Equidi
11 Settembre 2024Il Ministero della Salute, con il supporto del Centro di referenza nazionale per l’Anemia infettiva equina, ha emanato nuove indicazioni operative per il controllo dell’Aie. Presenti sul territorio allevamenti ad alto rischio, motivo per cui servono procedure per limitare la diffusione del virus
Il Ministero della Salute ha introdotto nuove linee guida per le operazioni di sorveglianza e controllo dell’Anemia Infettiva Equina (Aie) sul territorio nazionale, in risposta all’alto rischio di infezione presente in alcuni allevamenti equini. Le nuove procedure tecnico-operative sono state elaborate con il supporto del Centro di referenza nazionale per l’Aie (Craie) per contenere la diffusione del virus e garantire il rispetto delle norme europee sui movimenti degli equidi.
L’ultimo Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’Aie ha confermato la presenza di infezione da virus dell’Aie sul territorio nazionale. Il rischio di infezione presente per alcuni orientamenti produttivi degli allevamenti ha fatto sì che il Ministero emanasse delle apposite procedure tecnico-operative, di controllo e di sorveglianza della malattia. L’obiettivo di tali procedure è limitare la diffusione dell’infezione sul territorio nazionale ed offrire garanzie sanitarie ai fini delle movimentazioni e degli scambi nazionali ed internazionali. Ecco un riassunto dei punti chiave relativi alle indicazioni operative fornite.
Gli stabilimenti ad alto rischio sono quelli stabilimenti:
● con almeno un allevamento registrato in BDN con Orientamento produttivo EQUESTRE/DIPORTO e con flag da “lavoro” valorizzato SI;
● ricadenti in Area di Sorveglianza Attiva (ASA);
● con anche un solo allevamento per il quale non è inserito l’orientamento produttivo in BDN;
● che detengono almeno un mulo.
Tutti gli altri sono sa considerarsi stabilimenti a basso rischio.
I proprietari o operatori di equini devono sottoporre a controllo gli animali di età superiore a 12 mesi, soprattutto prima del periodo a rischio compreso tra maggio a ottobre. I prelievi per la diagnosi di Aie sono effettuati dai Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali competenti o da veterinari formalmente incaricati. Le prove diagnostiche sono effettuate nei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali o, per gli equini delle Forze Armate, nei laboratori del Centro Studi e Ricerche di Sanità e Veterinaria di Roma e dell’Ospedale Veterinario Militare di Montelibretti (RM).
Gli operatori verificano che:
● gli equini detenuti negli stabilimenti ad alto rischio devono essere sottoposti a controllo annuale, se destinati a movimentazioni diverse dal macello, così come gli stalloni destinati alla monta pubblica;
● gli equini provenienti da stabilimenti a basso rischio devono essere controllati con validità triennale;
Gli equini sospetti di Aie non possono essere movimentati fino alla conclusione dell’iter diagnostico. In caso di necessità (macellazione o benessere), la movimentazione è consentita con documentazione adeguata, segnalando la dicitura “Caso sospetto di Anemia Infettiva Equina”.
Gli equini sieropositivi devono essere confinati in un luogo isolato con misure di biosicurezza specifiche (doppia recinzione, distanza minima di 200 metri dagli altri equini, locali con reti anti-insetto e trappole luminose, disinfezione regolare).
Tutti gli equini presenti negli stabilimenti situati all’interno delle Asa devono essere sottoposti a test ELISA entro 30 giorni dalla notifica del focolaio confermato. Fino alla risoluzione del focolaio, questi equini devono essere sottoposti a test annuali.
TAG: AIE, ANEMIA INFETTIVA EQUINA, CRAIE, LINEE GUIDA, MINISTERO DELLA SALUTESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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