Alert sanitari
15 Aprile 2025La diffusione della Peste suina africana nei cinghiali si estende in Piemonte e nel Nord-Ovest, mettendo a rischio numerosi allevamenti e l’intera filiera suinicola. Le ultime misure e ordinanze non bastano a contenere l’epidemia
L’ultimo bollettino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) segnala 53 nuovi casi di Peste suina africana (Psa) in cinghiali rinvenuti in Piemonte, concentrati principalmente nel Comune di Cerano (Novara). Contenere la malattia si sta rivelando più difficile del previsto, mentre continuano i rilevamenti tra le Regioni del Nord-Ovest.
La Psa interessa un’ampia area che comprende Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana; nel periodo primaverile, si osserva ormai un picco di casi positivi nei cinghiali, che conferma l’andamento stagionale.
“Il dato è poco rassicurante – spiega il dottor Alberto Laddomada, già Direttore Generale dell’Istituto Zootecnico Sperimentale della Sardegna, virologo ed epidemiologo di lungo corso – vuol dire che la Psa nei cinghiali non è affatto sotto controllo almeno nelle cinque Regioni del Nord-ovest interessate (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana). L’epidemia continua a diffondersi gradualmente e non dà alcun segno di scomparire dalle zone in cui si è diffusa oltre tre anni fa. In Emilia-Romagna e Toscana si è presentata negli ultimi mesi anche a est dell’autostrada della Cisa, e nell’Appennino tosco-emiliano sarà molto difficile fermarla. Le poche barriere che si sono erette non coprono in modo adeguato viadotti e gallerie. Così come non si riesce a fermarla in altre zone collinari e montuose in tutto il nord-ovest e in pianura, nel parco del Ticino e nelle zone limitrofe. Le autorità svizzere temono che prima o poi arrivi persino in Canton Ticino”.
“Siamo in presenza del picco primaverile di focolai nei cinghiali – continua Laddomada – già osservato negli anni passati. I numeri diffusi dall’Izs di Torino sono solo una conferma dell’andamento stagionale della peste suina. Ormai, si sa, la malattia fra i cinghiali si propaga nel territorio spostandosi di 20-30 km l’anno. Ma l’uomo può complicare la situazione, trasportando il virus a distanza, anche negli allevamenti suinicoli che non adottano le adeguate misure di biosicurezza”.
La convivenza con la Psa diventa sempre più difficile in quanto le aree geografiche interessate dalla malattia e dalle conseguenti misure restrittive continuano a espandersi. In risposta a questa situazione, il Ministero della Salute italiano ha emanato l’Ordinanza n. 6/2025, prorogando le misure di eradicazione e sorveglianza precedentemente stabilite.
CITATI: ALBERTO LADDOMADASe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito veterinario, iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
15/10/2025
Un focolaio di Bluetongue è stato confermato in provincia di Bolzano, l’ultimo territorio rimasto ancora indenne. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha individuato il sierotipo BTV4,...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Un team di ricerca europeo ha sviluppato nuovi test RT-PCR digitali capaci di identificare il virus dell’influenza aviaria H5N1 e altri virus influenzali con maggiore sensibilità e precisione,...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del proprietario di Bodin, un incrocio giudicato discendente di un American Staffordshire Terrier, razza vietata nel cantone. L’uomo dovrà...
A cura di Redazione Vet33
15/10/2025
Un residente ha sviluppato i sintomi al rientro da un viaggio all’estero. L’Apss dispone interventi mirati di disinfestazione e invita la cittadinanza a collaborare per prevenire la...
A cura di Redazione Vet33
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)
Registrazione Tribunale di Milano n° 5578/2022 del 5/05/2022