Alimentazione
15 Luglio 2025Secondo l’Agricultural Outlook 2025-2034, nel prossimo decennio, il consumo di carne, pesce e latticini aumenterà del 24% nei Paesi a reddito medio-basso. Produttività, emissioni e disuguaglianze restano le sfide aperte

Entro il 2034, il consumo globale di alimenti di origine animale crescerà del 6%, ma nei Paesi a reddito medio-basso l’incremento sarà quattro volte superiore, toccando il 24%. Lo evidenzia il rapporto Agricultural Outlook 2025-2034 pubblicato da Fao e Ocse, che delinea le prospettive globali dei mercati agricoli e ittici nei prossimi dieci anni. A trainare la domanda saranno India e sud-est asiatico, con conseguente espansione della produzione zootecnica (+17%) e un previsto aumento delle emissioni dirette di gas serra del 6%. Il documento avverte: la crescita sarà sostenibile solo a condizione di migliorare la produttività e contenere l’impatto ambientale, mentre le disuguaglianze alimentari continueranno a rappresentare una sfida critica, nonostante l’aumento complessivo dell’offerta.
Nei prossimi 10 anni, le economie a reddito medio saranno il motore principale della crescita nel consumo (+24%) e nella produzione di alimenti di origine animale, ma sarà necessario migliorare la produttività per ridurre la denutrizione, date le persistenti disuguaglianze all’interno e tra i Paesi, e le emissioni di gas serra agricoli. Questi i punti chiave del nuovo rapporto della Fao e dell’Ocse, Agricultural Outlook 2025-2034, documento di riferimento per le prospettive a medio termine dei mercati agricoli e ittici.
L’apporto calorico pro capite nel mondo di carne, latticini e pesce crescerà del 6% nei prossimi dieci anni, ma nei Paesi a reddito medio-basso la percentuale sarà di quattro volte superiore, raggiungendo il 24%.
La produzione globale di prodotti agricoli e ittici, secondo il rapporto, dovrebbe espandersi di circa il 14% fino al 2034, principalmente grazie a guadagni di produttività nei Paesi a reddito medio, mentre per carne, latticini e uova del 17%. Questi sviluppi porteranno a un aumento del 6% delle emissioni dirette di gas serra.
Tra gli altri dati, l’analisi prevede una crescita della produzione globale di cereali dell’1,1% all’anno, trainata da un aumento delle rese. Entro il 2034, il 40% dei cereali sarà destinato al consumo umano diretto, mentre il 33% all’alimentazione animale.
L’India e i Paesi del sud-est asiatico guideranno la crescita del consumo globale: la domanda crescente di queste regioni deriva da una combinazione di sviluppo economico e cambiamenti nelle abitudini alimentari. Nei Paesi ad alto reddito, invece, si osserverà una diminuzione di grassi e dolcificanti, a causa di una maggiore attenzione verso diete più equilibrate o restrittive.
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