Professione
21 Marzo 2024 La Federazione Veterinari Medici e dirigenti sanitari (Fvm) chiede al Governo il finanziamento di borse di studio per le specializzazioni veterinarie e delle professioni sanitarie
In una nota il sindacato Fvm richiama l’attenzione del Governo sul fatto che da anni le proprie richieste di finanziare ed equiparare “il personale medico veterinario e delle altre professioni sanitarie (biologi, farmacisti, psicologi, chimici, fisici, ingegneri biomedici e clinici) a quello medico chirurgo” restano inascoltate. Per questo motivo, sabato 23 marzo è indetta una manifestazione nazionale.
La nota
“Il percorso di formazione specialistica è essenziale per i ruoli del Servizio sanitario Nazionale” sottolinea la Federazione, che da anni continua a chiedere al Ministero della Salute e ai Governi che si succedono “di equiparare il personale medico veterinario e delle altre professioni sanitarie (biologi, farmacisti, psicologi, chimici, fisici, ingegneri biomedici e clinici) a quello medico chirurgo che beneficia di borse di studio per tutto l’arco del corso di specializzazione mentre i medici veterinari e le altre professionalità ne sono privi e devono sostenere di persona il costo della specializzazione”.
“Non occorre – prosegue – trovare ulteriore copertura economica, semplicemente sarebbe più che sufficiente utilizzare le risorse che annualmente si accantonano in quanto alcune migliaia di borse di studio riservate ai medici chirurghi non hanno pretendenti e vanno sprecate. Si tratta quindi sostanzialmente di un problema normativo e di regolamentazione che richiede solo convergenza di intenti e volontà politica, oggi non ancora manifestata”.
“Attivare borse di studio per i medici veterinari e per le altre professioni sanitarie offre inoltre l’opportunità di inserire nel Ssn personale disponibile a progressivi carichi di lavoro e responsabilità che, attraverso un nuovo modello di rapporto di formazione/lavoro, consentirebbe a tutti i futuri professionisti della sanità di acquisire competenze operative di indubbia qualità dando un sostanziale contributo alle attività istituzionali delle Asl e conseguentemente delle Regioni” rileva il sindacato.
“Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc., oltre a sostenere le loro specializzazioni a proprie spese, spesso non hanno accesso a esperienze formative nelle Aziende sanitarie e ospedaliere, Ircss e Izs e non entrano ‘in squadra’ in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici che necessitano di una successiva e dispendiosa integrazione col contesto lavorativo”.
Per queste ragioni, la Federazione annuncia che parteciperà alla manifestazione nazionale di sabato 23 marzo, organizzata a Roma presso Piazza Santi Apostoli dalle 11 alle 13, con la presenza di diverse associazioni delle professioni sanitarie non mediche, per chiedere al Governo e alle Regioni di ascoltare le richieste del settore.
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