Alert sanitari
22 Marzo 2024 A causa dell’aumento globale dei casi di Dengue, a pochi giorni di distanza dalla precedente, il Ministero della Salute ha emanato una nuova circolare invitando le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione
In seguito all’aumento di casi di Dengue nelle Americhe – in Brasile è stata registrata la cifra record di due milioni di contagi – e in vista della stagione di maggiore circolazione dei vettori, il Ministero della Salute ha inviato una nuova circolare, la terza in poche settimane, che invita le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione.
La circolare
Dopo la prima circolare del 14 febbraio 2024, che innalzava il livello di allerta presso le frontiere, e la successiva del 14 marzo, con ulteriori chiarimenti in tema di misure di vigilanza sanitaria, giovedì 21 marzo il direttore generale alla prevenzione Francesco Vaia ha firmato un nuovo provvedimento. Dato “l’approssimarsi in Italia del periodo di maggior attività di Ae. albopictus, vettore potenzialmente competente per la trasmissione di virus Dengue oltre che di altri arbovirus” la nuova circolare invita tutte le Regioni e le province autonome a predisporre le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA 2020-2025).
In particolare, il Ministero raccomanda di:
● Potenziare la sorveglianza dei casi umani di Dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi;
● Implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare (es. rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta);
● Provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori;
● Individuare, come da linee guida tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi;
● Provvedere alla formazione/aggiornamento in tema di dengue, così come di altre arbovirosi considerate nel PNA, diretti al personale sanitario, agli operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza, al fine di creare la situazione ottimale per l’attivazione di misure utili al contrasto ai vettori e alla prevenzione dell’esposizione alle punture e per l’identificazione tempestiva dei casi di infezione;
● Provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico (scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi ecc) e tra gli operatori sanitari e che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità.
In merito alle misure di prevenzione da adottare nei confronti delle donazioni di sangue/emocomponenti (ivi compreso il sangue cordonale) e di organi, tessuti e cellule (ivi comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare), si rinvia alle note e ai provvedimenti assunti ed emanati dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro Nazionale Trapianti, ciascuno per i rispettivi ambiti di competenza, trasmessi a tutti i soggetti interessati e disponibili sul sito http://www.centronazionalesangue.it e http://www.trapianti.salute.gov.it/.
Preme infine sottolineare a codeste Regioni e Province Autonome l’importanza e l’obbligo delle misure di vigilanza sanitaria (di cui alle note sopra citate) da applicare rigorosamente nei confronti del virus della Dengue nel sedime dei Punti di ingresso. Quanto sopra è previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) in merito al controllo dei vettori ad una distanza minima di 400 m dalle strutture dei Punti di ingresso. Tale obbligo attuativo deve essere realizzato in collaborazione con tutte le autorità competenti, tra cui le autorità sanitarie USMAF-SASN.
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