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03 Ottobre 2025

Peste suina africana, valutazione positiva ispettori Ue su gestione Lombardia ed Emilia-Romagna

L’audit della Commissione europea ha confermato l’efficacia delle misure messe in campo: controlli puntuali, tracciabilità delle carni e nessun focolaio nei suini allevati. A Piacenza la cabina di regia con il Commissario Filippini

di Redazione Vet33


Peste suina africana, valutazione positiva ispettori Ue su gestione Lombardia ed Emilia-Romagna

Gli ispettori della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza alimentare dell’Unione europea hanno espresso una valutazione positiva sulla gestione della Peste suina africana (Psa) in Lombardia ed Emilia-Romagna. L’audit, condotto tra il 18 e il 22 settembre nel territorio lombardo e, successivamente, tra il 22 e il 25 settembre 2025 nei territori di Parma e Piacenza, ha evidenziato una strategia di controllo più chiara e definita rispetto al 2023, con particolare apprezzamento per la collaborazione tra istituzioni, il rispetto delle ordinanze da parte dei cacciatori e la tracciabilità delle carni. Giovedì 02 ottobre, inoltre, si è riunita a Piacenza la cabina di regia italiana per fare il punto sulla diffusione della Psa nel territorio provinciale.

L’audit europeo in Italia

Gli ispettori della Commissione della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza alimentare dell’Unione Europea hanno svolto un audit relativamente alla gestione della Psa in Italia, toccando prima la Lombardia e poi l’Emilia-Romagna. L’esito dell’audit, che si è chiuso il 26 settembre scorso, ha evidenziato, grazie al coordinamento della nuova Struttura commissariale, una strategia di controllo nazionale della malattia decisamente più chiara e definita rispetto agli accertamenti eseguiti nel corso del precedente audit del 2023.

Durante le visite sono state ispezionate due case di caccia nel piacentino e nel parmense, un macello industriale a Parma e gli uffici dei Servizi veterinari di Parma e Piacenza. Gli ispettori hanno apprezzato il coordinamento tra Servizi veterinari e Polizia provinciale, la consapevolezza dei cacciatori sulle regole delle ordinanze e la corretta tracciabilità delle carni, riscontrando un sistema di controlli efficace, senza non conformità, e hanno sottolineato l’idoneità delle misure di biosicurezza che hanno permesso di evitare focolai di Psa negli allevamenti anche nei mesi estivi, considerati a rischio.

La cabina di regia a Piacenza

Alla vigilia della cabina di regia convocata dalla Provincia di Piacenza, gli assessori regionali Massimo Fabi e Alessio Mammi avevano rimarcato l’importanza del lavoro di squadra tra Regione, Servizi veterinari, Polizie provinciali e comparto suinicolo. 

“Il recente audit europeo ha riconosciuto il grande lavoro di squadra che la Regione, insieme ai Servizi veterinari, alle Polizie provinciali, agli ATC e all’intero comparto suinicolo, sta portando avanti nella gestione della Psa” hanno dichiarato. “Gli ispettori hanno apprezzato il livello di coordinamento, la consapevolezza dei cacciatori nel rispetto delle ordinanze, e il sistema attuato per la tracciabilità delle carni: un risultato che testimonia l’impegno e la responsabilità diffusa lungo tutta la filiera”.
“Gli strumenti e le risorse adottati finora hanno dato risultati tangibili, permettendoci di continuare a perseguire il duplice obiettivo di tutelare la salute animale e garantire la continuità produttiva ed economica di un comparto che rappresenta un’eccellenza dell’agroalimentare emiliano-romagnolo e nazionale” hanno aggiunto.

Le risorse messe in campo dalla Regione

La Regione Emilia-Romagna ha attivato un piano integrato con misure economiche, venatorie e di controllo del territorio. In particolare:
● 11,1 milioni di euro attraverso quattro bandi a sostegno di oltre 150 aziende per interventi di biosicurezza;
● estensione della caccia al cinghiale da tre a quattro mesi e possibilità di selezione tutto l’anno con orari ampliati;
● istituzione di una rete di Gruppi Operativi Territoriali (GOT) da Piacenza a Bologna per un presidio costante.

Grazie a queste azioni, i danni da cinghiale si sono ridotti drasticamente, passando da circa 800mila euro a poco più di 200mila.

CITATI: ALESSIO MAMMI, GIOVANNI FILIPPINI, MASSIMO FABI
TAG: BIOSICUREZZA, CINGHIALI, EMILIA-ROMAGNA, GOT, LOMBARDIA, PARMENSE, PESTE SUINA AFRICANA, PIACENTINO, PSA

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