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04 Febbraio 2025

I cani che fiutano il cancro alla prostata e al colon negli esseri umani

Alcuni progetti dimostrano l’efficacia del fiuto canino nella rilevazione di tumori aggressivi, aprendo la strada a test più rapidi, non invasivi e accessibili

di Redazione Vet33


I cani che fiutano il cancro alla prostata e al colon negli esseri umani

Florin, un Labrador rosso volpe, e Midas, un Bracco ungherese a pelo duro, sono due cani in prima linea nella lotta contro il cancro. Addestrati dal team di Medical Detection Dogs, questi animali stanno dimostrando che il loro fiuto può aiutare la diagnosi precoce di tumori come il cancro della prostata e il cancro del colon-retto. Studi recenti, infatti, mostrano che i cani sono in grado di individuare il cancro con alta specificità e sensibilità, rivelandosi uno strumento promettente di screening, poco invasivo e accurato.
 

La diagnosi del cancro alla prostata

Uno studio del 2021, pubblicato sulla rivista PLOS One e condotto da Medical Detection Dogs in collaborazione con altri enti, mostra come i cani possano essere addestrati a rilevare una delle forme più aggressive di cancro alla prostata mediante composti organici volatili (Voc), come campioni di urina. In questo caso si è trattato di uno studio “controllato”, in cui anche i ricercatori non sapevano quali campioni provenissero da partecipanti sani o malati.
La sperimentazione è stata la prima in cui i ricercatori hanno combinato tre approcci: naso di cane, analisi chimica assistita dall’intelligenza artificiale (Ia) dei Voc nei campioni di urina e analisi microbica dei campioni di urina di uomini sottoposti a biopsia per sospetto cancro alla prostata.
I risultati hanno mostrato che i nasi dei cani erano sensibili al 71% (la percentuale con cui i cani identificavano correttamente i campioni positivi) e specifici al 73% (la percentuale con cui i cani ignoravano correttamente i campioni negativi, compresi quelli con altre malattie) quando rilevavano il cancro alla prostata Gleason 9, il tipo più aggressivo. I cani hanno anche identificato correttamente quando il 73% dei campioni dei pazienti non presentava la malattia.
Il lavoro del Labrador Florin e del Bracco Ungherese Midas potrebbe aprire la strada a un ulteriore metodo diagnostico, accurato e non invasivo per la diagnosi precoce del cancro alla prostata, che potrebbe supportare il test attualmente più ampiamente utilizzato, il test del sangue PSA.
Questo lavoro ha il potenziale per essere tradotto in un dispositivo elettronico grazie alla collaborazione con un fisico quantistico del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e un professore di chimica dell’Università di El Paso.

Il dott. Andreas Mershin, fondatore e Chief Science Officer di RealNose.AI ha dichiarato: “Il lavoro di MDD mi ha fatto cambiare la direzione della ricerca dell’intero laboratorio del MIT. Ha chiarito che prove solide e scientificamente inconfutabili sono state accuratamente verificate e ben presentate, dimostrando che è possibile e in effetti utile addestrare i cani a diagnosticare le malattie tramite l’olfatto. Nei prossimi due decenni continueremo a imparare dai protocolli comportamentali canini sviluppati come creare tecnologie in grado di rilevare e apprendere gli odori proprio come i cani. L’impatto del loro lavoro è fondamentale per una serie completamente nuova di tecnologie emergenti”.

La diagnosi del cancro del colon-retto

Dopo il successo del progetto sul cancro alla prostata, l’associazione ha esaminato la possibilità che i cani rilevino anche i tumori del colon-retto. Nel 2024 è quindi iniziato un nuovo studio in collaborazione con Hull and East Yorkshire Hospitals NHS Trust. Il cancro del colon-retto è la quarta forma di cancro più comune nel Regno Unito e il tasso di sopravvivenza complessivo è nell’ordine del 60%. Molti di coloro che non guariscono presentano una malattia avanzata, riflesso di quanto possa essere difficile fare una diagnosi.
A causa della natura invasiva del processo di screening, solo poco più della metà delle persone a cui viene consigliato di effettuare una colonscopia accettano. Inoltre, lo screening fecale non invasivo manca di sensibilità e spesso comporta comunque la necessità di una colonscopia. 
L’obiettivo dello studio di Medical Detection Dogs è utilizzare campioni di urina anziché campioni fecali, attorno ai quali c’è meno stigmatizzazione. Ciò probabilmente comporterebbe che più persone si presentino per lo screening. Questo test potrebbe anche essere utile nel monitoraggio della risposta al trattamento, oltre ad aiutare gli scienziati nell’identificare i composti specifici del tumore che i cani stanno annusando e che possono quindi essere presi di mira nei test diagnostici di laboratorio.

Le informazioni apprese dai cani sull’odore potrebbero contribuire a realizzare ulteriori test, più accurati, rapidi e non invasivi per una diagnosi precoce, utilizzabili insieme ai metodi diagnostici già esistenti.

TAG: CANCRO, DIAGNOSI, FIUTO, MEDICAL DETECTION DOGS, TUMORE AL COLON-RETTO, TUMORE ALLA PROSTATA

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