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Animali selvatici

22 Marzo 2023

Le morti sospette degli Ibis eremita. Cosa ha scoperto la medicina forense

Uno studio indaga le strane morti di ibis eremita, il cui programma di reintroduzione è stato sensibilmente rallentato da questa morìa.


Le morti sospette degli Ibis eremita. Cosa ha scoperto la medicina forense

Ancora un Ibis assurge agli onori della cronaca. Ma questa volta non perché oggetto di procedure di eradicazione. Al contrario, sull’ibis eremita i progetti sarebbero ben altri: si parla infatti di reintroduzione nei suoi antichi habitat. L'Ibis calvo settentrionale, nome scientifico Geronticus eremita, è infatti una specie in via di estinzione, recentemente reintrodotta in Europa dal Waldrappteam. Tuttavia questa iniziativa è stata minacciata da diverse morti improvvise, soprattutto in Italia.   Per confermare come la causa principali di queste morti fosse il bracconaggio, soprattutto durante la migrazione autunnale, e per combattere il fenomeno, dalla fine del 2016 il Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria (CeMedForVet) ha iniziato una collaborazione con il Waldrappteam. L’obiettivo?  Fornire alle autorità prove e materiale per le indagini sui bracconieri, ricorrendo alla medicina forense. I dati raccolti dal CeMedForVet sono stati raccolti in uno studio da cui emerge che le cause di morte degli uccelli legate all'uomo rappresentavano il 60% del totale dei decessi. Nello specifico, la caccia illegale equivaleva al 30%, il trauma da corpo contundente al 26% e la folgorazione (tralicci d’alta tensione) al 4%. Cause naturali, come fame (15%), predazione (11%) e malattie (7%), hanno rappresentato il 33% dei decessi. Il 7% delle cause di morte è rimasto indeterminato. Le evidenze emerse sottolineano l'importanza di individuare le azioni illegali e di fermare il fenomeno del bracconaggio.  

Uccisioni durante la stagione della caccia  

Come anticipato, in Italia le uccisioni avvengono quasi esclusivamente durante la stagione di caccia e in zone di caccia agli uccelli tradizionalmente intensa. Questo porterebbe a ipotizzare che gli abbattimenti illegali siano potenzialmente causati da cacciatori ufficiali in possesso di licenza di caccia. Di fatto l'unico caso in cui finora si è potuto condannare e perseguire un colpevole, riguarda proprio un cacciatore di uccelli con licenza e membro della Federazione Italiana della Caccia. Per costui nel 2017, si è concluso un processo civile. E’ stato condannato ad una multa e alla perdita della licenza di caccia. Nel 2022, a seguito di un procedimento civile, questi ha dovuto anche pagare una multa al gestore del progetto di reintroduzione degli Ibis eremita.              

Foto in apertura:  Waldrappteam

TAG: GERONTICUS EREMITA, MEDICINA FORENSE, MEDICINA FORENSE VETERINARIA, WALDRAPPTEAM

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