Login con

One Health

10 Maggio 2022

One Health, equilibrio perfetto. Parla Arianna Bolla (AISA)

Tra i temi più sfidanti cui oggi è chiamato il mondo della veterinaria c’è la garanzia di una piena realizzazione di One Health, ovvero di un perfetto equilibrio tra salute animale, benessere umano e rispetto dell’ambiente. E in questo scenario – sottolinea la presidente di AISA-Federchimica – “il ruolo del veterinario risulta fondamentale”

di C. Ignaccolo


One Health, equilibrio perfetto. Parla Arianna Bolla (AISA)

Quello della salute animale è un mercato in progressione costante, che dal 2013 cresce ad un tasso annuo del 3,05% e che nel 2021 si è attestato intorno ai 746 milioni di euro (dati AISA – Federchimica).

Per comprenderne le dinamiche evolutive e le prospettive di sviluppo, abbiamo chiesto ad Arianna Bolla, Presidente AISA dal 2017, nonché medico veterinario con una consolidata esperienza nell’industria farmaceutica, di raccontarci trend, peculiarità e criticità del settore.   “Dal 2013 al 2021 – ci spiega - la vendita di vaccini e sieri per tutte le specie animali è aumentata del 53%, arrivando a circa 157milioni di euro di vaccini venduti nel 2021. Sono gli animali da allevamento come suini, bovini e pollame quelli più vaccinati. ​Trend inverso, invece, per gli antimicrobici da utilizzare per via orale o iniettabili: nello stesso periodo, questi hanno infatti registrato una decrescita di circa il -24% per un valore di circa 110 milioni di euro nel 2021 rispetto ai circa 144 milioni di euro del 2013”. In questo scenario, ovviamente, la ricerca scientifica assume un ruolo fondamentale. Anche in medicina veterinaria “esattamente quanto lo è in quella umana, anche se il mercato è sicuramente meno esteso rispetto al secondo” – precisa Bolla.  “La ricerca e lo sviluppo di medicinali veterinari sono importantissimi per due ordini di ragioni: in primis, poiché è grazie alla ricerca e al monitoraggio costante della salute e del benessere degli animali da reddito se possiamo essere certi che sulle nostre tavole arrivino alimenti sicuri. Siamo ciò che mangiamo, per questo un allevamento di qualità si traduce in una alimentazione di qualità e in uno stile di vita sano. In secondo luogo, va sottolineato come in Italia, secondo l’ultimo Report Assalco, vivono oggi più di 60 milioni di pet: un numero altissimo che non può che metterci in guardia su possibili zoonosi. Proprio il tema delle zoonosi, e in particolare quello di una corretta convivenza con i nostri amici a quattro zampe, è stato il focus del secondo webinar che AISA – Federchimica ha organizzato lo scorso anno, nell’ambito del ciclo dedicato a One Health. È importante, infatti, che i nostri animali domestici ricevano le giuste cure, quando necessario, e che siano monitorati da un medico veterinario di fiducia: un pet in salute significa un padrone in salute. Non dimentichiamo che alcune malattie che possono comunemente colpire cani, gatti o volatili possono avere conseguenze sgradevoli anche per la salute umana, per questo la prevenzione prima di tutto ma anche un comportamento corretto. Questo spiega pure come i principali settori di focus per la ricerca e sviluppo nel settore veterinario siano tutti i presidi per la prevenzione. È fondamentale evitare che l’animale si ammali per la sua e la nostra salute.  

Quali i temi più attuali sia per quanto riguarda gli animali d’affezione, sempre più presenti nelle nostre case, sia per quanto attiene agli animali da reddito per cui le tematiche in termini di salute e benessere sono sempre più complesse?  

Tra i temi più sfidanti per entrambe le categorie di animali, da affezione o da reddito, c’è la garanzia di una piena realizzazione di One Health. Come abbiamo ricordato all’interno del ciclo di webinar che abbiamo promosso, One Health o Una Sola Salute è la realizzazione di un equilibrio perfetto tra salute animale, benessere umano e rispetto dell’ambiente. Questo significa rimettere al centro dell’attenzione del consumatore, del cittadino e quindi dell’istituzione, la figura del medico veterinario. È infatti il medico veterinario ad avere tutti gli strumenti per poter monitorare la salute dei nostri animali, tanto da affezione quanto da reddito, non dimentichiamoci infatti che il veterinario è una figura centrale negli allevamenti. L’Italia è tra i Paesi europei che possono vantare un livello ottimo di cura della salute e del benessere animale negli allevamenti, riuscire quindi a mantenere alti questi standard, senza che i costi ricadano interamente sul consumatore, è un impegno quotidiano. Un animale in salute, quindi, si traduce in una persona sana e in un ambiente più protetto e tutelato. Mi preme ricordare infine, quanto sia importante l’educazione del consumatore cittadino: dobbiamo far sì che sempre più persone comprendano il vero significato di zoonosi e quindi della centralità dell’approccio One Health. In questo modo potranno adottare comportamenti responsabili e, di fronte alla vasta scelta presente in punto vendita, saranno in grado di acquistare carne o derivati con la certificazione degli standard di qualità più alti.

I trend italiani sono omogenei con quelli internazionali o presentano delle peculiarità?  

A questo proposito, le riporto quanto emerso proprio dall’ultimo appuntamento del nostro ciclo di webinar dedicati al One Health. Abbiamo infatti condotto una ricerca per capire quali fossero le abitudini degli italiani in fatto di alimentazione e che cosa pensassero degli allevamenti in Italia. I dati emersi sono molto interessanti, gliene cito alcuni: innanzitutto quasi 6 italiani su 10 dichiarano di seguire una dieta equilibrata, con un consumo pressoché bilanciato tra alimenti di origine animale e non. Interessante il picco nei giovani tra i 18 e i 34 anni, che dichiarano un consumo di prodotti di origine animale fino a 4 volte a settimana. Importantissimo poi che il driver nella scelta sia la qualità, associata da oltre 7 italiani su 10 alla certificazione di Made in Italy. Meno consapevolezza invece sugli allevamenti italiani, quasi 5 intervistati su 10 infatti ritengono che ci sia poca attenzione al benessere animale e che si potrebbe fare di più; sul ruolo del medico veterinario invece i nostri rispondenti si sono divisi esattamente a metà: solo il 50% ritiene che il medico veterinario debba indirizzare l’allevatore verso un allevamento più responsabile e sostenibile.

Quali conseguenze sono derivate dalla pandemia alle aziende di settore (mi riferisco in special modo all’evoluzione e/o alla possibile contrazione della domanda)?  

Una conseguenza che abbiamo sperimentato è stata quella legata alla diminuzione sul mercato della disponibilità dei vaccini destinati agli animali da compagnia. Ciò essenzialmente per due motivi: da una parte per il numero impressionante di adozioni di animali domestici in tutta Europa, registrato proprio nel cuore della pandemia, dall’altra a causa della corsa alla produzione di vaccini per immunizzare il maggior numero di persone possibili: questa urgenza, infatti, ha contribuito a rendere di difficile reperibilità materiali di confezionamento comuni come le fiale di vetro o i sigilli di plastica. Mi preme sottolineare che nel periodo in cui si è registrata questa minore disponibilità si è creata anche automaticamente una redistribuzione ragionevole delle scorte, ovvero sono stati vaccinati, in primis, gli animali più a rischio come i più anziani o i cuccioli, che appena svezzati – non ricevendo più il latte materno, ricco di anticorpi – hanno necessità del nostro aiuto esterno.  

Resistenza microbica: quale impatto ha avuto la recente normativa e quale potrà avere in prospettiva futura?

Quello dell’antimicrobico resistenza è un problema reale e l’intero comparto è impegnato nel contrastarlo. Come AISA - Federchimica pensiamo che un uso su larga scala degli immunologici concorrerebbe alla riduzione stessa del ricorso agli antibiotici, rafforzando quindi di conseguenza la lotta all’antimicrobico resistenza. L’importanza di una adeguata pubblicità degli immunologici, che ricordo sono somministrabili solo sotto diretto controllo veterinario, permette di venire incontro all’impellente necessità di vaccinare la stragrande maggioranza della popolazione animale per raggiungere quella percentuale - in genere del 70-80% - che ci consente di ottenere l'immunità di gregge e prevenire la diffusione di malattie infettive, come durante la recente epidemia da Covid-19.

Uso responsabile degli antibiotici: quali i risultati fino ad ora raggiunti e quali le criticità emerse ad oggi?  

Gli antibiotici rappresentano uno strumento attraverso il quale garantire la salute degli animali, sia da affezione che d’allevamento. Ogni animale ammalato ha diritto ad essere curato con medicinali appropriati, per questo ribadiamo l’importanza dell’uso responsabile degli antibiotici, ovvero quando serve e quanto serve, così da garantire il ritorno verso uno stato fisico ottimale per i nostri animali e prevenire ulteriori problemi come ad esempio l’avvio di zoonosi. A questo proposito, ribadisco che gli antibiotici sono somministrabili solo per la specie per cui sono stati sviluppati perché appunto specie – specifici, come tutti i medicinali veterinari. Una strategia vaccinale adeguata è fondamentale per agire in ottica di prevenzione. L’industria ha fatto, negli ultimi anni, dei passi in avanti per contribuire a migliorare le condizioni degli animali, promuovendo l’uso responsabile degli antibiotici proprio in ottica One Health, includendo anche l’adozione di pratiche igieniche, di nutrizione e di prevenzione nella gestione della salute.      

La crisi internazionale innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina – oltre alle conseguenze già misurabili per quanto attiene ai mangimi - quali impatti rischia di avere sul comparto farmacologico?  

Il conflitto in Ucraina sta avendo un forte impatto sul settore zootecnico italiano, dal punto di vista dell’aumento dei costi dell’energia e della disponibilità di materie prime alla base dei mangimi per gli animali d’allevamento. Dal nostro punto di vista, quello dell’industria della salute animale, non abbiamo registrato difficoltà di approvvigionamento di materiale farmaceutico, un problema che al momento resta quindi confinato a quello dei cereali ma che sicuramente seguiamo con la dovuta attenzione.  

Per AISA l’impegno per una sempre crescente sostenibilità ambientale è da tempo un must, quali i traguardi raggiunti e quali – invece -le difficoltà sopraggiunte?  

Anche nel complesso ambito della sostenibilità che ricordiamo è il risultato della equazione fra tre fattori: ambientale, sociale ed economico, AISA - Federchimica agisce formando ed informando i suoi associati. Sicuramente il comparto veterinario è impegnato dal lato produttivo a rinnovarsi. Il rinnovamento passa da investimenti sull’utilizzo di energie rinnovabili ma anche su scelte di packaging più sostenibili per l’ambiente e su lotte allo spreco. In questo senso, l’aiuto viene anche dalla digitalizzazione dei materiali informativi.  

In questo scenario indubitabilmente articolato e complesso, quale potrà e dovrà essere il ruolo di AISA a sostegno dei suoi associati?   Il farmaco veterinario è giustamente classificato come rifiuto speciale, AISA - Federchimica monitora, nel suo lavoro quotidiano, anche tutta la parte di regolamentazione relativa a questo ambito. Indubbiamente l’impatto ambientale riguarda molteplici aspetti che un’azienda deve tenere presente: dalla fabbricazione del prodotto all’equipaggiamento di cui dota i suoi informatori.

Arianna Bolla, la biografia

Presidente AISA (Associazione Italiana Industrie di Salute Animale) dal 2017, Arianna Bolla è un medico veterinario con una consolidata esperienza nell’industria farmaceutica. La sua citazione preferita? La lapidaria affermazione di Billy Cox: “The two things in life you are in total control over are your attitude and your effort”. E non sembra ci siano dubbi sul fatto che la sua carriera professionale sia improntata a questo principio: impegno costante, coerente e chiaro. Dottorata in Scienze Zootecniche, ha infatti iniziato la sua carriera nel settore nella mangimistica con incarichi di ricerca e sviluppo, ricoprendo la posizione di coordinatore del Petrini Institute nella Petrini 1822 S.p.A dal 2000 al 2003. Successivamente, ha continuato il suo percorso professionale nella farmaceutica veterinaria in Fort Dodge Animal Health S.p.A. dove, si è occupata (dal 2004 – al 2010) di farmacovigilanza nel ruolo di responsabile farmacovigilanza e regolatorio, acquisendo esperienza nell’iter di sperimentazione e autorizzazione di farmaci e vaccini come monitoring clinico per diverse aziende del settore. Da più di 8 anni si occupa di relazioni istituzionali a livello nazionale e internazionale, ricoprendo il ruolo di responsabile per le relazioni istituzionali di Elanco Italia S.p.A. Co-autore di diverse pubblicazioni scientifiche fino al 2004.

CITATI: ARIANNA BOLLA
TAG: AISA-FEDERCHIMICA, ASSALZOO, INTERVISTA, INTERVISTA VET33, ZOONOSI

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Linkedin! Seguici su Facebook!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

15/02/2025

Una guida pratica e di facile consultazione con una panoramica completa sulla parassitologia veterinaria, con un focus particolare sulle tecniche d’identificazione e trattamento

14/02/2025

Dopo Milano, presentato il “Decalogo per il mandato ordinistico” anche a Roma. La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani è pronta a un nuovo mandato: priorità a concertazione e...

A cura di Redazione Vet33

14/02/2025

Pubblicato l’elenco aggiornato dei medicinali veterinari generici e dei relativi originator. Ecco come consultarlo e che cosa fare in caso di assenze

A cura di Redazione Vet33

14/02/2025

Con un emendamento al Decreto Milleproroghe è stata confermata la proroga per l’assolvimento degli obblighi formativi previsti dal programma Ecm fino al 31 dicembre 2025

A cura di Redazione Vet33

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

AZIENDE

Canahelp, un nuovo  alimento complementare con farina di canapa

Canahelp, un nuovo alimento complementare con farina di canapa

A cura di Camon

Arcaplanet, leader nel settore del Pet-care, apre il 2025 con una decisa accelerazione della sua espansione nel retail, rafforzando la sua leadership. Inaugurati 12 nuovi punti vendita

A cura di Redazione Vet33

EVENTI

chiudi

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022

Top