Alert sanitari
29 Luglio 2025Due nuovi decessi per West Nile in Italia: un 77enne trapiantato di cuore nel Lazio e un 80enne in Campania. Casi in aumento, misure di contenimento estese e sorveglianza veterinaria rafforzata su cavalli e vettori

Il bilancio delle vittime da virus West Nile in Italia sale a quattro dall’inizio dell’anno, con due nuovi decessi registrati tra Lazio e Campania. Nel Lazio è morto un uomo di 77 anni, trapiantato di cuore e ricoverato allo Spallanzani, probabilmente contagiato durante un recente soggiorno a Baia Domizia (Caserta). In Campania, un 80enne con gravi patologie pregresse è deceduto all’Ospedale di Caserta. Le Regioni hanno rafforzato i controlli su donatori di sangue, disposto interventi straordinari di disinfestazione e intensificato la sorveglianza veterinaria su cavalli e zanzare Culex.
Dopo un decesso in Piemonte registrato nei mesi scorsi e la morte di una donna di 82 anni a Latina lo scorso 20 luglio, lunedì 28 luglio sono stati registrati altri due decessi tra Lazio e Campania.
Nel Lazio è morto un uomo di 77 anni, ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma, affetto da patologie croniche e con un recente trapianto cardiaco, che aveva soggiornato nell’ultimo periodo a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove sono stati confermati nei giorni scorsi altri casi dell’infezione.
L’altro paziente morto, invece, è un uomo di 80 anni originario di Maddaloni, ricoverato all’ospedale di Caserta, anche lui affetto da gravi patologie pregresse.
È salito ora a due il numero delle vittime causate dal virus West Nile nella Regione Lazio. Un anziano, residente a Isola del Liri, con patologie croniche pregresse e trapiantato di cuore è la seconda persona deceduta nella Regione a causa del virus. L’uomo di 77 anni era stato ricoverato il 26 luglio allo Spallanzani con una febbre persistente (fino a 40° C), dopo una probabile esposizione al virus durante un recente soggiorno a Baia Domizia.
La Regione, inoltre, comunica che ci sono 16 nuovi casi di positività, secondo quanto confermato dalle analisi del Laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ IRCCS di Roma. Di questi, quattro pazienti presentano sindrome neurologica e dodici casi con febbre da West Nile.
Con gli ultimi accertamenti, i casi confermati dall’inizio dell’anno salgono a 44, di cui 28 attualmente attivi. La maggior parte delle positività – 41 casi totali, inclusa la paziente deceduta presso l’Ospedale di Fondi – è concentrata nella provincia di Latina, tra Aprilia, Cisterna, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia, mentre 2 casi si arrivano dal litorale sud della provincia di Roma, Anzio e Nettuno, e 1 da fuori regione.
Di questi pazienti, 18 sono attualmente ricoverati in reparti ordinari, 3 sono stati dimessi, 19 sono in isolamento domiciliare, 2 sono in terapia intensiva e 2 sono deceduti.
La Regione Lazio ha esteso l’obbligo di test per West Nile a tutti i donatori di sangue e ha rafforzato la sorveglianza veterinaria, monitorando cavalli e zanzare nelle ASL Roma 5, Roma 6, Latina e Frosinone.
Continua, poi, l’attività di formazione e sensibilizzazione degli operatori sanitari con particolare riferimento ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.
In Campania, oltre al decesso di Caserta, si registrano otto pazienti ricoverati per West Nile dal 23 luglio, con sorveglianza attiva anche a Napoli e Avellino. Il Prefetto di Napoli ha sollecitato disinfestazioni straordinarie in tutti i comuni dell’area metropolitana, con particolare attenzione ad aree verdi, parchi pubblici e zone umide.
L’Asl di Avellino, pur non avendo registrato casi, ha attivato misure preventive e sorveglianza clinica e veterinaria.
Misure preventive sono attive anche in Sicilia, dove un caso di positività è stato confermato in un cavallo nel Catanese, segnalato grazie al sistema di monitoraggio veterinario del territorio.
Ministero e Regioni hanno messo a punto un sistema di sorveglianza che prevede varie misure, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni di sangue.
L’Istituto Superiore di Sanità conferma che nell’80% dei casi l’infezione è asintomatica. Nei pazienti sintomatici si osservano febbre, cefalea, dolori muscolari e, nei casi più gravi, sindromi neurologiche come encefalite o meningite. L’andamento epidemiologico 2025 è in linea con gli anni precedenti.
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