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13 Marzo 2024

Benessere cani e gatti, Anmvi in audizione: proposta idonea ma servono correttivi

L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) ha partecipato all’audizione sulla proposta di Regolamento europeo relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità, ritenendo “idonea” la proposta pur richiedendo alcuni correttivi

di Redazione Vet33


Benessere cani e gatti, Anmvi in audizione: proposta idonea ma servono correttivi

Martedì 12 marzo si è svolta presso la XIV Commissione Politiche Europee della Camera l’audizione del Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), Marco Melosi, sulla proposta di Regolamento europeo relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità. Per il Presidente Melosi la proposta dell’Unione europea è “idonea a rafforzare il ruolo del Medico Veterinario nel tutelare la salute e il benessere di cani e gatti”, ma richiede alcuni correttivi.


La posizione dell’Anmvi

Per Anmvi, la tracciabilità dei cani e dei gatti allevati e detenuti nell’Ue richiede uno sforzo di armonizzazione europeo e di interscambio dei dati di identificazione e di registrazione, così come la lotta al traffico di cuccioli richiede una cooperazione rafforzata fra tutti gli Stati membri. La sfida non può essere vinta dal singolo Stato Membro, nemmeno se si trova ad uno stadio di legislazione “avanzata e di avanguardia” come l’Italia.  Il nostro Paese si colloca in posizione di avanguardia, con una “legislazione precoce e molto avanzata rispetto a numerose previsioni del regolamento: identificazione e registrazione, mutilazioni, vendita a distanza, normativa penale per traffici e movimenti illeciti”.
Nella memoria depositata in Commissione, Anmvi cita anche il Sistema di identificazione nazionale degli animali da compagnia (Sinac): “Lo sforzo regolatorio e informatico attualmente in corso in Italia va salvaguardato. Il regolamento europeo, pertanto, non dovrebbe compromettere il lavoro svolto in Italia (dalle istituzioni, dai veterinari, e dagli operatori tutti) né gravare con eccessivi oneri o adeguamenti sul Sinac per conseguire la necessaria e fondamentale interoperabilità fra i database degli Stati membri”.

Correttivi proposti
Il Regolamento si applicherebbe ai cani e ai gatti detenuti in “stabilimenti” (allevamenti, negozi e rifugi) prevedendo disposizioni, prevalentemente a carattere obbligatorio per il benessere e la tracciabilità degli animali. Anmvi ha suggerito di riconsiderare l’esclusione delle pensioni dalla proposta di regolamento.
Il Presidente ha chiesto di intervenire sulle definizioni, ampliando quella di “benessere animale” e introducendo quella di “medico veterinario” per evitare possibili rischi di esercizio abusivo della professione, a partire dall’inoculazione del microchip nel cane e nel gatto che in Italia è atto medico veterinario.
La proposta di regolamento prevede che i cani e i gatti nati negli stabilimenti siano contrassegnati ai fini dell’identificazione entro la data di fornitura (fornitura a scopo di lucro o a titolo gratuito) “o al più tardi entro tre mesi dalla nascita dell’animale”. In proposito, Anmvi ha suggerito che il termine scenda, nell’interesse dei cuccioli, a due mesi. Inoltre, concorda con l’Unione dei Veterinari Europei (UEVP) circa l’inopportunità che l’identificazione dell’animale avvenga solo in vista di una fornitura (che potrebbe non perfezionarsi).
La bozza di regolamento “impone” agli stabilimenti di ricevere visite di verifica veterinarie (art.10): presso gli stabilimenti (allevamenti e rifugi) si reca in visita, “almeno” una volta all’anno, un medico veterinario, al fine di fornire “consulenza in merito alle misure da adottare per affrontare qualsiasi fattore di rischio per il benessere degli animali”. Ad avviso di Anmvi sarebbe opportuno precisare che la visita di verifica veterinaria “non si sovrappone in alcun modo alle funzioni e alle finalità dei controlli ufficiali svolti dal Servizio Veterinario/autorità competente, trattandosi di una visita di ‘consulenza’, in materia di benessere dei cani e dei gatti. Nella valutazione costi-benefici della proposta di regolamento, la Commissione dovrebbe considerare l’impatto per allevamenti, negozi e rifugi degli oneri di spesa per onorari professionali dovuti per le visite obbligatorie veterinarie”.
Il regolamento non osta alla selezione e alla riproduzione di cani e gatti brachicefali, ma pone una condizione sulla quale Anmvi concorda: “che i programmi di selezione o riproduzione riducano al minimo le conseguenze negative che i tratti brachicefali hanno sul benessere”. Inoltre, il regolamento fissa dei limiti di età per la riproduzione: Anmvi è favorevole alla previsione proposta dalla Ue di “un esame fisico da parte di un veterinario che confermi per iscritto che la gravidanza non comporterà alcun rischio per il benessere dell’animale, compresa la sua salute”.
L’Ue stabilisce l’obbligo per gli operatori di informare i clienti in merito alla proprietà responsabile. Secondo Anmvi, un regolamento europeo potrebbe supportare gli Stati Membri nell’adozione di misure minime armonizzate anche di prevenzione e di gestione dell’aggressività del cane, che includono correzioni del comportamento del proprietario e del cane alla ricollocazione del cane in uno stabilimento, dove procedere ad una valutazione comportamentale da parte di un medico veterinario qualificato.
L’Italia ha già legiferato riguardo alla vendita online ed è pronta a concorrere agli obiettivi della Commissione. Fermo restando la libertà di commercio, si dovrebbe agire sulla domanda di cani e gatti orientando potenziali proprietari a rivolgersi esclusivamente alle piattaforme online con “pubblicità verificata”. Secondo Anmvi, anche i privati “amatoriali” che forniscono cani e gatti occasionalmente dovrebbero essere incoraggiati all’utilizzo di piattaforme verificate, sia pure in forma volontaria. L’Associazione ribadisce che l’acquisto o l’adozione debba privilegiare “stabilimenti” di prossimità (ridurre le movimentazioni su lunghe distanze), preferibilmente dopo averli visitati personalmente e dopo avere ricevuto una visita/consulenza veterinaria preadozione.
Per Anmvi, quella che dovrebbe essere la principale finalità ispiratrice del regolamento appare la parte più debole del provvedimento e viene rimandata a successivi atti esecutivi. Per il reato internazionale di traffico di cani e gatti, è necessario proseguire un’azione coordinata dell’Ue, notifiche al RASFF riguardanti sospette attività fraudolente, cooperazione investigativa soprattutto di movimenti di cani provenienti da paesi terzi. Le azioni contro l’afflusso di animali illegali dovrebbero anche contare su accordi intergovernativi di controllo frontalieri.  

CITATI: MARCO MELOSI
TAG: ALLEVAMENTI, ANMVI, BENESSERE ANIMALE, CANI, GATTI, REGOLAMENTO UE, TRACCIABILITà, TRASPORTI

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