Professione
03 Agosto 2022 Un processo decisionale fondato sulla condivisione delle informazioni risulta apprezzato anche in ambito veterinario e contribuisce ad aumentare la soddisfazione dei proprietari in merito al consulto.
Il paternalismo non paga. Neanche in veterinaria, nel rapporto tra medico e proprietario. Come è noto, infatti, negli ultimi anni, la medicina umana ha posto l'accento sul rispetto dei valori dei pazienti, facilitandone la partecipazione al processo terapeutico e al processo decisionale e collaborando con i pazienti. Con la crescente accettazione del concetto di medicina basata sull'evidenza (EBM), il processo decisionale condiviso (SDM) ha attirato l'attenzione come un modo per creare consenso tra i pazienti e gli operatori sanitari. Viste le numerose somiglianze tra la comunicazione nella medicina umana e quella veterinaria si ritiene che estendere anche a questa branchia della medicina il nuovo approccio condiviso possa avere una sua efficacia. In particolare, relativamente a scelte sull'assistenza di fine vita, sulle malattie gravi, o sull'eutanasia. Di conseguenza, le capacità di comunicazione si configurano sempre più come una competenza necessaria in medicina veterinaria. Poiché ad oggi sono pochi gli studi relativi al processo decisionale condiviso nell'assistenza sanitaria veterinaria, uno studio di matrice giapponese ha voluto verificarne lo stato dell'implementazione negli ospedali veterinari per poi indagare il grado di soddisfazione che questo approccio generava nei proprietari. E’ stato pertanto condotto una ricerca che ha coinvolto 77 proprietari e 14 veterinari. Dopo una visita in clinica veterinaria, ai proprietari è stato chiesto di valutare le loro preferenze decisionali utilizzando il questionario decisionale condiviso per i pazienti (SDM-Q-9) adattato per la medicina veterinaria, nonché la loro soddisfazione per la consultazione. Ai veterinari corrispondenti è stato chiesto di completare la versione veterinaria del sondaggio (SDM-Q-Doc). Il 64,9% dei proprietari di animali domestici ha ammesso di preferire il processo decisionale condiviso nelle consultazioni veterinarie. Inoltre, la valutazione dell'SDM tra i proprietari di animali domestici è risultata associata alla loro soddisfazione per la consultazione veterinaria. Rispetto a sondaggi simili, nell’ambito della medicina umana, è però emersa una differenza importante: una percentuale maggiore di proprietari di animali domestici ha detto di preferire il processo decisionale passivo piuttosto che attivo. Probabilmente per il fatto che, in medicina veterinaria, i proprietari non hanno molte conoscenze mediche sugli animali; pertanto, un atteggiamento di "lasciar fare al veterinario", che ha conoscenze più specialistiche sugli animali, può essere più comune in veterinaria che in medicina umana. Ad ogni modo, l’interesse dimostrato per l’adozione di un processo decisionale condiviso, sottolinea l’utilità di sviluppare programmi educativi per i veterinari per aiutarli a comprendere la valenza del processo decisionale condiviso e acquisire le competenze per implementarlo nella pratica.
Ito, Y., Ishikawa, H., Suzuki, A. et al. The relationship between evaluation of shared decision-making by pet owners and veterinarians and satisfaction with veterinary consultations. BMC Vet Res 18, 296 (2022). https://doi.org/10.1186/s12917-022-03401-6
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