Alert sanitari
04 Giugno 2024L’Agenzia europea del farmaco ha autorizzato il primo vaccino per adulti contro la Chikungunya, malattia trasmessa dalle zanzare che ha iniziato a diffondersi anche in Europa a causa del cambiamento climatico
L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio (Aic) del vaccino Ixchiq, il primo contro la Chikungunya per adulti nell’Unione Europea. La diffusione di questa malattia, favorita dai cambiamenti climatici, trova così una risposta. Il vaccino, prodotto da Valneva e già approvato a novembre dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense, sarà somministrato in una singola dose.
L’autorizzazione
L’Ema ha raccomandato il rilascio dell’Aic per il primo vaccino in Europa contro la Chikungunya, Ixchiq, da utilizzare per proteggere gli adulti di età pari o superiore a 18 anni.
La Chikungunya è una malattia virale con trasmissione all’uomo da zanzare infette, che provoca febbre e dolori articolari, con un rischio maggiore di complicazioni per neonati e adulti di età superiore ai 65 anni. L’approvazione del vaccino rappresenta un importante passo avanti nella prevenzione di questa malattia, soprattutto nelle aree endemiche.
“Il cambiamento climatico può essere all’origine di molte delle minacce sanitarie che affrontiamo oggi” ha evidenziato l’Ema in un comunicato. “L’aumento dei casi di malattie trasmesse dalle zanzare infette come la Chikungunya è un chiaro esempio dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e rafforza la necessità di un approccio One Health. Il via libera del Chmp rappresenta un passo intermedio nel percorso di Ixchiq verso l’accesso dei pazienti. Il parere sarà ora inviato alla Commissione europea per l’adozione di una decisione sull’autorizzazione all’immissione in commercio a livello comunitario. Una volta concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio, le decisioni sul prezzo e sul rimborso avverranno a livello di ciascuno Stato membro, tenendo conto del potenziale ruolo e uso di questo medicinale nel contesto del sistema sanitario nazionale di quello specifico Paese”.
I casi
In Italia, nel 2024, sono stati confermati tre casi di Chikungunya, tutti associati a viaggi all’estero. L’età media degli ammalati è di 46 anni, di cui il 67% di sesso maschile, senza alcun decesso. L’Istituto superiore di sanità (Iss), che monitora le arbovirosi in Italia, ne fa il punto su una pagina dedicata del proprio sito web, mentre l’ultimo bollettino risale al mese di aprile.
“La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale. Attualmente l’infezione è stata identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe. In Italia si sono verificati focolai di trasmissione locale di Chikungunya nel 2007 e nel 2017 sostenuti dalla zanzara Aedes albopictus (la cosiddetta ’zanzara tigre’)” ricorda l’Iss.
TAG: AIC, CAMBIAMENTO CLIMATICO, CHIKUNGUNYA, EMA, FDA, ISS, IXCHIQ, PREVENZIONE, VACCINAZIONE, VACCINI, ZANZARESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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