cani
23 Novembre 2022 Molti li scelgono pensando che siano ipoallergenici o di facile manutenzione. Ma non sempre i designer dogs si rivelano tali. Ecco perché sarebbe utile fornire preventivamente più informazioni agli aspiranti proprietari.
Li chiamano designer dogs e sono il frutto di incroci ‘spericolati’ tra due cani di razza. Negli States sono molto popolari specialmente perché è opinione diffusa che i mix creino una sorta di highlander canini. Facili da gestire, incapaci di provocare allergie (ecco perché sono essenzialmente appannaggio di famiglie con bambini), più resistenti. Purtroppo, però, accade spesso che l’immaginario collettivo vada a scontrarsi con la realtà. Uno studio si è occupato proprio di verificare in che misura le aspettative del proprietario abbiano trovato corrispondenza con la quotidianità, focalizzandosi principalmente sui doodles, ovvero su alcuni ibridi di barboncini come, per esempio, i Labradoodles, i Bernedoodle e i Cockapoos. I dati hanno mostrato che, nella scelta dei loro cani, i proprietari sono stati influenzati in modo sproporzionato dall'aspetto: per i proprietari di doodle questo fattore, infatti, è stato dirimente per il 50%, mentre ha giocato un ruolo più ridimensionato negli altri casi: 36,7% tra i proprietari di razza pura e 30% tra i proprietari di razze miste. Tra gli altri requisiti attributi ai doodle e in grado di influenzare i futuri proprietari, va annoverata anche la percezione che essi siano buoni con i bambini e generalmente sani. Nello specifico- rivela lo studio -la convinzione che un particolare tipo di cane sia bravo con i bambini è stata influente per il 53,7% dei proprietari di doodle, rispetto al 27,2% dei proprietari di razza pura e all'8,8% dei proprietari di razza mista.
Dalle aspettative alla realtà
I care giver di Doodle hanno riferito di essere in linea di massima soddisfatti dei loro cani; tuttavia, più del 50% di essi ha ammesso che i livelli di mantenimento, compresi i requisiti di toelettatura, erano peggiori di quanto previsto. Le lamentele più numerose hanno riguardato il costo e la frequenza della toelettatura, la quantità di spazzolatura giornaliera richiesta e le variazioni estetiche connesse allo sviluppo del cane. L’insoddisfazione ha però riguardato anche l’abbaio ’eccessivo’ o ‘incontrollato’, la propensione all’obbedienza (spesso molto minore di quanto ci si sarebbe aspettati) e il temperamento meno docile e affettuoso di quanto ipotizzato. A quanto pare, alcuni allevatori usano fuorviare i potenziali proprietari di cani non spiegando onestamente quali potrebbero rivelarsi le esigenze dell’animale. Inoltre, sembra pure che, proprio come accade per i cani brachicefali, un’ampia percentuale di proprietari non viene messa nelle condizioni di conoscere i genitori del cucciolo che acquista, favorendo così prassi commerciali scorrette. Tutto questo evidenzia l’importanza di fornire preventivamente informazioni a coloro che sono interessati a possedere doodles, in modo che possano decidere se abbiano tempo e denaro necessari per soddisfare le esigenze di benessere del proprio cane.
Expectations versus Reality of Designer Dog Ownership in the United States https://doi.org/10.3390/ani12233247
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