Alert sanitari
11 Ottobre 2024In sole due settimane, i decessi tra gli animali colpiti dal virus della Blue Tongue sono raddoppiati. Dal bollettino dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, oltre 3.400 focolai attivi e migliaia di capi infetti nell’isola

È senza precedenti l’epidemia di Blue Tongue che la Sardegna si trova ad affrontare. Nelle ultime due settimane, il numero di capi morti a causa del virus è raddoppiato, con circa 1.000 decessi al giorno. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, l’isola ha registrato oltre 3.246 focolai e circa 137.000 animali infetti, un numero allarmante che rievoca la devastazione portata dall’epidemia degli anni 2000. Nonostante la distribuzione dei vaccini e lo stato di emergenza dichiarato, la diffusione della malattia sembra ancora lontana dal termine. Gli allevatori si trovano in una situazione di crescente difficoltà e chiedono l’intervento immediato di una task force dedicata.
Nelle ultime due settimane è raddoppiato il numero dei capi morti, con circa mille morti al giorno, e una velocità di diffusione della malattia che fa rievocare la drammatica situazione degli anni 2000, sottolinea Coldiretti.
Secondo l’ultimo bollettino dell’Izs della Sardegna, nell’isola vi sono 3.246 focolai per un totale di 137.398 animali infetti. La specie più colpita sono gli ovini, ma non mancano anche focolai di bovini e caprini. A livello di sierotipi, il più riscontrato è il tipo 3, a cui segue non molto distante per numero di casi il sierotipo 8.
“Nonostante lo sblocco dei vaccini per alcuni sierotipi come l’8, oltretutto in grave ritardo, continua a essere farraginosa la macchia burocratica di distribuzione che sta continuando a rallentare l’attività delle aziende di settore costrette a subire ulteriori danni collaterali” continua Coldiretti.
“Un’evoluzione dell’epidemia certificata dagli stessi numeri che hanno evidenziato il passaggio dai 1.000 capi morti registrati il 28 agosto scorso (fonte Osservatorio epidemiologico veterinario dell’Izs) agli attuali 40.000 (fonti Asl). Numeri difficilmente interpretabili e altrettanto preoccupanti, considerato anche che con il perdurare delle alte temperature e la continua circolazione degli insetti vettori, l’emergenza è ben lontana dal termine”.
“A fare le spese di questa situazione e dei ritardi negli interventi richiesti da Coldiretti già a inizio anno – conclude l’associazione – alla fine sono purtroppo gli allevatori sardi alle prese con un aumento vertiginoso dei capi morti e dei contagi. A quando la reale istituzione della task force?”.
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