospensione delle forniture rischia quindi di compromettere la programmazione produttiva degli allevatori italiani e potrebbe determinare un calo di capi destinati alla macellazione a partire dalla prossima Primavera.
Il Direttore Generale della Salute animale del Ministero della Salute, Giovanni Filippini, ha assicurato di monitorare “con attenzione il quadro epidemiologico francese”. In caso di riapertura delle frontiere, ha aggiunto, sarà necessario fare “una valutazione del rischio relativo all’importare animali che provengono comunque da un territorio con una circolazione virale importante. Dovremo essere molto prudenti e determinati – ha continuato Filippini – nell’adottare tutte le azioni necessarie per proteggere il nostro patrimonio zootecnico nazionale, seguendo attentamente i negoziati con la Francia e con la Commissione europea”.
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