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Animali acquatici

03 Ottobre 2025

Rilasciata nel Mar Ligure la prima tartaruga con tag satellitare

L’Università di Pisa e la Fondazione CIMA analizzeranno i dati raccolti dagli spostamenti di Thalassa, una Caretta caretta curata all’Acquario di Genova

di Redazione Vet33


Rilasciata nel Mar Ligure la prima tartaruga con tag satellitare

È tornata a nuotare nel suo habitat naturale Thalassa, la tartaruga marina Caretta caretta soccorsa a fine luglio al largo di Imperia. Dopo oltre due mesi di cure presso il Centro di recupero dell’Acquario di Genova, l’esemplare è stato rilasciato nel Mar Ligure a bordo dell’unità navale GC B132 della Capitaneria di Porto, Guardia Costiera di Genova.
L’animale, un esemplare adulto di 60 cm di lunghezza, 55 cm di larghezza e 30 kg di peso, è il primo ad essere stato curato nel Centro di recupero dell’Acquario di Genova e rilasciato in mare munito di un dispositivo di tracciamento satellitare sul guscio.

Monitoraggio scientifico e tecnologia satellitare

Il tag, fornito dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, raccoglierà dati sugli spostamenti orizzontali, sul comportamento in immersione e sulla temperatura dell’ambiente marino.
Queste informazioni saranno analizzate dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e dalla Fondazione CIMA per sviluppare modelli predittivi utili allo studio e alla conservazione delle tartarughe marine. A supporto dell’iniziativa, CIMA metterà a disposizione una rete di antenne UHF (Ultra High Frequency) per intercettare i segnali del dispositivo quando l’animale si troverà nel raggio di trasmissione.

Una collaborazione istituzionale

L’operazione è stata possibile grazie al lavoro congiunto di più realtà: Università di Pisa, Fondazione CIMA, Guardia Costiera, Carabinieri forestali del Nucleo CITES di Imperia e lo staff medico-scientifico dell’Acquario di Genova.
Il ritrovamento di Thalassa, così è stata chiamata la tartaruga, era avvenuto a luglio grazie al Servizio Navale della Guardia di Finanza, che ne aveva notato un comportamento anomalo: l’animale non riusciva a immergersi. Dopo il trasferimento all’Acquario da parte dei Carabinieri Forestali, le era stata diagnosticata una polmonite, poi trattata con successo.

Un momento educativo e simbolico

Al momento del rilascio, l’esemplare di Caretta era in buone condizioni di salute e idonea a tornare in mare aperto. A salutarla, anche gli studenti della scuola primaria Convitto Colombo, testimoni di un evento di grande valore educativo e ambientale.
Dal 1994 l’Acquario di Genova si occupa del recupero delle tartarughe marine in difficoltà. Dal 2009 è referente per la Regione Liguria nell’ambito dell’accordo Stato-Regioni e nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come Centro di recupero e lunga degenza dal Ministero della Transizione Ecologica.

Le minacce per le Caretta caretta 

Le Caretta caretta sono specie protette dalla Convenzione CITES e la loro cattura è vietata per legge. Le cause più frequenti di ricovero includono:
● interferenze con le attività di pesca,
● ingestione di plastica,
● ferite da eliche,
● traumi da impatto con imbarcazioni,
● patologie debilitanti.

In caso di avvistamento di tartarughe in difficoltà è fondamentale non intervenire autonomamente; occorre contattare la Guardia Costiera al numero 1530 o il 112, che attiverà le procedure corrette.

TAG: ACQUARIO DI GENOVA, CARETTA CARETTA, FONDAZIONE CIMA, TARTARUGA, TRACCIABILITà, UNIVERSITà DI PISA

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