Professione
16 Dicembre 2024Anche la Fnovi accoglie positivamente l’emendamento alla Legge di Bilancio che prevede un compenso per gli specializzandi veterinari, sottolineando la necessità di integrare formazione e sistema sanitario per garantire una formazione specialistica sostenibile e di qualità
La scorsa settimana è stato reso noto che nella Legge di Bilancio è entrato l’emendamento a firma dell’On.le Marta Schifone, che prevede un compenso di 500 euro agli specializzandi di area sanitaria non medici, ricomprendendovi per la prima volta gli specializzandi medici veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi.
Dopo la posizione di apertura espressa dal Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica (SIVeMP), nella persona del Segretario Nazionale Aldo Grasselli, anche il Presidente della Federazione nazionale ordini veterinari italiani (FNOVI), Gaetano Penocchio, ha plaudito all’iniziativa.
Il presidente Penocchio si è dichiarato convinto “che la formazione specialistica del medico veterinario in funzione del suo ingresso nel SSN debba partire dall’impiego dei medici veterinari specializzandi alla stregua dei medici umani negli ospedali. Da qui la necessità di disporre di finanziamenti-borse di studio per la frequenza di Scuole di Specializzazione. Il presupposto – ha aggiunto – è che Stato e Regioni comprendano ruolo e funzioni del medico veterinario impiegando gli specializzandi in attività presso le Aziende Sanitarie Locali e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. In questo modo l’Università che resta sempre al centro del percorso di specializzazione potrebbe mettere a disposizione del SSN, un dirigente in formazione a Tempo Determinato che, sotto la guida di un tutor dirigente veterinario, sarebbe progressivamente autorizzato allo svolgimento di autonome attività specialistiche. Da qui la necessità di criteri per la programmazione del fabbisogno degli specializzandi (definiti da un apposito tavolo tecnico), con ripartizione negli ambiti locali tenendo conto di sedi universitarie e di sedi formative ASL accreditate”.
“Un primo passo quindi quello inserito nella Manovra verso un modello di integrazione che potrebbe vedere forme di coordinamento tra il sistema della tutela della salute ed il sistema della formazione; il vulnus persistente in ambito formativo specialistico rimane quello del mancato inserimento in ambito sanitario delle Scuole di Specialità Medico-Veterinarie. Tale ‘dicotomia’ tra professione sanitaria e scuole di specialità non sanitarie – e come tali supportate esclusivamente dagli Atenei di appartenenza – comporta una sempre maggiore difficoltà di sostenibilità di gestione delle stesse da parte dei Dipartimenti eroganti e di conseguenza una non facile programmazione sia dei cicli delle scuole che dei posti disponibili” ha concluso il Presidente.
Fonte: FNOVI
CITATI: ALDO GRASSELLI, GAETANO PENOCCHIO, MARTA SCHIFONESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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