Innovazione
20 Novembre 2025Un laboratorio viaggiante equipaggiato con sensori 3D e algoritmi di intelligenza artificiale: dal progetto SMAART nasce robot che rileva malattie, parassiti e criticità in campo, inviando dati in tempo reale agli agricoltori

Un robot capace di “camminare” tra le colture, analizzare ogni pianta e riconoscere in autonomia malattie, stress idrici, parassiti e criticità ambientali. È il nuovo sistema sviluppato dal Centro di Ricerca, Sviluppo Studi Superiori in Sardegna (CRS4) nell’ambito del progetto SMAART (Sostenibilità e management per agricoltura e zootecnia di precisione con intelligenza artificiale, robot e tecnologie IoT), iniziativa da 5 milioni di euro dedicata all’agricoltura e alla zootecnia di precisione. Il dispositivo, definito dai ricercatori un vero e proprio laboratorio viaggiante, integra sensori avanzati e modelli di intelligenza artificiale (IA) per mappare il campo in 3D, individuare problemi in tempo reale e trasmettere i dati direttamente ai tecnici e agli allevatori. Una tecnologia pensata per ridurre l’uso di input chimici, intervenire in modo precoce e migliorare sostenibilità e resa delle produzioni.
Il robot è stato progettato per svolgere funzioni di monitoraggio autonomo in agricoltura. È dotato di sensoristica avanzata che consente l’acquisizione di nuvole di punti per la generazione di modelli 3D ad alta risoluzione delle piante coltivate, attraverso rappresentazioni virtuali sofisticate così da veicolare informazioni di varia natura acquisita in campo o a distanza.
Il suo obiettivo è emulare il comportamento di un esperto essere umano che perlustra un campo coltivato, osservando le file di piante e identificando eventuali emergenze: malattie, attacchi parassitari, infestanti, carenze idriche o nutrizionali. Una volta rilevate le criticità, il sistema annota il tipo di problema e l’esatta posizione, inviando le informazioni direttamente agli smartphone o pc degli utenti.
Una volta sviluppato, sarà possibile passare da una vista d’insieme del campo coltivato alla visualizzazione della singola pianta, fornendo stime quantitative dello stato di salute, di parametri biometrici (dimensioni, superficie fogliare, volume della chioma), di caratteristiche agronomiche (numero di frutti, stima del raccolto) e altro ancora.
“Al momento il robot è come un bambino piccolo che ha appena imparato a camminare” spiega Fabio Maggio, ricercatore del Crs4. “Il nostro compito sarà insegnargli a farlo in autonomia, attraverso algoritmi di IA avanzati che gli permetteranno di comprendere l’ambiente circostante utilizzando i dati provenienti dai suoi sensori".
“La sfida tecnologica è notevole: per operare in autonomia, il robot dovrà utilizzare modelli di IA in tempo reale, sia per la classificazione delle emergenze sia per la navigazione intelligente. Il sistema collaborerà anche con droni dedicati, con i quali scambierà informazioni per pianificare le proprie operazioni”, conclude Maggio.
Le soluzioni tecnologiche studiate e ottimizzate sul robot del Crs4 verranno poi trasferite su un dispositivo gemello dell’Università di Sassari, più orientato ai trattamenti in campo attraverso procedure di precisione, come l’irrorazione mirata di principi attivi.
Il progetto SMAART, iniziativa da 5 milioni di euro cofinanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, coinvolge, oltre al CRS4, Abinsula Srl (capofila), il dipartimento di agraria dell’Università di Sassari, Greenshare Srl e l’organizzazione di produttori agricoli Sa Marigosa, che metterà a disposizione 2 ettari di coltivazioni per le sperimentazioni in campo.
SMAART punta a utilizzare lo stato dell’arte di tre tematiche ICT fondamentali: big data, IA e robotica, per studiare la fattibilità del monitoraggio automatico, continuativo e a basso costo delle colture e degli animali da allevamento. In agricoltura, ciò consentirà la pianificazione di interventi precoci di precisione, quindi meno invasivi, per salvaguardare le colture riducendo l’impatto ambientale, grazie a un uso ottimizzato di sostanze chimiche che avrebbe effetti benefici anche sugli investimenti economici delle aziende.
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