Ricerca
15 Gennaio 2024 L’Università di Oxford ha iniziato uno studio clinico per testare sull’uomo un vaccino sperimentale contro il virus Nipah. Un gruppo di partecipanti ha già ricevuto le prime dosi
Giovedì 11 gennaio, l’Università di Oxford ha annunciato di aver iniziato la prima sperimentazione sull’uomo di un vaccino contro il virus Nipah. I partecipanti allo studio hanno già ricevuto la prima dose di un vaccino che si basa sulla stessa tecnologia utilizzata nelle iniezioni COVID-19 di AstraZeneca e del Serum Institute of India.
Il Virus Nipah
Si tratta di un virus mortale, identificato per la prima volta nel 1998 in Malaysia e a Singapore, che negli anni ha causato epidemie in Bangladesh e in altre parti dell’Asia, e più recentemente nello Stato indiano del Kerala. Il Nipah appartiene alla famiglia dei paramyxovirus ed è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una malattia prioritaria che richiede una ricerca urgente. Il patogeno è responsabile di una sindrome encefalitica fatale, con un tasso di letalità tra il 50% e il 75%. Per quanto riguarda la sua diffusione, è veicolato tramite le urine e il guano dei pipistrelli della frutta che popolano in particolare il sud-est asiatico, contaminando terreni, coltivazioni, allevamenti e perfino le bevande locali.
La sperimentazione
La prima fase della sperimentazione si svolgerà a Oxford su 51 pazienti, allo scopo di esaminare la sicurezza del vaccino e la risposta immunitaria in persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Il progetto si svilupperà quindi nei successivi 18 mesi con ulteriori trial in un Paese colpito dal Nipah.
Lo studio clinico è condotto dall’Oxford Vaccine Group e finanziato dal CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations), una coalizione globale che sostiene lo sviluppo di vaccini contro le malattie infettive emergenti.
“Nipah ha un potenziale epidemico per via dei suoi ospiti, i pipistrelli della frutta, presenti in aree che ospitano oltre due miliardi di persone” ha affermato il dottor In-Kyu Yoon, Direttore Esecutivo ad interim della Ricerca e Sviluppo dei Vaccini presso Cepi. “Questo studio rappresenta un enorme passo avanti per costruire una serie di strumenti utili a proteggersi da questo virus mortale. Le conoscenze acquisite potrebbero anche contribuire allo sviluppo di contromisure per altri paramyxovirus”.
Il vaccino
Il vaccino ChAdOx1 NipahB è stato sviluppato dai ricercatori dell’Istituto delle Scienze Pandemiche dell’Università di Oxford e si basa sulla stessa piattaforma di vaccino a vettore virale (ChAdOx1) utilizzata nei vaccini Covid Oxford/AstraZeneca e Serum Institute of India.
“A causa dell’alta mortalità e della natura della trasmissione del virus Nipah, la malattia viene identificata come un patogeno pandemico prioritario” ha ricordato Brian Angus, Principal investigator del trial e professore di Malattie Infettive presso il Center for Clinical Tropical Medicine and Global Health dell’Università di Oxford. “Questo trial rappresenta una tappa importante per individuare una soluzione che possa prevenire la comparsa di focolai locali, aiutando contemporaneamente il mondo a prepararsi per una futura pandemia globale”.
Proprio in quest’ottica di prevenzione, anche Moderna nel 2022 ha avviato la prima fase di una sperimentazione clinica di un vaccino contro il virus Nipah, che ha co-sviluppato con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases statunitense.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
04/10/2024
Allarme alla stazione centrale di Amburgo per un possibile caso di virus Marburg. Sospettato uno studente di medicina di ritorno dal Ruanda, dove è in corso un’epidemia. Per l’Ecdc, il rischio...
A cura di Redazione Vet33
04/10/2024
Un piano strategico per ridurre l’onere delle malattie arbovirali come dengue, Zika e chikungunya, proteggendo 5 miliardi di persone a rischio entro il 2050
A cura di Redazione Vet33
04/10/2024
Da gennaio sono stati oltre 34.000 i casi e 866 i decessi registrati in Africa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia il primo test diagnostico d’emergenza per contrastare la diffusione...
A cura di Redazione Vet33
04/10/2024
Due persone in California, esposte a bovini da latte infetti per motivi professionali, sono risultate positive all’influenza aviaria H5. I Cdc confermano che il rischio per il pubblico rimane...
A cura di Redazione Vet33
©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022