Professione
16 Giugno 2022 Un’indagine statunitense ha dimostrato che in tema di igiene della ciotola, la stragrande maggioranza dei proprietari non ha le idee chiare. E in Italia? Forse anche da noi i veterinari non dovrebbero dare troppo per scontata la preparazione degli umani…
Una maldestra manipolazione degli alimenti può avere impatti negativi sulla salute. E lo stesso principio vale anche per gli alimenti degli per animali domestici: anche in questo caso, infatti, cibi trattati non correttamente ed errate pratiche igieniche dei piatti possono avere un impatto negativo sia sulla salute dell’uomo che su quella animale. Ma quanto sono consapevoli di ciò i proprietari di animali? A porsi la domanda è stato uno studio americano dell’Università del North Carolina, che si è riproposto di indagare sulle abitudini alimentari dei proprietari di cani e di valutare l'impatto dei protocolli igienici della Food and Drug Association (FDA) sulla contaminazione del piatto di cibo per cani. Le evidenze emerse, tratteggiano un quadro di diffusa insipienza in tema di igiene. Infatti, solo il 4,7% del campione intervistato era a conoscenza delle linee guida FDA, mentre solo un terzo si lava le mani prima di somministrare il pasto all’animale. Inoltre, il 33% è solito utilizzare per la preparazione dei pasti degli animali la stessa superficie adoperata per quelli umani.
A questo punto lo studio si è posto la domanda: una conoscenza e un’applicazione delle linee guida della FDA, potrebbe migliorare la situazione? Per appurarlo si è proceduto ad effettuare delle analisi sul campo, coinvolgendo 214 proprietari e testando 68 piatti di cibo. Dopo i test iniziali, i proprietari sono stati divisi in tre gruppi, ciascuno con istruzioni diverse per l'attuazione delle linee guida sulla manipolazione degli alimenti. I piatti sono stati testati di nuovo dopo una settimana. I ricercatori hanno riscontrato una contaminazione significativamente ridotta dei piatti dei proprietari che hanno istituito le linee guida per la manipolazione degli alimenti per animali domestici della FDA (da sole o in combinazione con il protocollo di manipolazione degli alimenti umani dell'agenzia) rispetto ai piatti dei proprietari a cui non è stato chiesto di implementare nessuno dei due protocolli.
I risultati, dunque, suggeriscono che una migliore educazione e un’attuazione delle linee guida dell'agenzia potrebbe ridurre la contaminazione e migliorare la salute degli animali domestici e degli esseri umani. Alla luce di questi esiti, potrebbe essere utile verificare il grado di consapevolezza sull’argomento anche nel nostro Paese, con l’obiettivo di diffondere cultura e informazioni sul tema.
Survey evaluation of dog owners’ feeding practices and dog bowls’ hygiene assessment in domestic settings Emily Luisana, Korinn Saker, Lee-Ann Jaykus, Caitlyn Getty https://doi.org/10.1371/journal.pone.0259478
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